Il film di Scola che fa paura agli intellettuali romani

Il film di Scola che fa paura agli intellettuali romani li regista spiega che cos'è la sua «Terrazza» Il film di Scola che fa paura agli intellettuali romani ROMA — Quando mancano ormai tre settimane alla conclusione delle riprese il regista Ettore Scola si à deciso ad aprire, per qualche minuto, il set della «Terrazza» e la bocca per parlare di questo suo film die sta incuriosendo certi ambienti dell'intellighenzia nostrana. Un pò come si era verificato ai tempi della Dolce Vita. «La Terrazza» è oggi argomento dì conversazione nei salotti romani (soprattutto in quelli frequentati dalla sinistra elegante) per certi accostamenti die si possono fare tra i personaggi del film e quelli reali che d'estate (prima dell'emigrazione sulla Costa Smeralda) capita di incontrare sulle terrazze del centro storico romano. Ed è forse per riportare un po' di serenità negli ambienti intellettual-mondani che EttoreScola (candidato comunista alle elezioni europee) ha accettato dì fare una sintetica, puntualizzazione: «E' un film che non si può raccontare: non ci sono fatti, ma soltanto stati d'animo e autoconsiderazioni. Ed i protagonisti interpretano modi di comportamento tipici degli intellettuali. Tuttavia respingo certi accostamenti che sono stati fatti :^Gassman nei panni dell'onorevole comunista non è Berlinguer nè Trombadori, cosi come non si deve vedere 'nel giornalista impersonato da Mastroianni nè Scalfari nè Bocca». Originariamente, per la ve¬ rità, questo film doveva essere interpretato da personaggi che vivono realmente sulle terrazze ai quali il regista inten&eva, però, affidare ruoli non corrispondenti alle loro attività professionali. Ma alla vigilia di formare il cast ci si è accorti dell'impossibilità di mettere assieme tanti non attori per cui Scola ha totalmente cambiato idea ed oggi sul set della «Terrazza» agiscono attori, e tra i migliori del cinema italiano. Ieri mancava soltanto Marcello Ma- stroianni che aveva ottenuto il permesso di andare a Cinecittà dove Federico Fellini ha ripreso la lavorazione della «Città delle donne». Nel film di Scola, oltre a Gassman e a Mastroianni, sono impegnati Serge Reggiani (un alto funzionario della TV), Jean-Louis Trintignant (sceneggiatore cinematografico), Stefano Satta Flores (critico cinematografico di un grosso quotidiano), Ugo Tognazzi (produttore, colto da scrupoli culturali), Fabio Gamba (giovane autore), Galeazzo Benti, die interpreta se stesso, ossia un attore die torna in Italia dopo molti anni, Ombretta Colli (press-agent cinematografico), Carla Gravina (giornalista che lavora in Tv), Stefania Sandrelli (moglie di un riccco esperto di pubblicità) e Milena Vukotic (moglie nevrotica dello sceneggiatore Trintignant). Sulla terrazza accanto ai grossi attori si vedranno a?iclie parecchi «non attori» celebri come lo storico Lucio Villari, il giornalista Mino Monicelli, il regista Ugo Gregoretti, gli sceneggiatori Leo Benvenuti ed Age, i quali, però, non interpretano se stessi. «Le donne —anticipa Ettore Scola -- dimostreranno in questo film di essersi realmente impegnate nel mondo del lavoro e della cultura mentre i personaggi maschili appaiono al tramonto. Una borghesia che si sta trasformando dal suo interno. e.b.

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