Risoluzione di condanna per Sadat approvata al vertice dell'Avana
Risoluzione di condanna per Sadat approvata al vertice dell'AvanaDrammatica conclusione al vertice dei non allineati Risoluzione di condanna per Sadatapprovata al vertice dell'Avana Dopo ventisette ore di riunione ininterrotta a porte chiuse, è prevalsa la linea dura di Castro La reazione del delegato egiziano - Colto da malore il ministro jugoslavo Minic - Il leader cubano, stanco, ha chiuso i lavori con un breve discorso - Sospesa la decisione sulla Cambogia L'AVANA — Con una risoluzione che condanna gli accordi di pace raggiunti a Camp David tra Egitto e Israele, si è conclusa la sesta conferenza al vertice dei Paesi non aderenti ai grandi blocchi militari mondiali (Nato e Patto di Varsavia), i cosiddetti «non allineati». E' stato un vertice che ha visto un duro braccio di ferro tra Tito (unico superstite tra i fondatori del movimento) e Fidel Castro, presidente di turno per i prossimi tre anni dell'organizzazione alla quale aderiscono una novantina di Paesi. Ieri pomeriggio ha preso la parola, a conclusione dei lavori, il leader cubano. Il volto stanchissimo e insolitamente parlando a bassa voce. Castro ha cominciato dicendo: -Non farò un àiscorso: dopo ventisette ore di attività ininterrotta, non sono sicuro che potrei fare un discorso responsabile». Castro, ricordando più volte che molti speravano che in questa conferenza i non allineati si dividessero, ha ammesso che ci sono stati «scogli da superare», ma che alla fine sono stati superati. Senza fare riferimenti polemici diretti ha mantenuto la sua linea di politica anti-Usa-Cina e di amicizia con l'Urss. Ma i toni erano assai più sfumati rispetto al discorso di apertura. L'assemblea ha accolto con un applauso il suo discorso, il più breve della sua carriera di oratore politico. A movimentare per molte ore l'ultima sessione sono state le intese fra Egitto e Israele che sono state condannate -energicamente» dall'assemblea generale, suscitandone) ovviamente l'immediata reazione del rappresentante del Cairo. A porte chiuse, la discussione su questo tema è stata drammatica, a giudicare da mezze ammissioni di portavoce di delegazioni. A un certo punto, è stato visto uscire dall'aula dell'assemblea il dirigente jugoslavo colpito da un Milos Minic, malore. Quando alle 3,15 il portavoce della conferenza ha convocato i giornalisti per una delle tante comunicazioni ha annunciato che era appena stata approvata una risoluzione in cui si affermava che -l'accordo di Camp David e il trattato EgittoIsraele costituisce un abbandono totale della causa araba, un atto di complicità per la continuazione dell'occupazione dei territori arabi che viola i diritti inalienabili dei palestinesi». L'assemblea — ha aggiunto il portavoce — ha -condannato energicamente» gli accordi di Camp David e il trattato di pace e ha demandato all'ufficio di coordinamento (segreteria esecutiva) di esaminare -il danno che (con le due intese) l'Egitto ha arrecato ad arabi e palestinesi». Il relativo rapporto — dal quale dovrà scaturire la decisione se sospendere o no il Paese dai «non allineati» — è atteso per la conferenza ministeriale nell'81 All'inizio della sessione finale della conferenza, come era previsto, l'assemblea ha demandato al comitato di coordinamento anche il «caso delle due Cambogie», che dietro le quinte della conferenza aveva fatto da spatiacque fra la -linea dura» e quella dei -moderati» del movimento, vicini al presidente jugoslavo Tito. Ora un'indagine dovrà mettere in grado i -non-allineati» di stabilire se riconoscere il governo in carica della Kampuchea (Cambogia) del filo-vietnamita Hang Samrin, o quello recentemente abbattuto del filo-cinese Poi Pot. Nel frattempo la poltrona del governo di Phnom Penh rimarrà vuota nelle riunioni del movimento. r. s. L'Avana. Il leader dell'Olp Arafat discute con il segretario della Lega Araba Kolaibi
Persone citate: Castro, Fidel Castro, Hang, Milos, Minic
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