Boss e luogotenente di Liggio di Vincenzo Tessandori
Boss e luogotenente di Liggio Boss e luogotenente di Liggio ' Quarantaquattro anni, figura massiccia, baf/etti aggressivi, la disinvoltura dell'uomo di successo, un'attività •pulita* al Nord che gli dava denaro e potenza. Francesco Guzzardi era cosi indicato come un boss, un rappresentante della nuova mafia, sanguinaria, avida e potente che dalla Sicilia si era trasferita in settentrione. Era stato accusato dei sequestri di Pietro Torielli, industriale di Vigevano, e di Luigi Rossi di Montelera, oggi deputato democristiano. Si disse che era legato a Luciano Leggio, detto 'Liggio*, alle cosche potenti dei Coppola, dei Pullara, alla famiglia Ugone che si era trapiantata in Piemonte e, secondo un costume radicato fra i mafiosi, a Torino, accanto a un'attività onesta ne svolgeva un'altra, nascosta: avevano iniziato la carriera dei sequestratori. Francesco Guzzardi aveva legami con tutti costoro, ma nel processo di primo grado al tribunale di Milano, per i rapimenti di Torielli e Montelera venne assolto: aveva con¬ vinto i giudici della propria innocenza. Tutti, tranne il Pubblico Ministero Gianni Caizzi che aveva individuato numerosi punti deboli nella sentenza, depositata ben undici mesi dopo il verdetto, e che si era appellato. Con i fratelli Calogero e Michele, con Liggio, con Pullara, con don Agostino Coppola, che non era riuscito a evitare la condanna, Francesco Guzzardi avrebbe dovuto presentarsi in aula percoledì prossimo per il processo di secondo grado. Era tornato dal soggiorno obbligato in Sardegna. I giudici gli avrebbero ancora fatto domande sulle sue attività -pulite*, sull'impresa edile di cui era titolare. A Milano lo conoscevano anche come un esperto nelle costruzioni in cemento armato: qualcuno aveva ricordato che la cella scavata a Treviglìo dov'erano stati tenuti Torielli e Rossi di Montelera aveva le pareti in cemento; anche a Moncalierì, nella cascina 'Le Palme*, dove Luigi di Montelera era stato tenuto i primi due mesi del¬ la sua detenzione, la 'Segreta* era in cemento armato. L'accusa sospettò che a costruire quelle prigioni fosse stato Guzzardi. Il boss ero stato, nel periodo di detenzione a San Vittore, al centro di un episodio oscuro. Nel febbraio 1976 alcuni mascherati fecero irruzione in una cella del braccio dei .politici*. Vennero accoltellati Pasqualino Sirianni, militante di Lotta comunista, Pietro Morlacchi e Giovanni Battista Miagostovich, presunti brigatisti rossi; aveva evitato l'aggressione l'avvocato Sergio Spazzali, quarto ospite della cella, perché pochi minuti prima dell'invasione si era allontana to per andare alla doccia. La Procura della Repubblica di Milano accusò Francesco Guzzardi di essere il mandante: i 'politici*, disse il magistrato, avevano disturbato i traffici della mafia all'interno del carcere. Guzzardi anche quella volta si protestò innocente e venne assolto nel corso dell'istruttoria. Vincenzo Tessandori
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- FRA MAGIA E STREGONERIA
- Non si mangia il gelato in boutique
- Particolare significato oggi nelle celebrazioni del 25 aprile
- Le posizioni dei partiti per il divorzio
- Divorzio e governo
- Nascita di Marconi
- Come trattare sul divorzio
- A «Lascia o raddoppia?» il primo campione?
- ANDREOTTI PROPONE IL MONOCOLORE DC ANCHE SENZA APPOGGI
- Totti nemmeno convocato, Bobo Ú in dubbio
- Grazie Juve, grazie Brady
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Tre domande a Capanna
- Ticino, la minaccia è svizzera
- Internet, istruzioni per l'uso
- FRA MAGIA E STREGONERIA
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- un po'di fantascienza
- Non si mangia il gelato in boutique
- Particolare significato oggi nelle celebrazioni del 25 aprile
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy