Nel Piacentino c'è «odore» di petrolio e l'Agip trivella le viscere della Terra di Ernesto Leone
Nel Piacentino c'è «odore» di petrolio e l'Agip trivella le viscere della Terra Dovrebbe esserci un giacimento in Val Nure, a meno 2 mila Nel Piacentino c'è «odore» di petrolio e l'Agip trivella le viscere della Terra Per il momento sono state trovate solo tracce - È da agosto che un'impresa romana sta lavorando giorno e notte - Per installare il cantiere hanno prima dovuto raddoppiare una strada PIACENZA — In Val Nure, nel Piacentino, si sta cercando il petrolio. L'Agip ha messo in funzione una potente sonda per trivellare il sottosuolo a Carmiano di Vigolzone, in una zona ricca di vigneti dove sta per iniziare peraltro la vendemmia. I lavori sono in corso da alcune settimane e c'è attesa per conoscere i primi risultati. Secondo alcune voci raccolte, tracce di idrocarburi sarebbero già state trovate, ma la trivella continua a scendere. C'è dunque davvero il petrolio nel Piacentino? I vecchi perforatori, che non sono pochi in questa provincia dove l'Agip è sempre stata di casa ancor prima della scoperta del giacimento di Cortemaggiore (adesso ormai esaurito) ne sono certi. Ma le loro convinzioni, dette cosi, a tavolino, finora potevano essere scambiate per pie speranze. Se n'è parlato anche in un recente convegno tenutosi a Montechino, in Valchero, una località che nel primo scorcio del secolo si conquistò l'appellativo di Texas d'Italia per la presenza di decine di pozzi che allora erano dominati da incastellature di legno. Dei pozzi di allora a Montechino sono rimaste le «bocche», attraverso le quali però gli abitanti del luogo estraggono ancora petrolio, magari semplicemente calando qualche secchio appeso ad una corda. Si tratta peraltro di petrolio molto puro, che potrebbe quasi essere utilizzato cosi com'è senza raffinazione. Del resto nell'ultima guerra lo utilizzavano in questo modo, versandolo direttamente nei ssncdacnpn serbatoi degli automezzi, i soldati tedeschi ed i partigiani piacentini. Nel caso di Montechino la coltivazione dei giacimenti venne ad un certo punto abbandonata perché non considerata più economica rispetto ai quantitativi estratti. I vecchi perforatori, però, ritengono che se si andasse più in profondità con l'aiuto delle nuove tecniche, il petrolio tor¬ nerebbe a sgorgare abbondante. Ma se in Valchero per il momento si fanno sentire soprattutto le voci di speranza, nella vicina Val Nure si è passati alla ricerca concreta. Qualche elemento fondato deve pur esserci se l'Agip, dopo innumerevoli sondaggi geofisici compiuti in tutto il Piacentino, è passata alla trivellazione di un pozzo di con- siderevoli dimensioni. Per l'installazione del cantiere è stato scelto esattamente un punto a monte di Carmiano (frazione di Vigolzone), sulla collina tra Mansano e Torrazzo. Dapprima è stata raddoppiata e rettificata la strada comunale esistente, poi è sta to allestito un grande piazzale. La trivellazione del pozzo è stata affidata ad una impresa di Roma che dallo scorso agosto sta lavorando giorno < notte. Sui primi risultati non si hanno ancora informazioni ufficiali. Come si è detto, qualche manifestazione della presenza di idrocarburi si avuta, ma si tratterebbe di sacche superficiali. La trivella continua a perforare il terreno e dovrà arrivare, da quanto si è saputo, fino a duemila metri di profondità. Gli esperti del settore rilevano che il pozzo a cui si sta lavorando si trova sulla linea Montechiaro-MontechinoVeleia, formata da una fascia di colline che taglia orizzontalmente le vallate del Trebbia, del Nure e del Chero e che fin dal '600 ha rivelato l'esistenza di petrolio. Su questi terreni, dagli ultimi decenni del secolo scorso all'ultima guerra era disseminata una costellazione di centinaia di pozzi. Ernesto Leone
Persone citate: Piacentino
Luoghi citati: Carmiano, Cortemaggiore, Italia, Montechiaro, Roma, Texas, Vigolzone
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