Carter interviene sulla crisi cubana smentendo le affermazioni di Gromyko

Carter interviene sulla crisi cubana smentendo le affermazioni di Gromyko A New York il presidente ripete: «Ci sono truppe sovietiche» Carter interviene sulla crisi cubana smentendo le affermazioni di Gromyko NEW YORK — Il presidente Carter ha ripetuto a New York che una brigata da combattimento dell'Armata Rossa è di stanza a Cuba, smentendo il ministro degli Esteri sovietico Gromyko che appena martedì all'Onu aveva negato tale affermazione. Carter ha avvertito il Cremlino che gli Usa «faranno il necessario» per mutare «questo inaccettabile status quo». Fonti del Dipartimento di Stato indicano che Carter potrebbe ricevere alla fine di questa settimana, alla Casa Bianca, Andrei Gromyko. Il capo della diplomazia sovietica ha in programma per oggi a New York un nuovo incontro con il segretario di Stato americano Cyrus Vance, e in linea di principio dovrebbe partire dagli Usa domani sera. Ma non si esclude che rinvìi il rientro a Mosca per recarsi a Washington, qualora la riunione di oggi desse qualche risultato. Martedì, nel suo discorso all'assemblea generale delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri sovietico ha adottato una posizione dura, definendo -pure invenzioni» le accuse americane sulla presenza di una unità sovietica a Cuba. Ma negli ambienti ufficiali americani si fa notare che quella era una presa di posizione pubblica, e che Gromyko. pur dopo aver consigliato agli Usa di «riconoscere il carattere immaginario di questo affare, e di chiuderlo». non ha chiuso la porta ai negoziati. Da parte americana si continua ad affermare che le indicazioni raccolte dai servizi informativi non lasciano alcun dubbio sul carattere del¬ l'unità sovietica stanziata a Cuba, e che si tratta appunto di forze da combattimento. Si aggiunge che gli Usa non hanno imposto alcun limite di tempo all'Urss per un compromesso soddisfacente. Carter tuttavia si è sforzato di minimizzare il caso, sottolineando nel suo discorso al Queen College che questa nuova «crisi di Cuba» non è in alcun modo paragonabile alla «crisi missilistica» del 1962. Il presidente ha detto che i 2500 uomini della brigata in questione non dispongono «di materiale per lo sbarco, né di appoggio aereo». Cuba è appena a 150 chilometri dalle coste della Florida. Carter ha accusato Cuba di «agire per conto dei sovietici in ogni parte del mondo, quale contropartita per gli otto milioni di dollari in aiuti quotidiani che L'Avana riceve da Mosca». Finora nell'amministrazione Carter solo Zbigniew Brzezinski, consigliere del presidente per la sicurezza nazionale, si era lanciato in severe critiche a Cuba e al suo «preteso non allineamento». Nella polemica sulle truppe sovietiche a Cuba è vigorosamente intervenuto anche il senatore Henry Jackson, il quale ha accusato Gromyko di non avere detto la verità: Jackson, uno dei più decisi oppositori del Salt, ha detto: «Ritengo si debba credere a Gromyko adesso, quando nega vi siano truppe russe a Cuba, allo stesso modo in cui si doveva credergli nell'ottobre 1962, quando egli stesso dichiarò al presidente Kennedy che i russi non avevano missili a Cuba». Il leader dei senatori repubblicani, Howard Baker, ha detto che Carter potrebbe risolvere il dibattito rendendo pubblici i «molto attendibili dati» che egli ha sulla brigata. Baker si è detto «sbalordito» per le dichiarazioni di Gromyko.