A Spalato una piccola Olimpiade in clima di derby Italia-Francia di Gianni Menichelli
A Spalato una piccola Olimpiade in clima di derby Italia-Francia S'iniziano sabato (con 400 azzurri) gli ottavi Giochi del Mediterraneo A Spalato una piccola Olimpiade in clima di derby Italia-Francia La lunga e ricca stagione preolimpica non si conclude a Città del Messico. Due giorni dopo la chiusura delle Universiadi, s'Iniziano infatti sabato 15 a Spalato gli ottavi Giochi del Mediterraneo, piccola Olimpiade del vecchio «Mara Nostrum», che prolungherà fino al 29 settembre l'impegno '79 degli atleti di punta, in 26 discipline, dei Paesi interessati. Il livello tecnico assoluto dei Giochi del Mediterraneo é stato raramente trascendentale e pare destinato ad esserlo sempre meno, col declino dei Paesi latini (Italia innanzitutto) in sport come pugilato, ciclismo, canottaggio, lotta, oggi massicciamente dominate da fitte schiere di assi dell'Est europeo. Anche dal punto di vista sportivo — come, secondo gli specialisti, da quello ecologico — /'/ Mediterraneo é oggi più uno stagno che un mare, sia pure vitalizzato qua e là da aree isolate d'acqua (e classe) cristallina. Nessuno dei Paesi che si affacciano sulle sue coste riesce ancora (o riesce più) ad esprimere una civiltà sportiva d'avanguardia. La Francia vi è vicina nelle strutture, col suo opulento ed ef¬ ficiente ministero dello Sport e con la vasta pratica di massa, eppure a livello d'alto agonismo non può contare oggi sui vari Jazz, Besson, Bambuck, Nallet, Gottvalles Caron, Rousseau che le donarono metallo pregiato. La Jugoslavia ha conosciuto lo sport soltanto trent'anni fa, affronta l'argomento con metodi esemplari (grande capillarizzazione degli impianti a disposizione della pratica di base e di quella di vertice) e con talenti fisici d'eccezione: ma soltanto in alcune discipline (basket e giochi di squadra in genere) ha sviluppato in breve una propria scuola tecnica vincente. L'Italia (come, con peggiori ritardi, la Spagna) tenta faticosamente di adeguarsi ai criteri affermatisi altrove della programmazione sportiva a raggio vasto e a lungo termine, collegata a solide strutture e ad una penetrazione profonda nel tessuto sociale. Nel frattempo si vivacchia — qualche volta sorprendentemente bene — sull'esplosione di singoli talenti naturali, sulla capacità di qualche dirigente illuminato, sulla passione degli animatori delle piccole e grandi società sportive (aiutate dall'Industria attraverso le sponsorizzazioni) e sulla spinta delle federazioni e del Coni, sempre alle prese con problemi economici ingenti e con intoppi funzionali irrisolti. Quanto alla Grecia e ai Paesi nord-africani e medio-orientali, infine, la loro arretratezza sportiva è grave da sempre. Tuttavia i Giochi def Mediterraneo, dopo sette edizioni, conservano il loro fascino, che è soprattutto quello del derby, della lotta fra «cugini» che tradizionalmente arroventa ogni disfida fra Italiani e francesi e, in certe specialità, anche fra italiani e jugoslavi. E nonostante tutto i nomi di spicco internazionale a Spalato non mancheranno. Insomma, per gli azzurri, a dieci mesi da Mosca, il collaudo «mediterraneo» potrà risultare molto utile, anche perché offre ai meno esperti l'occasione di un primo approccio col sempre sbalestrante clima della grande manifestazione polisportiva. Per questo ed altri motivi è del tutto logica la decisione del Coni (criticata scioccamente da qualche superficiale) di inviare a Spalato una foltissima spedizione di qua¬ si quattrocento atleti in 24 delle 26 discipline del programma, con esclusione soltanto del calcio e del basket. Ovviamente l'appuntamento è più importante per quegli sport che non hanno avuto i loro nomi di punta nel cartellone delle Universiadi o di altre recenti rassegne internazionali: la Nazionale di pallanuoto, i pugili Oliva e Russolillo, il tuffatore Cagnotto, i tiratori (a volo, a segno, con l'arco), i judoisti con Mariani, i lottatori (con Caltablano), i pesisti, i ginnasti, i velisti, sosterranno un vero e proprio test pre-Mosca. Avremo in gara anche i canottieri reduci da Bled (col due con Abbagnale-Dell'Aquila), i canoisti (con Ferri e le giovani Ponchio-lntrioini), le due Nazionali di pallavolo (i maschi in preparazione agli «europei»), gli schermidori (assente Del Zotto), i giovani dell'equitazione e, con minori velleità pre-olimpiche, le squadre di pallamano e hockey su prato, nonché di rugby e di tennistavolo, sport non olimpici. Atletica (salvo eventuale assenza della Simeoni per obblighi scolastici) e nuoto saranno al gran completo. Gianni Menichelli
Persone citate: Abbagnale, Besson, Cagnotto, Del Zotto, Gottvalles Caron, Mariani, Nallet, Rousseau, Simeoni
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