La Juve con fiduciain Nazionale di Ferruccio Cavallero

La Juve con fiduciain Nazionale Qualche gol in più ma spettacolo sempre modesto sui campi della serie A: e domani a Firenze si gioca Italia-Svezia La Juye con fiducia in Nazionale La Juve con fiduciain Nazionale DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — Metà Juventus si è ritrovata ieri di buon mattino all'aeroporto calabrese di Lamezia Terme. Accompagnati da Gigi Peronace i bianconeri che dovevano raggiungere il ritiro della nazionaje hanno volato verso Roma. Dalla capitale, in auto, hanno poi raggiunto Firenze. Sull'aereo siamo tornati. Insieme a Bettega, sul successo di Catanzaro. Uno sguardo ancora al campionato, prima di pensare all'amichevole di domani con la Svezia. E' stata una vittoria importante che rilancia la squadra di Trapattonl dopo una tempesta di critiche per il non gioco d'inizio stagione. A Catanzaro la Juventus non ha brillato, ma ha conquistato due punti con condotta intelligente, con consumata esperienza. Di fronte aveva un avversario che ha sentito troppo il peso della gara, che si è lasciato condizionare dall'ambiente eufori- co ed ha creduto di aver vita facile. Il Catanzaro si è perso subito per strada, uomini come Chimenti e Majo non sono esistiti, alla fine Carletto Mazzone non riusciva a darsi pace per questo atto di presunzione. «Se Bettega avesse giocato per noi — ha mormorato il tecnico — avremmo' vinto». Roberto sorride e mostra di gradire l'elogio. In Calabria ha iniziato a giocare da punta per poi agire da centravanti arretrato. Una mano al centrocampo, un'altra al bravo Pierino Fanna. La tattica voluta e preparata da Trapattonl fin dalla vigilia ha funzionato. «Volevamo scombussolare — spiega l'attaccante — i loro piani. Ci siamo riusciti alla perfezione. Il Catanzaro per fortuna non si è chiuso e così s'è potuto giocare al calcio. Ma forse, purtroppo, si tratta soltanto d'un episodio. Sono sicuro die domenica prossima, col Pescara al Comunale, sarà di nuovo la solita storia. Barricate da parte degli ospiti con nostro relativo assalto. Ormai diventa sempre più. complicato giocare a football. Le aree sono superaffollate, i difensori non ti danno tregua. Per tale motivo il livellamento di valori, i risultati equilibrati, rientrano nella normalità». Ha segnato il gol del successo a nove minuti dal termine con un suo classico colpo di testa. In quell'attimo la panchina bianconera è parsa esplodere. • Un'affermazione — afferma Bettega —che servirà soprattutto per il morale. Le critiche ci hanno fatto male. Mi ritengo un ragazzo sensibile, un certo atteggiamento del pubblico torinese mi aveva scosso. Ora sono sereno, lo penso comunque che la gente debba rimanere tranquilla. Non si può cambiare idea dal giorno alla notte. Se un giocatore non rende è giusto farlo notare, ma andiamo piano con i processi. La Juventus pareva già spacciata, il risultato di Catanzaro è stata la miglior risposta alle insinuazioni. Noi ci sentiamo sempre dei protagonisti». Non crea problemi sulla zona del campo dove deve giocare. davanti o sulla tre quarti: «E' chiaro che in area di rigore la faccenda si complica. Si rischia di rimanere per molto tempo impalato senza toccar palla. Io rendo più a centrocampo perché sorto ormai abituato a partecipare alla manovra. Bisogna comunque adeguarsi sempre alle esigenze contingenti della squadra. E' una Juventus che si sta formando una nuova immagine. I "vecchi" e quella banda di sbarbatelli possono mirare a traguardi lontani. Avete visto che bella gara ha disputato Fanna. Si è battuto, è andato vicino al gol. Occorre aver fiducia ed incoraggiare questi giovani. E' insómma una Juventus che può andare a rete con parecchi uomini. Non c'è soltanto Bettega. Non sarebbe giusto se questa responsabilità ricadesse soltanto su di me. Io ho iniziato bene, conto di fare parecchi gol. Non so quanti; l'importante è che servano alla squadra per giungere al titolo». Domani ci sarà l'impegno della nazionale con la Svezia. Un appuntamento che Bettega considera positivamente: «Servirà per un ulteriore passo avanti. Non può die essere utile se si pensa al campionato. La Juventus ha ormai raggiunto una condizione discreta. Ora si tratta di continuare con determinazione». Graziani intanto chiede una maglia azzurra. Meglio giocare al fianco di Paolo Rossi o di Francesco? La risposta di Bettega è diplomatica: «Io non ho preferenze. Sono dei campioni, con loro non esistono problemi. Può logicamente cambiare qualcosa, ma si tratta soltanto d'una piccola sfumatura». Ferruccio Cavallero