Un partito politico è ente pubblico?

Un partito politico è ente pubblico? Interessante quesito all'esame della Cassazione Un partito politico è ente pubblico? All'origine della questione, una causa di lavoro promossa da un'impiegata contro la segreteria provinciale della democrazia cristiana •La democrazia cristiana è un ente pubblico: il tribunale competente a giudicare il partito nelle cause che lo riguardano è dunque quello amministrativo»: il principio, che se fosse riconosciuto come legittimo creerebbe conseguenze imprevedibili, è stato sottoscritto davanti al giudice Denaro dal segretario amministrativo della de, avvocato Massano in un «regolamento di giurisdizione», cioè in un documento nel quale la difesa di una delle due parti in causa può chiedere alla Cassazione di pronunciarsi «immediatamente» sulla competenza del giudice, ordinario o speciale. Il «regolamento di giurisdizione» è stato presentato dal segretario provinciale democristiano nel corso di una causa promossa da una dipendente del partito, Caterina Marchisio, di 58 anni, che per vent'anni ha lavorato nella sede cittadina della de. La Marchisio, arrivata all'età del pensionamento, è stata allontanata dal suo incarico con la promessa di una riassunzione. Una volta in pensione viene effettivamente riassunta, ma con una qualifica diversa, di «consulente» e con uno stipendio inferiore. La donna rimane alle dipendenze di Walter Martini, allora segretario provinciale, anche quando questi non ha più lincarico, lavorando tuttavia sempre nella sede del partito e pagata dalla de. Nel luglio '78 infine viene definitivamente allontanata. Si decide quindi a far causa al partito chiedendo le spettanze arretrate. L'avvocato La Macchia, per Caterina Marchisio, e l'avvocato Piacenza per la de, si accordano su una cifra di rimborso in favore della donna di circa 17 milioni. Per ratificare l'accordo manca solo il benestare della segreteria provinciale del partito. Benestare che non viene concesso: così, mentre l'avvocato Piacenza rinuncia al proprio mandato, Massano notifica il regolamento di giurisdizione. «Il partito della de — vi si legge — e per esso la segreteria provinciale, ha indubbiamente la natura di ente pubblico», quindi le controversie devono essere risolte dal Tar (Tribunale amministrativo regionale), poiché tra la Marchisio e la de si sarebbe trattato di un rapporto di «pubblico impiego». La tesi dovrebbe essere respinta dalla Corte di Cassazione: niente di male dunque se la sentenza «immediata» non dovesse in realtà farsi attendere per almeno due anni, come è consuetudine per questo genere di procedure. Il giudice Denaro mercoledì dovrà pronunciarsi sulla richiesta. Ma non potrà che prenderne atto e passarla per competenza alla Corte di Cassazione a cui è diretta. Caterina Marchisio dovrà aver pazienza ancora un paio di anni.

Persone citate: Caterina Marchisio, Macchia, Marchisio, Massano, Walter Martini

Luoghi citati: Piacenza