Iorio risponde alle due botte di Pruzzo

Iorio risponde alle due botte di Pruzzo Coppa Italia - Esplodono tifo e voglia di gol: in 80 mila per Roma-Ascoli nonostante il caro-biglietti Iorio risponde alle due botte di Pruzzo Il centravanti giallorosso va a segno al 24' e al 32', l'ex attaccante granata al 29' e al 59* - La squadra di Liedholm ha fatto mezzo passo indietro rispetto alle gare precedenti - Il «barone» non è preoccupato - GB Fabbri si dice, invece, soddisfatto e comincia a sperare nella qualificazione - Incassati quasi 292 milioni ROMA — L'Ascoli di Fabbri ha conquistato un bel pareggio allo stadio Olimpico contro la lanciatissima Roma e rimane in corsa per la qualificazione in Coppa Italia, facendo affidamento anche sulla migliore differenza reti. La squadra giallorossa. dal canto suo, non è certamente fuori dal torneo, ma dovrà lottare, segnare tanti gol e soprattutto rapidamente raggiungere una più soddisfacente preparazione atletica, carenza che è sembrata uno degli elementi determinanti per il mancato successo sull'Ascoli. Altro aspetto sconcertante della formazione di Liedholm è parsa la scarsa attitudine nella tattica del fuorigioco. C'è tuttavia da rilevare che la Roma di quest'anno pare ben quadrata ed efficace rispetto alla formazione che ha rischiato di finire in serie B. Pur con le sfasature emerse durante l'incontro, i giallorossi probabilmente si sarebbero aggiudicati la vittoria se il portiere Conti non fosse incappato in una grossa papera consentendo all'Ascoli di segnare il gol del pareggio. La partita è stata apprezzabile solo a tratti. Però non sono mancate le emozioni per il susseguirsi delle marcature che hanno portato la Rema in vantaggio per due volte con Pruzzo, al quale ha replicato con lo stesso numero di reti il centravanti avversario Iorio. L'Ascoli non è stato brillante come ci si aspettava. L'allenatore Fabbri si è giustificato dicendo che cinque o sei suoi giocatori «hanno perduto la testa e sono saltati gli schemi». «Ne/ secondo tempo — ha proseguito — ci siamo ripresi. Il risultato mi sta bene. Può essere utile per qualificarci. Per quanto riguarda la Roma mi aspettavo una squadra più torte, ma forse è rimasta condizionata dall'enorme folla che la circondava». Liedholm ha dichiarato di non considerare un passo falso il risultato di parità: «In trasferta abbiamo avuto più spazio per giostrare — ha detto il trainar svedese — oggi ci siamo trovati un po' in difficoltà, ma nel complesso la squadra è stata all'altezza della situazione contro un avversario, come temevo, agguerritissimo». Il torneo di Coppa Italia è approdato all'Olimpico in un'atmosfera fin troppo esuberante. Contro l'Ascoli, la Roma ha giocato la prima partita stagionale in casa. Il tifo era alle stelle. Fin dal primo pomeriggio carovane di appassionati si sono riversate sulle gradinate. Quando mancava un'ora all'inizio dell'incontro, alcuni spettatori scavalcavano il fossato delle due curve riversandosi nelle tribune centrali. I pochi carabinieri, presi in contropiede, venivano facilmente «saltati». L'invasione rischiava di assumere dimensioni massicce. Nel tentativo di tamponare le numerose falle, intervenivano agenti con cani poliziotti. Si accendeva qualche zuffa. Ma fortunatamente non tardava a tornare la calma. Al fischio dell'arbitro Casarin erano presenti 80 mila persone, quante ne può contenere al limite di capienza l'Olimpico. L'incasso è stato favoloso: 291 milioni 801 mila lire. Roma e Ascoli sono scesi in campo con gli stessi schieramenti vittoriosi rispettivamente su Perugia e Bari. I giallorossi hanno presentato la coppia centrale di difesa con Turone e Santarini che costituisce la novità più appariscente di quest'anno. I due si scambiavano ruolo in continuazione, ma era Santarini a scendere in avanti con maggior frequenza. Altra tattica che sembra aver scelto Liedholm è quella del fuorigioco (rivelatosi assai rischioso in più di una occasione) e il marcamento azona. L'Ascoli, nonostante le assicurazioni di Fabbri, probabilmente condizionato dal clima incandescente della gara e dalla possibilità di conquistare un prezioso pareggio, appariva piuttosto timoroso. Si chiudeva nella propria metà campo, bloccando energicamente i varchi. La Roma dal canto suo stentava a trovare il filo di manovra ragionata. La partita non era bella, il gioco era confuso e frammentario. La Roma premeva di più ma rispetto alla gara vittoriosa disputata a Perugia, la compagine di Liedholm è apparsa quasi irriconoscibile. Più tardi saliràdecisamenteditono. Si ammirava qualche tocco felice di Bruno Conti, la combattività di Benetti, gli spunti di classe del giovane Ancelotti. Troppo poco per mettere in difficoltà una squadra compatta a centrocampo e in difesa come quella marchigiana- Col passare dei minuti Moro acquistava autorità a centrocampo e con lui tutta la squadra, pur non raggiungendo vette di gran gioco. Al 24' veniva premiata la maggiore volontà della Roma che si portava improvvisamente in vantaggio: Di Bartolomei veniva sgambettato al limite dell'area, la palla schizzava verso Pruzzo che con un preciso tiro di destro azzeccava l'incrocio dei pali. Passavano appena quattro minuti e l'Ascoli pareggiava approfittando di una clamorosa indecisione della difesa romanista: Maggiora perdeva la palla in un tackle con Pircher il quale passava intelligentemente indietro all'accorrente Iorio. Il centravanti marchigiano dribblava un paio di avversari e centrava il bersaglio sorprendendo nettamente Conti uscito fuori dei pali. La gara si accendeva Arrivavano finalmente le emozioni per gli 80 mila dell'Olimpico. Al 32' la Roma si riportava in vantaggio con Pruzzo: Ancelotti indirizzava verso la rete avversaria un bolide di testa, Pulici respingeva da campione, ma arrivava in corsa il centravanti romanista che infilava da corta distanza. La rete veniva contestata con toni quasi isterici dal portiere ascolano che reclamava un fallo su di lui L'arbitro Casarin lo ammoniva Il gioco diventava vivace. L'Ascoli si proiettava all'attacco con maggiore assiduità sfruttando la vena di un ottimo Pircher affiancato dal vivacissimo Iorio. Anche fra le file della Roma créscevano Ancelotti che sfoderava parecchi numeri di bravura e Benetti in veste di irriducibile combattente. Tuttavia i giallorossi destavano qualche preoccupante perplessità con la formula del fuorigioco non sempre interpretata con il sincronismo che richiedeva la tattica. Ne approfittava l'Ascoli per portare alla rete difesa da Conti più di una minaccia che rimaneva allo stato teorico. Tutto sommato alla fine del primo tempo la Roma meritava il vantaggio scaturito da una maggiore intraprendenza, dalla volontà di non deludere la massa dei suoi tifosi. La compagine di Liedholm per l'occasione è sembrata aver messo da parte il fioretto per puntare all'essenziale. I fatti gli davano ragione. L'Ascoli pur facendosi apprezzare per qualche iniziativa dei suoi attaccanti, appariva piuttosto confusionario. Nel complesso la squadra di Fabbri non è riuscita in pieno a confermare le belle prove disputate in precedenza. Nella ripresa i marchigiani sono apparsi più decisi nel tentativo di riequilibrare le sorti dell'incontro, ma la Roma riusciva abbastanza agevolmente a controllare le iniziative avversarie. Ai giallorossi si presentavano le premesse per sfruttare il contropiede i cui interpreti più applauditi erano Bruno Conti e Ancelotti. Al 60' i padroni di casa recla¬ mavano il calcio di rigore per uno sgambetto in area subito da Ancelotti. Ma il ragazzo, difettando in scaltrezza, si rialzava cercando di proseguire l'azione e l'arbitro lasciava correre. Un paio di minuti più tardi brivido per la difesa giallorossa: Torrisi scagliava un bolide da fuori area che sfiorava il palo con Conti ancora fuori dai pali. Lo stesso portiere romanista al 59' aveva sulla coscienza il pareggio ascolano: su un tiro scagliato da Pircher, il numero 1 giallorosso si lasciava sfuggire ingenuamente la palla sulla quale si gettava velocemente Iorio che realizzava a porta vuota. La Roma accusava vistosamente il colpo. La squadra si disuniva mentre l'Ascoli cominciava a giostrare con ammirevole scioltezza. Fabbri faceva entrare in campo Paolucci al posto di Pircher con il preciso scopo di portare a casa un utilissimo pareggio. Liedholm replicava sostituendo l'esausto Scamecchia con l'altra punta Ugolotti. Al 70' Pullci volava per respingere un bolide di Di Bartolomei il quale è rimasto in ombra per quasi tutta la gara. La Roma, come le accadde a Perugia, ha accusato la fatica dimostrando di non avere ancora nelle gambe 90 minuti di gioco. L'Ascoli appariva più fresco, premeva e metteva ripetutamente alla frusta i giallorossi sempre più spenti. A questo punto saltava fuori il «passo» diverso delle due squadre. I bianconeri marchigiani dimostravano di essere più avanti nella preparazione. AH'81 ' Bruno Conti aveva sul piede la palla del gol ma la sprecava scagliando un tiro centrale tra le braccia di Pulici. Mario Bianchini Roma: Paolo Conti; Maggiora. Amenta; Benetti, Turone, Santarini; Bruno Conti, Di Bartolomei, Pruzzo, Ancelotti. Scarnecchia (67' Ugolotti). Ascoli: Pulici' Perico. Boldini; Bellotto (72' Scorsa), Gasparini. Torrisi; Trevisanello, Moro. Iorio, Scanziani, Pircher. (64' Paolucci). Arbitro: Casarin. Reti: 24' Pruzzo, 29' Iorio. 32' Pruzzo. 59' Iorio. Roma. Ancelotti fra i difensori ascolani Roma. Pruzzo segna il suo secondo gol (Telefoto)