Liedholm e Lovatl smorzano i facili entusiasmi dei tifosi

Liedholm e Lovatl smorzano i facili entusiasmi dei tifosi Bandita dai tecnici romani la parola «scudetto» Liedholm e Lovatl smorzano i facili entusiasmi dei tifosi ROMA — Il calcio capitolino naviga a gonfie vele. Roma e Lazio sono in testa alla classifica in compagnia di illustri compagne di viaggio. Fra i tifosi delle due sponde dilaga l'euforia che specialmente per i giallorossi acquista un sapore tutto particolare, dopo le cocenti delusioni dello scorso campionato. Saltano fuori statistiche di ogni genere per ricordare certe felici analogie die si perdono in tempi assai lontani. E' appena trascorsa la seconda giornata di campionato e già si pensa alle sfide di domenica prossima. Il presidente Lenzini torna ad indossare le vesti del profeta e pronostica una Lazio imbattuta sul campo di S. Siro contro l'Inter. La Roma riceverà il Bologna. L'unico dato certo appare al momento un altro «tutto esauritosugli spalti dell'Olimpico. Liedholm tenta di frenare gli entusiasmi con i suoi ragionamenti di intenditore delle vicende calcistiche che non sempre riservano momenti piacevoli. «Siamo ancora in una fase di transizione — dice con la solita flemma il trainer svedese — si profila un grande equilibrio. Ma è ancora tutto da verificare. Bisogna quindi evitare di montarci la testa e procedere con grande prudenza». Liquidata la prevedibile premessa, Liedholm non riesce tuttavia a nascondere il contagio di un misurato ottimismo. «1 risultati positivi — ammette il tecnico — costituiscono la migliore medicina per il morale». Dopo i successi esterni contro Perugia, Bari, Pescara, la Roma sembra aver superato il complesso che l'affliggeva fuori delle mura amiche. Quale formula ha scoperto Liedholm? «Con i cinque nuovi acquisti — spiega il trainer — abbiamo anticipato 1 tempi di allenamento per tentare di mettere insieme un collettivo dignitoso che finora ha sempre risposto agli appuntamenti importanti. In trasferta ci troviamo meglio perché i nostri avversari ci aggrediscono e noi adesso abbiamo le armi giuste per sorprenderli. Ma devo anche riconoscere che è cambiata totalmente la mentalità della squadra». La difesa desta qualche perplessità. «E' vero, la causa va ricercata nel centro campo ancora troppo lento. Ma quando la manovra sarà più agile e i giocatori avranno capito meglio il meccanismo del nuovo gioco, mi aspetto un netto miglioramento. Soprattutto voglio gente più decisa sull'uomo nonostante il marcamento a zona». Secondo lei, se dovesse formulare un pronostico approssimativo, dove può arrivare questa Roma? «Dopo le sei grandi — replica tranquillamente lo svedese che considera tali, Juventus, Torino, Milan, Inter, Perugia e Napoli — se riusciremo a vincere la volata del secondo gruppo, sarebbe un bel successo». Liedholm non smentisce la fama che si è creato di «simpatico bugiardo». Anche Lovatl, d'altra parte, si guarda bene dal pronosticare grossi traguardi per la Lazio. Però il trainer biancoceleste ci tiene a sottolineare di aver centrato un primo bersaglio che si era prefisso durante la campagna trasferimenti: «Contro la Fiorentina — ricorda Lavati — si è avuta la conferma di una Lazio meno bella sul piano spettacolare, ma assai solida e pratica. Insomma non è più la squa- dra con tanti merletti, ammirata dalla critica, che però finiva per incappare in sonore sconfitte pur lasciando una favorevole impressione. Questa Lazio l'ho voluta io, sta rispettando in pieno la fisionomia che mi ero prefisso di Infonderle. Domenica prossima, contro l'Inter, potremo anche perdere. Ma non saremo seppelliti sotto una valanga di gol come ci è accaduto spesso in passato». Lovati elenca i dettagli tecnici che secondo il suo giudizio sono i punti di forza della praticità biancoazzurra: «Il terzino Tassoni è una bella realtà insieme con Citterio che tuttavia, oltre a fluidificare deve ricordarsi di essere un difensore. Il filtro di Montesi a centro campo, il ritorno in grande stile di Manfredonia, la sostanza di gioco che sa sviluppare Viola, si integrano a meraviglia con elementi già collaudati come Giordano, Garlaschelli, D'Amico, Wilson». Punterete in alto? «Non parliamo di scudetto o prime posizioni. Le favorite sono Inter e Torino. Le sorprese invece, secondo me, verranno da Udinese e Cagliari». * Si dice che la Lazio non ha ancora incontrato grosse compagini per poter essere giudicata positivamente. La tesi non piace a Lovati die ribatte prontamente: «Non esistono più squadre cuscinetto. Da quando il campionato ha perduto giocatori classici come Rivera, Cordova, De Slsti, Juliano, è scaduto 11 valore tecnico ed è cresciuto l'agonismo. Ecco perché credo che la Lazio abbia le carte in regola per fare la sua bella figura». Ma la parola prudenza, usata spesso dai due allenatori romani, sembra totalmente sconosciuta ai tifosi che stavolta sono convinti di riuscire ad infrangere l'egemonia delle grandi tradizionali. Mario Bianchini • Giuseppe Farina, presidente del Vicenza, è stato defe • rito alla «Disciplinare» per le dichiarazioni fatte alla stampa dopo la disputa della gara L. Vicenza - Sampdoria del 16 settembre 1979. Stesso trattamento per Antonio Sibilla, presidente dell'U.S. Avellino, per aver fatto alla stampa dichiarazioni lesive della reputazione di un giocatore di altra società (Montesi).