Jimmy attacca Ted per la Casa Bianca

Jimmy attacca Ted per la Casa Bianca La prima bordata elettorale Jimmy attacca Ted per la Casa Bianca Il presidente ha accusato Kennedy di incapacità - «Sarò in gara fino al voto conclusivo» NEW YORK Jifiducia e spinto dagli entu NEW YORK — Jimmy Carter ha dato il via allo scontro diretto con Edward Kennedy, suo potenziale avversario nelle file del partito democratico per la corsa dell'anno prossimo alla Casa Bianca. In maniche di camicia, la voce tonante, martedì sera a New York, nel Queens, il presidente ha improvvisato un «incontro con la città». Sprizzando fiducia, e spinto dagli entusiastici applausi dei soui sostenitori, Carter ha detto: «Kennedy è al Senato da 16 anni e la sua promessa principale è sempre stata la creazione di una politica nasionale di assicurazione malattie. E' presidente della sottocommissione Sanità al Senato, da cui non è mai riuscito a cavare una proposta di legge in quel senso. Io invece sono deciso a arrivare alla previdenza sanitaria nazionale». «Da quando sono in carica — ha aggiunto il presidente — non ho mai avuto paura di affrontare un solo problema. Non credo vi sia stata una sola crisi in cui mi sono fatto cogliere dal panico». Più tardi, a Washington, reagendo alle critiche di Carter, Kennedy ha risposto: «Ci serve un presidente che intenda guidare il Paese verso quella particole-" realissasione, e nel corso - gli anni non abbiamo avuto quella sorta di direzione». Lasciando cadere quasi del tutto ogni possibile riferimento di Carter all'incidente di Chappaquiddick (il riferimento alla crisi e al panico), Kennedy ha detto: «Lascerò die chiunque lo voglia tragga le sua conclusioni». Sempre sul fronte politico, Carter ha detto di voler partecipare a ogni e qualsiasi elezione primaria per la presidenza, e che sarà in gara sino al voto finale. «Non mi sono mai tirato indietro di fronte a nessuna avversità».

Persone citate: Edward Kennedy, Jimmy Carter, Kennedy

Luoghi citati: New York, Washington