I poeti ora urlano
I poeti ora urlano Festival fra il verde e le acque delle Terme di Fiuggi I poeti ora urlano FIUGGI — Come un sasso gettato d'improvviso in uno stagno, le avanguardie della poesia perturbano da sabato la superficie della placida località termale, rompendo gli schemi monotoni che da sempre a Fiuggi indirizzano su binari tranquilli le giornate di residenti e villeggianti, in un clima sospeso tra la vacanza e la cura di acciacchi e malinconie. Senza il battage pubblicitario che ha preceduto il chiacchierato Festival di Castel Porziano, la rassegna internazionale di poesia visuale e fonetica «Oggi poesia domani» è stata rumorosamente inaugurata nella nuova biblioteca fiuggina, presenti una trentina di svagati e fantasiosi scrittori-attori italiani e stranieri. L'esposizione (che presenta circa 200 autori contemporanei di tutto il mondo, con una sezione storica interessantissima, dalle composizioni grafiche dei poeti alessandrini ai testi calligrafici del Corano, dalla «Dive bouteille» rabelaisiana al «Canto notturno del pesce» di Morgenstern. a Man Ray, Apollinaire, Marinetti. Govoni) e soprattutto il suo contorno «vivo» —le performances dei poeti invitati, per lo più improvvisate — hanno lasciato un po' attonito il pubblico: ma reazioni di «rifiuto» non se ne sono verificate, anche se il dialogo tra spettatori e poeti si è stabilito con qualche difficoltà. Il palco, fortunatamente, non é crollato, se non altro perché, per problemi organizzativi, non ne era stato allestito alcuno. Sembra infatti che la manifestazione dovrà restare relegata, per tutto il mese della sua apertura (fino al 30 settembre) nei locali della biblioteca, senza poter conquistare i più antichi — e più «reali» —spazi delle strade e delle piazze. Poco importa: la poesia è abituata a contare e a vivere più che altro su se stessa. Disinvolti, i poeti si sono esibiti in show e happening, rompendo la tradizione che li vuole impegnati in più o meno retoriche declamazioni. Le poesie «urlate» di F. Tiziano — non semplicemente gridate ma strappate con sofferenza da precordi visceri e polmoni — hanno scosso la sonnolenza fiuggina, attirando nella biblioteca dalla sovrastante piazza un pubblico curioso e stupefatto, e in verità anche un po' preoccupato. Ma chi è sceso, poi, è rimasto. Tutto più facile, dopo, per i poemi sceneggiati del francese Julien Blaine e degli americani Paul Vangelisti e John McBride, per i funambolismi verbali di Milly Graffi, i non senses geografici di Giulia Niccolai (applauditissima «Como è Trieste Venezia», dedicata ad Aznavour). le interpretazioni sceniche delle poesie visive di Mirella Bentivoglio e Lamberto Pignotti. Una parte di rilievo è spettata anche agli organizzatori della rassegna. Adriano Spatola e Giovanni Fontana, cui fanno capo, rispettivamente, le riviste letterarie «Tarn Tarn» e «Dismisura», patrocinatrici, Vagamente perplesso il sindaco socialista di Fiuggi (il comune ha contribuito alla realizzazione di «Oggi poesia domani», insieme con l'Ente provinciale per il turismo di Frosinone) Antonio Frascaro: «Non tutte le cose esposte qui — dice — sono facilmente comprensibili per fiuggini e villeggianti, ma la rassegna è un'importante occasione per fare di Fiuggi un centro noto non solo per le terme e la vocazione turistica, ma anche come polo culturale. Perciò l'iniziativa, nata da un'idea dell'architetto Fontana, è stata appoggiata senza esitazioni dalla giunta comunale. E contiamo di ripetere l'esperienza in futuro». Tra gli arrivi dei prossimi giorni, attesi quelli di Bernard Heidsieck, Horacio Zabala, Franco Verdi. Al poeta fonetico torinese Arrigo Lora Totino saranno dedicate ben tre serate: in tuta nera aderentissima, darà un saggio delle sue qualità mimiche in un repertorio di sapore un po' futurista ma di collaudato effetto. Fra i suoi strumenti preferiti, oltre al gesto e alla parola sincopata fino al fonema, figura il liquimofono: serve per declamare poesia « liquida ». Maurizio Spatola
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