Più cupe per l'80 le previsioni Fmi di Natale Gilio

Più cupe per l'80 le previsioni Fmi Più cupe per l'80 le previsioni Fmi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BELGRADO — Il mondo industrializzato si prepara a vivere una delle più grandi crisi economiche degli ultimi vent'anni, superiore forse per dimensioni ed effetti a quella del 1973-74, legata al primo enorme aumento dei prezzi del petrolio. Oggi, come allora, l'incremento dei prezzi del greggio deciso dai Paesi Opec agisce da detonatore per l'esplosione della miscela chiamata «stagflazione», dove inflazione e recessione camminano di pari passo. Una prospettiva amara per l'80, anno in cui il tasso di crescita dell'economia occidentale sarà molto basso, addirittura inferiore al due per cento, i prezzi saliranno mediamente di oltre il nove per cento con punte, per i Paesi più deboli, del venti per cento, le bilance dei pagamenti, salvo che per alcuni, accumuleranno altri deficit, la disoccupazione tenderà inevitabilmente ad aumentare. Con questa diagnosi, che supera per i segni negativi contenuti tutte le previsioni finora avanzate, si aprono da oggi a Belgrado i lavori dell'assemblea annuale del Fondo monetario internazionale il principale organismo finanziario del mondo, cui sono presenti come «azionisti» 132 Paesi. Per l'Italia, partecipano il ministro del Tesoro, Pandolfi. il Governatore della Banca d'Italia. Baffi, il direttore generale Ciampi (il passaggio di consegne tra i due avverrà l'8 ottobre), il vicedirettore generale Sarchielli e il nuovo direttore generale dell'istituto di emissione, Lamberto Dini, ancora nella sua veste di componente del consiglio di amministrazione del Fmi. L'analisi della congiuntura mondiale inizierà con la consueta riunione dell'«Interim Committee». di cui fanno parte i rappresentanti dei principali Paesi membri del fondo, i quali dovranno anche nominare il nuovo presidente del comitato interinale. Sembra certo che alla successione dell'inglese Denis Healey sarà chiamato il ministro del Tesoro italiano Pandolfi. il quale per un anno presiederà cosi i lavori dell'importante organismo internazionale. Nella seduta del comitato, che precede di un giorno l'inaugurazione, alla presenza del Capo dello Stato Tito, dell'assemblea dei partecipanti, i ministri e i governatori ascolteranno la lunga relazione del direttore generale del Fmi, Jacques de la Rosière, svolta sulla base non solo del rapporto annuale distribuito nei giorni scorsi, ma soprattutto di un documento aggiuntivo messo a punto nelle ultime settimane. L'analisi che nel documento viene fatta disegna una prospettiva ben più grave di quella già delineata nel rapporto. Le cifre, infatti, abbassano nettamente le previsioni inizialmente formulate. Se ancora ai primi di settembre si pensava che il tasso medio di sviluppo dei ventuno principali paesi industrializzati si dovesse collocare nel 1980 intorno al tre per cento, adesso si stima che al massimo si arriverà all'1,8 per cento. Una violenta depressione che si tradurrà in un forte aumento della disoccupazione da diciassette ad almeno diciannove milioni di persone senza lavoro, di cui circa sei nella sola Europa. La «tassa petrolifera» e la Natale Gilio (Continua a pagina 2 in ottava colonna)

Persone citate: Baffi, Ciampi, Denis Healey, Lamberto Dini, Pandolfi

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Italia