Rivelati i «segreti» dei pittori del '400

Rivelati i «segreti» dei pittori del '400 Il nuovo museo delle sinopie a Pisa Rivelati i «segreti» dei pittori del '400 PISA — Si è aperto da poco tempo a Pisa, ma ha già cominciato a suscitare polemiche, il museo più «indiscreto» del mondo, un museo che svela, dopo parecchi secoli, i segreti di grandi maestri della pittura, del '300 e del '400. Ma cominciamo con ordine. La vicenda di questo museo ha un'origine tristissima: un rovinoso bombardamento che Pisa sub! il 27 luglio 1944 a neppure un mese e mezzo di distanza dal passaggio del fronte. Una bomba incendiaria colpi il tetto del Camposanto monumentale, uno dei quattro celebri edifici, insieme a Torre pendente, Cattedrale e Battistero, della piazza dei Miracoli. La copertura di piombo e il legno delle travi diventarono un immenso rogo, che rovinò gran parte degli affreschi che ricoprivano per intero le pareti di quell'illustre famedio; affreschi dovuti all'opera di Francesco Traini, Bonamico Buffalmacco, Stafano da Firenze, Andrea di Bonaiuto, Antonio Veneziano, Spinello Aretino, Taddeo Gaddi, Piero di Puccio e Benozzo Gozzoli, ed eseguiti tra la prima metà del '300 e la seconda metà del '400. Per assicurare la conservazione di ciò che era rimasto, fu proceduto allo «strappo» e gli affreschi cosi recuperati vennero riportati su altre strutture. Questa operazione portò alla luce, di quei grandi cicli pittorici, il lavoro preparatorio, cioè quei segni tracciati dal maestro con una pietra o un colore rosso, le «sinopie» appunto, che avrebbero dovuto servire da base per la pittura «a fresco» da realizzare cioè sull'intonaco ancora fresco. Sono tratti essenziali, contorni di figure, panneggi, ed anche annotazioni sul colore da usare; appunti che l'artista sapeva sarebbero rimasti nascosti per sempre, e che invece hanno visto la luce. Sono disegni bellissimi, che sono stati anch'essi staccati e conservati. Dopo anni di discussioni, si è deciso di destinare a queste «sinopie» un museo esclusivo, ricavandolo da un antico ambiente sempre nella piazza dei Miracoli, che fino a non molti anni fa faceva parte del complesso ospedaliero. Si tratta di un padiglione dell'ospedale di Papa Alessandro (il pontefice che nel 1257 ne impose la costruzione ai pisani per revocare la scomunica inflitta alla città da Gregorio IX 16 anni prima), padiglione completato nella prima metà del '300 e che misura 53 metri di lunghezza per 14 di larghezza. Questa superficie, anche se molto ampia, non era tuttavia sufficiente a contenere tutte le «sinopie» per cui, oltre ad utilizzare i muri perimetrali, si sono introdotte pedane sospese a vari livelli, e un sistema di scale più ascensore, in modo da permettere al visitatore l'osservazione più vicina possibile di quanto esposto.

Persone citate: Antonio Veneziano, Benozzo Gozzoli, Bonaiuto, Bonamico Buffalmacco, Gregorio Ix, Piero Di Puccio, Spinello Aretino, Taddeo Gaddi

Luoghi citati: Camposanto, Firenze, Pisa