Processo Valerio il 3 dicembre per i «fondi neri» Montedison

Processo Valerio il 3 dicembre per i «fondi neri» Montedison Trentun imputati per falso in bilancio e appropriazione indebita Processo Valerio il 3 dicembre per i «fondi neri» Montedison Dal 1962 al 1971 cinquanta miliardi sarebbero stati distribuiti ai partiti e usati per operazioni occulte - Quattro ex amministratori sono accusati di frode allo Stato per una fornitura di 1300 radio ricetrasmittenti all'Esercito DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — L'ex presidente della Montedison, ingegner Giorgio Valerio, ed altre 35 persone compariranno a giudizio il 3 dicembre prossimo davanti al Tribunale di Roma per rispondere delle presunte irregolarità amministrative che avrebbero caratterizzato la gestione della società tra il 1962 ed il 1971. Valerio ed i suoi più stretti collaboratori sono accusati della gestione di un «fondo nero» di cinquanta miliardi di lire, dal quale sarebbero stati attinti finanziamenti destinati a partiti politici e somme elargite segretamente a dipendenti e utilizzate per operazioni occulte. Quattro ex amministratori della «holding». Angelo Chiappa, Luciano Marrubini, Alberto Bruscaglia e Antonio Tizzano, sono imputati invece di frode ai danni dello Stato per il cosiddetto scandalo delle radioricetrasmittenti dei carri armati «M.113». Per comprendere il rilievo del processo e la complessità deiristruttoria, durata oltre otto anni, basta scorrere l'elenco dei testimoni citati a deporre davanti ai giudici del Tribunale. Tra i 156 testi convocati figurano esponenti politici di primo piano, come Flaminio Piccoli, Mariano Rumor. Randolfo Pacciardi, Filippo Micheli, Mauro Ferri. Athos Valsecchi, Bruno Visentini, Sereno Freato ed Egidio Carenini. Accanto ad essi, spiccano i nomi di varie personalità del mondo dell'economia e della finanza, come Raffaele Girotti (ex presidente dell'Eni), Giordano Dell'Amore, Giuseppe Petrilli, Giorgio Mazzanti, Eugenio Cefis, Raffaele Stacquadagno e Cesare Merzagora (ex presidente della Montedison). Proprio una dichiarazione del senatore Merzagora, che nel 1968 lasciò la presidenza della Montedison, costituisce una delle prove indicate dal giudice istruttore a carico degli imputati per quanto riguarda la gestione del ..fondo, nero». Merzagora, all'epoca. sostenne di essersi trovato nell'impossibilità di veder chiaro nella distribuzione di ingentissime somme di danaro fatta da amministratori che lo avevano preceduto. Poco dopo queste dichiarazioni, cinque soci della Montedison si rivolsero all'autorità giudiziaria per denunciare l'esi¬ stenza di una contabilità segreta gestita dal vertice della società. Dapprima l'inchiesta fu condotta dal pubblico ministero di Milano, ma in seguito, per un conflitto di competenza, l'istruttoria fu trasferita nella capitale ed unificata a quella sulle radio ricetrasmittenti già in corso da parte della magistratura romana. Secondo i risultati finali dell'inchiesta, quei miliardi che non finirono nelle casse di partiti politici furono gestiti segretamente da dieci società collegate alla Montedison, tra le quali l'Italpi. la Pavesi , la Zucca, le Officine Galileo, la Fargas e la Cerruti. Per questa vicenda, l'ing. Valerio e altre 31 persone debbono rispondere di falso in bilancio e di appropriazione indebita. L'altra accusa (frode ai danni dello Stato) riguarda quattro ex amministratori della società ritenuti direttamente coinvolti negli illeciti avvenuti nella fornitura di 1300 radio ricetrasmittenti all'Esercito fatta da una società collegata alla vecchia Edison. Secondo il capitolato d'appalto, gli apparecchi dovevano essere realizzati dalla società «Scialotti S.p.A.» impiegando non meno dell'ottanta per cento di materiale prodotto in Italia. Le radio destinate all'equipaggiamento dei carri armati «M.113», invece, sareb¬ bero state costruite con residuati bellici acquistati negli Stati Uniti. Il ministero della Difesa, per quelle apparecchiature, pagò nel 1966 quattro miliardi e duecento milioni di lire e la società, secondo l'ordinanza di rinvio a giudizio, avrebbe realizzato un ingiusto profitto ai danni dello Stato. L'ing. Giorgio Valerio

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Stati Uniti