Ecco l'«auto dell'anno» di Gianni Rogliatti

Ecco l'«auto dell'anno» La macchina modenese non è soltanto affidabile Ecco l'«auto dell'anno» 0 progettista Mauro Forghieri: «Alla Ferrari non copiamo da nessuno» MONZA — La Ferrari ha vinto il G.P. d'Italia ed il titolo mondiale: vittoria gradita ma soprattutto meritata perché, come abbiamo scritto più volte, la macchina italiana è una delle poche vere automobili da corsa costruite completamente «in casa» e non un assemblaggio di parti comprate qua e là. Vittoria della tecnologia italiana, dunque, dalla progettazione realizzata dai tecnici capeggiati dall'ingegner Mauro Forghieri, alla costruzione, ai collaudi in pista e nelle gallerie del vento torinesi della Fiat e della Pininfarina. Enzo Ferrari può essere soddisfatto dei suoi uomini e delle sue scelte: le gomme radiali Michelin (unico componente non italiano) hanno funzionato a dovere; l'aver creduto ancora nel motore boxer e nel famoso cambio trasversale, quando erano in molti a dire che il motore doveva essere a V per fare una «vettura-ala» e che il cambio trasversale assorbe più cavalli di uno longitudinale, sono dimostrazioni di coraggio e di fiducia nei tecnici. Ma soprattutto c'è l'affidabilità: le rivali della Ferrari sono andate qualche volta in vantaggio, ma il vantaggio è stato di breve durata, è cosi i punti si disperdevano monti e la Ferrari con Scheckter e .Villeneuve li accumulava. Ieri a Monza si è visto che i tentativi di superare le macchine di Maranello conducevano alla distruzione dei motori, e niente più. Certamente il lavoro di affinamento e messa a punto è stato buono anche se a volte più lento del previsto. Ma, come ci diceva Forghieri poco prima della corsa, con la coscienza tranquilla di chi ha fatto tutto il possibile: -Noi alla Ferrari non possiamo copiare, perché la nostra filosofia é di creare del nuovo, di andare avanti; noi siamo un gruppo di tecnici che fa della ricerca lo scopo di vita, contrariamente a quelli che debbono fare macchine vincenti a tutti I costi per poter avere i soldi dallo sponsor». La macchina campione del mondo è, tutto sommato, tradizionale: sono spariti anche i meccanismi di collegamento tra le sospensioni anteriore e posteriore, e restano solo le regolazioni delle barre; il motore è il collaudatissimo «boxer» a 12 cilindri ed il cambio ha 5 marce. Il dispositivo aerodinamico della parte inferiore della carrozzeria, chiusa dalle famose minigonna, è forse meno efficace che in altre macchine, ma proprio in questo limite alla deportanza dinamica sta una virtù; infatti molti costruttori hanno già imparato a loro spese che a voler strafare col concetto di «vettura-ala» si finisce per perdere invece di guadagnare. Restano due corse da disputare, e potremo avere probabilmente delle conferme per alcuni punti e delle variazioni per altri: in ogni caso la Ferrari 312 T4 è stata la miglior monoposto dell'anno. Gianni Rogliatti

Persone citate: Enzo Ferrari, Forghieri, Mauro Forghieri, Pininfarina, Scheckter

Luoghi citati: Italia, Maranello, Monza