L'Inter non scherza, è già sola in testa

L'Inter non scherza, è già sola in testa Facile successo dei nerazzurri sul Pescara nel rimodernato stadio di S. Siro di fronte a 50 mila spettatori L'Inter non scherza, è già sola in testa La squadra di Bersellini va in vantaggio 24' - Attacco vivace, ma la difesa deve dopo appena undici minuti grazie a un autogol di Domenichini su punizione - Raddoppio di Oriali al essere ancora registrata: i milanesi hanno giocato pensando alla Coppa - Espulso il medico sociale Inter Pescara 2 0 INTER: Cipollini (87' Bordoni; Canuti, Baresi; Pasinato, Mozzini, Bini, Caso. Orlali, Alto-' belli, Beccalossi (79' Marini), Muraro. PESCARA: Piagnerei!!; Chinellato, Lombardo; Boni, Prestanti, Pellegrini; Cerini (46' Cinguetti). Repetto, Silva, Domenichini. Reti: autogol di Domenichini aU'll e Orlali al 69'. Arbitro: Bergamo. DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Tanta attesa per l'Inter è andata in parte delusa, almeno come gioco se non come classifica, visto che, fatto insolito, anzi raro. la squadra di Bersellini e balzata da sola al vertice della classifica dopo appena 90' di gioco. C'è tempo dunque per riparlarne. Dopo rincontro con il Pescara bisogna soltanto prender atto della consistenza tecnica e anche tattica dei nerazzurri che un anno fa. pur con un potenziale quasi identico, avrebbero potuto anche pareggiare una gara come questa. E' vero che il risultato è stato sbloccato da un'autorete, ma nessuno ci toglie dalla testa che sia stata propria quella marcatura ad attenuare lo slancio di Beccalossi e soci: in caso contrario, avrebbero sicuramente spinto con maggiore decisione e soprattutto con altra precisione. Dopo la deviazione di Domenichini alle spalle di Piagnerelli, invece, qualcuno ha agito per conto proprio: ha cercato di andare in gol quando era il momento di sfruttare la collaborazione comune per superare una difesa che non scherzava (i due terzini sono stati ammoniti per gioco scorretto). Le credenziali del Pescara di Angelillo si riferivano al pareggio imposto al Milan in Coppa: probabilmente il tecnico pensava di ripetere lo scherzetto a spese dei nerazzurri. Una cosa però è giocare di sera, ben altra gareggiare di giorno e soprattuto a San Siro anche se nel nostro caso, l'arbitro e il fattore campo non c'entrano affatto. Bergamo è stato molto bravo, quasi perfetto, spegnendo sul nascere qualsiasi focolaio: ce ne sono stati moltissimi, specie a danno dei nerazzurri, fermati con interventi per nulla delicati. Inevitabile che qualcuno rispondesse per le rime, anche se in pratica si trattava di scaramucce, di ripicche mai sconfinate nella cattiveria. Mozzini doveva arrangiarsi come poteva, anche con i gomiti, con lo sgusciante Silva: dall'altra parte c'erano Boni, Lombardo, Prestanti, e soprattutto Pellegrini che lavoravano con tutti i mezzi possibili. Ogni tanto Pasinato, Oriali, Beccalossi e Altobelli nel bello dell'azione volavano in aria per ricadere a terra dopo un brusco contrasto. Ma, ripetiamo, non c'era mai un'intenzione cattiva, altrimenti Bergamo invece di limitarsi a quattro ammonizioni, avrebbe sicuramente espulso qualcuno. L'Inter doveva vincere il suo primo impegno casalingo, dopo l'ottima gara disputata in Coppa e a tre giorni di distanza dall'esordio nel torneo internazionale con il Real Sociedad: c'e riuscita in pieno, ma valutando il rapporto tecnico esistente tra le due squadre era quasi logico attendersi uno scarto di gol molto superiore a quello realizzato. I nerazzurri sono andati vicino ad almeno cinque marcature; il Pescara soltanto a una, frutto più che altro delle distrazioni della difesa nerazzurra. Resta questo il reparto che più darà da lavorare a Bersellini: Canuti e Bini, in verità, hanno giocato molto meglio che non nella prima parte della stagione, ma restano pur sempre due tipi «legnosi», in difficoltà con gli scattisti. Avendo aggiunto un altro elemento dalle stesse caratteristiche fisiche, vale a dire Mozzini, ne consegue che davanti al portiere nerazzurro (il buon Cipollini, stavolta, ma presto toccherà a Bordon, che si è visto soltanto alla fine per una manciata di minuti) si svilupperanno situazioni abbastanza delicate. Niente di più facile che Bersellini si orienti verso un solo difensore autentico, cioè Canuti o Mozzini, potendo cosi sfruttare Marini, costretto invece a restarsene in panchina per dare spazio al più tecnico Caso. Naturalmente questo avverrà in qualche circostanza e non sempre: una gara come quella con il Pescara era l'ideale per una simile impostazione difensiva, tanto è vero che Canuti doveva vedersela con una mezza punta come Cerilli, poi sostituito dal più incisivo Cinquetti, mentre Baresi agiva nella zona di Domenichini. Bersellini naturalmente non ha voluto aumentare sin dall'inzio i suoi problemi di scelta: i due elementi acquistati dall'Inter dovevano giocare, più avanti dovranno adattarsi a eventuali sostituzioni. E' un argomento che interessa più Mozzini di Caso: questi, specie nella ripresa, ha lavorato con molta intelligenza in un settore che solitamente i nerazzurri tendevano a snobbare. Un'Inter dunque molto regolare, lontana dagli sprazzi di gran gioco cui ha abituato i suoi tifosi in alcune circostanze: più che altro ha lasciato intuire le sue possibilità. Per il resto si è limitata a controllare il Pescara, forse già pensando all'impegno di mercoledì. Giorgio Gandolfi Milano. Il primo gol del campionato: il tiro di Pasinato su punizione è deviato in rete dalla barriera del Pescara ( Ansa)

Luoghi citati: Bergamo, Milano, Pescara