Comincia il campionato con sette poveri pareggi

Comincia il campionato con sette poveri pareggi SOLTANTO L'INTER È RIUSCITA A VINCERE Comincia il campionato con sette poveri pareggi Constatiamo che esiste, un'Italia precisa, rigorosa, pignola: l'Italia del campionato di calcio. Le scuole scoprono tutti gli anni, con un senso di sorpreso sbigottimento, che mancano aule e banchi, gessetti, lavagne e interi battaglioni di professori: negli ospedali la polvere si accumula su preziose apparecchia ture perché latita chi sia in grado di impiegarle: idem per i cervelloni elettronici del ministero delle Finanze: ancora idem per molte altre attività pubbliche. L'unica cosa consolante al rientro dalle ferie è proprio questa: né alluvioni, né scioperi, né crisi improvvise fermeranno l'inizio della corsa allo scudetto. Alle sedici di ieri un solo fischio è echeggiato all'unisono su tutti i campi d'Italia: c'erano tutti gli arbitri, tutti i guardalinee, tutte le porte, i palloni, le bandierine e beninteso le squadre (non c'erano forse ■tutti gli spettatori, ma questa è un'altra storia: i tifosi cominciano a trovarsi di fronte al dilemma: andare alla partita o guardarla alla tv e accontentarsene?). Una prodigiosa Italia dove non si sgarra di un secondo, insomma. Incredibile. Vien voglia di affidare l'amministrazione pubblica — si fa per dire — a un arbitro, o a Carrara, o a Franchi... Ed è ricominciata, con il campionato, la disgregalo a delle famiglie. La -partita di pallone» di buona memoria fa ancora testo. Per ora l'inizio alle sedici permette un pranzo accettabile: il papà può fare la sciesta, leggere il giornale, far due chiacchiere con la moglie, fingere di alzarsi pigramente alle quindici («Manca un'ora, ma è meglio che vada, sono più tranquillo, che ne pensi?»/ Ma il diavolo ormai si è insinuato nelle migliori famiglie, c'è stata già qualche avvisaglia di screzio quando la moglie ha scoperto sul giornale che il campionato ricomincia f«Ma come, ci siamo di nuovo? Ma non ne hai ancora abbastanza? E' sempre la solita storia, se non è la Juve è il Toro, se non è il Milan è l'Inter...»). E la crisi —- una serie di crisi — tornerà ad accentuarsi quando le partite avranno l'orario invernale, inizio alle ore 14,30: il pranzo che non è mai pronto abbastanza presto, il caffè ingollato bollente mentre ci si infila il soprabito, via di corsa lasciando la moglie, come dice ancora la canzone, -alla domenica sempre sola». Ma non c'è niente da fare, il calcio l'ha davvero inventato il diavolo. E il totocalcio gli dà una mano per incatenare la gente. Ieri una sola vittoria in tutta la serie A: non sappiamo se sia successo altre volte. Avremo una vincita spettacolare? E proprio all'inizio in modo da convincere tutti che è facile diventare miliardari? L'inflazione galoppa, il prezzo della benzina si esibisce in stangate successive, può darsi che la luce manchi, per adesso sale di prezzo. Tutto si sposta all'insù, e sono dispiaceri. Il campionato è' l'unico fedele amico, che resta immutabile. Carlo Moriondo I servizi nelle pagine dello Sport Bettega e Graziani (nelle due foto) alle prese con le difese del Bologna e del Cagliari ! risultati Ascoll-Napoli 0-0 Avellino-Lazlo 0-0 Cagllarl-Torino 0-0 Kiorentlna-Udlnese VI Inter-Pescara 2-0 J uventu s-Bo log na 1 -1, Perugia-Catanzaro 0-0 Roma-Mllan 0-0

Persone citate: Bettega, Carlo Moriondo, Graziani, Lazlo