Uccide boss del centrabbande e ferisce gravemente un commissario

Uccide boss del centrabbande e ferisce gravemente un commissarioNapoli - Regolamento di conti o vendetta personale? Uccide boss del centrabbande e ferisce gravemente un commissario NAPOLI — Uno dei nuovi boss del contrabbando è stato ucciso l'altra sera a Napoli mentre con alcuni amici era seduto al tavolo di uno dei più noti bar della città, il «Miranapoli», in via Petrarca. Un commissario di pubblica sicurezza, che si trovava nello stesso locale con la moglie, è intervenuto cercando di bloccare il killer, ma è stato gravemente ferito all'addome Sono le 22,30. Il bar «Miranapoli» è affollato: circa 400 persone siedono ai tavolini sia all'interno, sia all'esterno del locale. Giunge una motocicletta di grossa cilindrata (forse una Honda 750) con due persone a bordo. Dal sellino posteriore scende un travestito: parrucca riccia e bionda, camicetta e pantaloni rossi attillati, trucco molto pesante. Si avvicina ad alcuni camerieri e chiede di Ciro Russo. Questi, un giovane di 24 anni, soprannominato « 'O figlio da fascista» è un pregiudicato assai conosciuto negli ambienti della malavita napoletana. Il travestito raggiunge Ciro Russo alle spalle e estrae una pistola («Una cai. 9 bifi¬ lare non brunita», dirà poi il dirigente della squadra mobile dott. Agostino Bevilacqua). Spara in rapida successione cinque colpi: quattro raggiungono alla schiena Ciro Russo, un altro va a vuoto, fortunatamente sema colpire nessuno. Ciro Russo stramazza al suolo. Tra gli avventori del bar si scatena il panico: grida terrorizzate, pianti, gente che fugge. Ma tra i clienti c'è un commissario di p.s., il dott. Bruno Abbenante, 32 anni, da nove mesi lavora al ministero dell'Interno. Da qualche giorno è in ferie a Napoli, città di cui è originario, ed è venuto a bere al bar un caffè insieme con la moglie. Il commissario, che è disarmato, si lancia sul travestito, cerca di bloccarlo con una «cravatta». Il travestito spiana immediatamente l'arma, ma la pistola s'inceppa. Riesce però a liberarsi con uno strattone dalla presa: è alto circa un metro e ottanta ed è robusto, mentre il commissario è piccolo ed esile. Il funzionario di polizia cade a terra e il killer ritira il carrello dell'arma esplodendogli contro due colpi: uno colpisce l'addome, l'altro va a vuoto. Di corsa, il travestito raggiunge il complice a bordo della moto, e dopo qualche secondo si dilegua in direzione di via Manzoni. Il pregiudicato e il commissario di p. s. vengono soccorsi da alcuni clienti del bar e trasportati il primo all'ospedale Nuovo Loreto, dove giunge morto, il secondo ai Pellegrini, dove viene immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico con esito positivo. Circa il movente di questa spietata esecuzione, gl'inquirenti formulano tre ipotesi. 1) L'assassinio di Ciro Russo è da collegarsi a quelli di altri tre boss del contrabbando assassinati negli ultimi due anni: Calone, Aprile e Fantini. Quest'ultimo era il braccio destro di Michele Zasa, superboss del contrabbando di sigarette e droga. 2) Il Russo era un confidente dei carabinieri e per questo motivo sarebbe stato assassinato. 3) Si tratterebbe di una vendetta personale. Almerico di Meglio

Persone citate: Agostino Bevilacqua, Aprile, Bruno Abbenante, Calone, Ciro Russo, Fantini

Luoghi citati: Napoli