Prodezza della Masullo sui 200 di Gianni Menichelli

Prodezza della Masullo sui 200 Altre cinque vittorie degli azzurri ai Giochi del Mediterraneo Prodezza della Masullo sui 200 Per la milanese 23"26 - Successi di Caravani, De Vincentiis, Scartezzini e Maffei (sciabola) DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SPALATO — L'inno di Mameli non è davvero uno di quei pezzi sinfonici che normalmente possono deliziare le orecchie. Eppure ha fatto piacere che ieri, finalmente, sia stato il più gettonato al juke-box dell'atletica nella terz'ultima giornata •mediterranea-. Si faceva conto su due medaglie d'oro sicure e su altre due possibili: ne sono arrivate quattro, s'è fatta gran festa. Ha cominciato subito bene Marisa Masullo, ventanni, milanese, velocista di buona classe, con propensione naturale ai duecento metri per la tenuta, la corsa fluida, facile, a frequenze non molto serrate. Marisa era stata finalista alle Universiadi, con record personale di 23"41: ed ' è stata un'autentica prodezza, per lei, scendere ieri a 23"26 a li¬ vello del mare, con un metro di vento a favore, rimontando in rettilineo la nera francese Alize (23"27). La Masullo a questa gara teneva parecchio: un po' perché suo padre, salernitano di nascita, Ila vissuto per vent'anni in Dalmazia; un po' perché questa non era stata per lei una grande stagione, per via dell'esame di maturità (ora è ragioniera). E' stata premiata dal secondo tempo italiano di sempre, non lontano dal 23"15 della Bottiglieri. Duecentista si è scoperto (o riscoperto) anche Luciano Caravani ventisei anni, baffuto poliziotto vicentino. I duecento li aveva corsi quest'anno, in grande stile, solo ai mondiali militari di Algeri: ma quel 20"59 aveva lasciato qualche dubbio. Stavolta è venuto fuori un 20"74 senza ombre, con un bel rettilineo sciolto,, tre metri dì vantaggio sul francese Petitbois Le due medaglie -sicure» erano quelle di Scartezzini e De Vincentiis. Quest'ultimo ha centrato l'obiettivo col minimo sforzo, grazie ad un quarto lancio di 57,96, mentre Matusalemme Simeon soltanto con un 55,06 al sesto approdava al bronzo, battuto da un egiziano. Luciano Scartezzini, invece, è stato padrone sempre dei 3000 siepi, lasciando che lo spagnolo Domingo Ramon lanciasse la gara su un ritmo allegro, andando in fuga dopo il primo chilometro. Il ventiquattrenne finanziere trentino si è mosso poco prima dei 2000 metri, si è accodato all'iberico e ai 300 finali è andato via da signore, in agevole progressione, fino a segnare 8'24"2. Mai in gara Michele Cina, bromo al Messico D'altro, di riguardo, l'atletica ci ha dato ieri il duello nel lungo fra il francese Deroche (S'04) e il ventottenne primatista europeo NenadStekic, che è più abituato alle grandi misure che alle grandi vittorie, ma stavolta, sorretto dall'urlo della folla per tutta la rincorsa, ha azzeccato una splendida serie e un 8,21 che gli ha dato il titolo (quinto Arrighi con 7.51). Oggi l'atletica chiude con l'alto (Di Giorgio e Raise), 110 ostacoli (Buttari), giavellotto donne (Quintavalle e Amici), le due 4x100 (Lazzer, Caravani, Grazioli, Mennea e Galli, Lombardo, Masullo, Affano), i 1500 donne (Dorio e Gargano) e uomini (Costa e Fontanella), la 4x400 (Borghi, Di Guida, Malinvemi, Tozzi) e la maratona (Marchei e Pizzolato). Nelprogramma della penultima giornata c'è anche la gara di ciclismo in linea, oltre a vela, pesi e spada (Falcone e Mazzoni). Da Hvar ieri sono regolarmente arrivate buone notizie riguardo alla sciabola: il vecchio Michele Maffei ha battuto il vecchio Mario A Ido Montano e i due vecchi rivali azzurri non hanno lasciato nulla agli avversari. La concorrenza non era forse granché, ma Maffei, romano di 33 anni, già olimpionico a Monaco nel '72, è stato davvero perfetto. Puntuali all'appuntamento con l'oro anche gli arcieri a Brac: Franca Capetto ha saputo respingere allo sprint l'assalto della francese Bazin; Sante Spigarelli (primo) e Giancarlo Ferrari (secondo a cinque punti) hanno stroncato dai cinquanta e trenta metri la resistenza del, francese Simon. Gianni Menichelli

Luoghi citati: Algeri, Dalmazia, Messico, Monaco