Il vento frena la corsa di Mennea
Il vento frena la corsa di Mennea Ha vinto ai Giochi del Mediterraneo imitato da Mariani nel judo, dai ciclisti e dalle ragazze nella pallavolo Il vento frena la corsa di Mennea L'azzurro ha dovuto accontentarsi di 10"24 sui 100: spirava la bora in senso contrario e Pieretto non sperava in un buon risultato - Medaglia d'oro per il judoca laziale e per il quartetto della 100 km - Oggi in gara la Simeoni nel salto in alto DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SPALATO — Il vento padrone della città da qualche giorno, ha giocato un brutto scherzo a Pietro Mennea. Lo scirocco che. favorevole al rettilineo del Gradski Stadion, domenica lo aveva graziosamente accompagnato nella splendida batteria dei 100 metri, ha lasciato improvvisamente il posto alla bora, spirante in direzione contraria. Il cielo così s'è schiarito, le nuvole minacciose sono state spazzate, ma per chi doveva volare sul tartan un possibile alleato s'è trasformato in un nemico. Mennea è atleta leggero, sente molto il vento: prima della partenza della finale dei 100 ha strappato un ciuffo d'erba dal prato, ne ha controllato la caduta, ha scosso la testa ed è andato ai blocchi perfettamente conscio di non poter combinare granché. La bora (che nel corso delle gare ha toccato anche i due metri al secondo), lo ha in parte risparmiato: 0.60 a sfavore. Ma ormai Pietro aveva perso la convinzione. E' scattato bene allo sparo, ma s'è rialzato troppo presto, ha cercato invano compostezza e spinta, non è riuscito fino a metà gara a levarsi di dosso Lazzer (che massiccio com'è penetrava nel vento come un rugbista in una mischia serrata). Troppo arretrato col busto, Pietro ha cercato di correggersi ingobbendosi un po' e dopo i 60 metri ha trovato infine le risorse per staccare di due lunghezze il compagno di squadra e di tre il francese, chiudendo in un 10"24 pur sempre di gran livello. Alla fine era sereno: s'è offerto all'abbracciq della stampa straniera e ha rimandato tutti alla 4x100 di venerdì. Pacato anche il giudizio di Carlo Vittori: «In queste condizioni, sema allenamenti da tre settimane, dì più non si poteva fare. E d'ora in avanti, fino a Mosca, con questo Mennea dobbiamo andarci calmi. Luì per primo, perché solo con la calma si sale sull'Olimpo. Oltretutto gli si chiedono sempre sforzi in assenza d'avversari, die costano il doppio in fatto di carica nervosa». Poi il professore ha fatto i complimenti a Gianfranco Lazzer, che in 10"47 ha umiliato la grande speranza dei francesi Lejoncour (10"56). In sintesi il resto (niente di speciale), dell'atletica di ieri: bronzo per Patrizia Lombardo (14"65) nei 100 hs vinti dalla francese Elloy (13"87): fuori dalle medaglie Jacovelli (6,04) e Norello (5.89) nel lungo vinto, dalla greca Lambrou (6.32): nessun italiano nel giavellotto dominato dal francese Lutui (81.08): bronzo per Fulvio Zorn (50"90) nel 400 hs vinti dallo slavo Kopitar (49"70), Spalato. Mennea ha vinto facilmente ma non è riuscito a ripetere i tempi dei giorni scorsi
Luoghi citati: Mosca
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