Con sole 3 vittorie

Con sole 3 vittorie Con sole 3 vittorie DAL NOSTRO INVIATO MONZA — Il campionato mondiale è finito. Sono bastate 13 gare a Jody Scheckter per chiudere il discorso. Per raggiungere questo obiettivo, il pilota della Ferrari ha vinto tre corse, al termine del primo periodo in Belgio e a Montecarlo e, ieri, il Gran Premio d'Italia. Non sono stati però i successi ad assegnare il titolo, bensì i piazzamenti. Scheckter ha meritato questo successo per la grande continuità dimostrata. Solo in due occasioni non ha preso punti. In Argentina quando venne eliminato dal clamoroso incidente avvenuto alla partenza e a Digione, per il Gran Premio di Francia, quando si classificò settimo con una vettura che misteriosamente si rivelò poco competitiva. Un pilota che vanta un «curriculum» stagionale di questo genere può ben fregiarsi del titolo iridato, anche se qualcuno contesta la formula del regolamento che ha diviso l'annata in due periodi permettendo di accumulare solo i quattro migliori risultati per ciascuno di questi. Non potrà certamente dire di avere fatto meglio Alan Jones che potrebbe anche vincere le due gare che restano da disputare ma può contare solo su un terzo posto a Long Beach nella prima parte del campionato. Di Jacques Laffite si può dire che quest'anno è stato il rivale più pericoloso ma anche il più cavalleresco. Non è stato certamente lui a perdere, ma la squadra. Se i tecnici della Ligier avevano messo a punto una macchina eccezionale all'inizio della stagione, si deve ammettere che non sono più stati capaci di farlo in seguito. Colpa forse della stanchezza (la piccola scuderia francese non ha certamente i mezzi della Ferrari) ed anche della sfortuna. Il campionato 1979 ha anche rivelato altri interessanti indicazioni. E' stato confermato — come vuole la tradizione — che una squadra vincente difficilmente riesce a ripetersi due volte di seguito. E' il caso della Lotus, grande delusione dell'anno. Colin Chapman pensava di aver realizzato la vettura imbattibile ed invece si è trovato letteralmente a dover rifare tutto. Può darsi che l'esperienza serva per il prossimo campionato. Una cosa è certa. Perso ogni interesse per il titolo mondiale le squadre al vertice cominceranno subito a lavorare per il futuro Sulle indicazioni tecniche avute, due parole: wing-car e motore turbo. Sicuramente saranno le scelte per il futuro. Per le vetture ad «effetto suolo» si proseguirà almeno fino a quando potranno essere usate le minigonne che la commissione sportiva vorrebbe proibire dal 1981. Per i propulsori sovralimentati, invece, le maggiori case costruttrici cercheranno di chiedere l'utilizzazione libera, con eventuali proroghe, fino al 1986. Infine ancora qualche cenno sulle gomme. Per la prima volta dall'inizio del campionato mondiale di Formula 1 (sono 30) hanno vinto insieme alla Ferrari i pneumatici radiali della Michelin. E' un grosso risultato quello della casa francese che si cimenta in questo campo da soli due anni. Segno che la «filosofia» adottata dall'ing. Dupasquier e dai suoi tecnici era quella giusta. c. eh.

Persone citate: Alan Jones, Colin Chapman, Dupasquier, Jacques Laffite, Jody Scheckter, Ligier, Scheckter

Luoghi citati: Argentina, Belgio, Francia, Italia, Montecarlo, Monza