Offre 400 mila lire ai suoi rapitori I banditi rifiutano e la portano via

Offre 400 mila lire ai suoi rapitori I banditi rifiutano e la portano via Primo sequestro in Abruzzo: preso giovane figlio di un industriale Offre 400 mila lire ai suoi rapitori I banditi rifiutano e la portano via PESCARA — Primo sequestro di persona in Abruzzo. Ieri, poco dopo la mezzanotte, è stato rapito, dopo essere stato ferito, un giovane di 21 anni, Lorenzo Barberini, figlio di un industriale di articoli ottici, studente universitario ma anche collaboratore del padre, Pietro, nella gestione dell'azienda con cento dipendenti, che ha sede a Montesilvano. Gli autori del sequestro, due banditi che hanno agito con il viso coperto da passamontagna e calzamaglia, armati di pistola, dopo undici ore dal colpo si sono fatti vivi con la famiglia di Lorenzo. Hanno parlato con la mamma, la signora Maria Circeo. Le hanno detto che il figlio, nonostante qualche ferita riportata durante le fasi cruciali del sequestro, è in buone condizioni, comunque, di preparare per martedì duecento milioni per la li¬ berazione di Lorenzo, che dovrebbe avvenire entro la giornata di mercoledì. Precisazioni per le modalità della consegna del denaro i banditi si sono riservati di comunicarle in seguito. Il sequestro di Lorenzo Barberini è avvenuto poco dopo la mezzanotte. Il giovane, con la sua Mini Minor era rientrato nel garage sottostante la sua abitazione. Aveva salutato il guardiano notturno dell'autorimessa, Amerigo Pieragostino, 54 anni, e si stava avviando verso l'ascensore che doveva condurlo al sesto piano del palazzo «Quadrifoglio», in via Raffaele Paolucci, al centro della città, quando gli è stato intimato l'alt. Girandosi, Lorenzo Barberini ha visto i due figuri, tra i venti ed i trent'anni, con il viso coperto ed armati uno di pistola, l'altro di revolver e di un manganello. Mentre il primo si occupava di bloccare il giovane figlio dell'industriale, primo della lista dei contribuenti del Comune di Pescara, l'altro, sotto la minaccia di un'arma immobilizzava il guardiano del garage. Dopo averlo bloccato, imbavagliato e legato con una corda di nailon, con le mani dietro la schiena, hanno costretto il guardiano a distendersi a terra, sopra una pozza di sangue che aveva perso il giovane Lorenzo colpito in punti imprecisati da un corpo contundente o dal calcio' della pistola. Lorenzo Barberini ha cercato di convincere i due banditi a lasciarlo libero, a causa delle sue cagionevoli condizioni di salute, in cambio di 400 mila lire, che aveva in tasca. Troppo poco per i due banditi, che alle undici di ieri mattina hanno chiesto un riscatto di 200 milioni. Quando il guardiano del garage — dopo aver visto i banditi fuggire con l'ostaggio sulla Mini Minor del ragazzo poi ritrovata a Chieti — è riuscito a liberarsi, sono scattati, predisposti dal questore Giannatelli, i servizi di emergenza: posti di blocco ai caselli autostradali, uso di elicotteri dei carabinieri, riscontro degli alibi dei pregiudicati e perquisizioni domiciliari nelle case e nelle ville disabitate. Lorenzo Barberini quando è stato sequestrato rientrava a Pescara da Cepagatti, un paese della provincia dove abita la sua fidanzata Loredaaa Pierangelo. Con lei aveva trascorso tutta la serata. Non immaginava certo di trovare nel garage di casa sua i banditi anche se. in questi ultimi tempi, aveva manifestato una certa' preoccupazione per la ripresa dei sequestri di persona. Aveva preso l'abitudine, durante la gite e i viaggi con gli amici, di chiudere dall'interno le portiere della sua auto o della macchina del padre che era solito usare. Il giovane, in questi giorni, abitava solo con la mamma a Pescara. Il padre, infatti, per motivi di lavoro, si trovava l'altro ieri a Como e ieri mattina era a Bologna, dove l'industriale ha appreso la notizia del sequestro dei figlio. L'industriale ha telefonato alla moglie cercando di rincuorarla, poi in tutta fretta è partito per Pescara; dove è arrivato alle undici. Si è incontrato con i suoi collaboratori, un commercialista ed un avvocato, poi si è intrattenuto a colloquio con funzionari della questura, ufficiali dei carabinieri e direttamente con il questore. Unico dubbio è che non si sa con certezza se a fare la telefonata sia stato uno degli autori del sequestro o uno sciacallo. In serata, una donna ha telefonato all'agenzia Ansa di Roma, avvertendo che il sequestro del giovane Barberini era stato compiuto da «Prima Linea». Avvertiva, inoltre, che fino ad allora' nessun contatto era stato preso con la famiglia del rapito e che, più tardi, sarebbe stato trasmesso un comunicato. Intanto si è saputo che alla questura di Torino sono state chieste notizie di un giovane, già appartenente a «Lotta continua» che ora si ■troverebbe nel capoluogo piemontese e che aveva lavorato nell'industria pescarese. Antonio Buccini

Persone citate: Amerigo Pieragostino, Antonio Buccini, Barberini, Lorenzo Barberini, Maria Circeo