Settembre musica, 80 mila persone l'assessore è un bravo impresario di Marina Cassi
Settembre musica, 80 mila persone l'assessore è un bravo impresario Positivo bilancio della manifestazione musicale torinese Settembre musica, 80 mila persone l'assessore è un bravo impresario TORINO — Con la Passione secondo San Matteo di Bach si è concluso domenica sera il «Settembre Musica». Cos'è stata questa manifestazione culturale, come si è inserita nella città? Lo chiediamo a Giorgio Balmas, da quattro anni alla guida dell'assessorato per la cultura del Comune. «Io non credo che i numeri abbiano molta importanza — risponde subito — però quando 80 mila persone partecipano ad una manifestazione come questa credo comunque che sia fatto da sottolineare». Per andare oltre i numeri e leggere le motivazioni che hanno portato questa massa ai concerti cosa si può dire? Allora parliamo di questo pubblico. Giovani bene, hippies, famiglie, anziani, bambini. Una rappresentanza della città. E di questa città che vive giorni per tanti versi drammatici. Nella città più colpita dal terrorismo ci sono anche tante persone che han no voglia di stare insieme, di incontrarsi, di parlare e dt scutere anche a concerto tinito». La folla è certamente la vera protagonista di tutte le iniziative dell'assessorato per la cultura, ma intorno a quali contenuti si ritova cosi numerosa? «lì "Settembre" è stato un. momento culturale importante. Oltre ai concerti abbiamo offerto al pubblico quattro quaderni di spiegazione delle singole settimane musicali. Comunque è certo: il fatto più importante è l'avvicinarsi alla musica, in questo caso o ad altri fenomeni culturali, in altre occasioni, le mostre, i Punti Verdi». Quella dell'assessorato è un 'operazione di stimolo, si potrebbe dire di diffusione della cultura, ma cosa rimane alla gente oltre al momento di spago e divertimento? «Potrei rispondere con una battuta: le pare poco che la gente si diverta? Comunque non è solo questo. Avvicinarsi alla cultura serve sempre come stimolo per approfondire in seguito i propri interessi». Punti Verdi e Settembre Musica, tra le tante lodi, hanno suscitato anche polemiche Qualcuno sostiene che queste iniziative ormai diffuse in altre regioni siano operazioni di tipo impresariale, che non sostengono la cultura, ma la diffondono. Ci sono malumori anche tra gli esercenti, per queste iniziative clxe appaiono concorrenziali. «Mah, sarà. Comunque con i "Punti" e con il "Settembre" abbiamo coperto mesi dell'anno nei quali a Torino non c'era nulla da fare. Non siamo concorrenziali con nessuno. E poi abbiamo suscitato interessi, stimoli, curiosità in una i massa notevole di persone. Io non credo che se aumenta il pubblico diminuisca la vendita del prodotto. Anzi più la gente si avvicina alla cultura più è facile che continui ad interessarsi». Quindi lei crede che anche in inverno ci sarà un movimento maggiore di pubblico? «Ma si. Se gli esercenti, i gruppi privati, le compagnie sapranno fare proposte valide, la gente sull'onda dei "Punti" e del "Settembre" sarà più facilmente coinvolgibile. Di cultura, mi si permetta la battuta, non si fa mai il pieno». D'accordo, ma un'altra obiezione possibile a questo tipo di operato è che si limiti a diffondere cultura senza divenirne sostegno. «Allora guardi parliamo della politica culturale del nostro assessorato. Vogliamo fare in modo che i fatti della cultura non siano per pochi, per ristretta élite, ma per il numero maggiore possibile di persone. Abbiamo una funzione di coordinamento di tutte le iniziative che nascono in città. Abbiamo realizzato 46 mostre. 127 manifestazioni di vario tipo (conferenze, dibattiti, seminari), 270 momenti di decentramento nei quartieri, corsi di sperimentazione didattica e di animazione nei musei ("conoscere la città"), corsi di aggiornamento per insegnanti di elementari e medie. Stiamo aprendo biblioteche nei quartieri e dotando i centri civici di libri. E poi, non sarà una colpa, ho fatto concerti, film, teatro, feste. Ma è proprio una colpa occuparsi del pubblico?». Marina Cassi
Persone citate: Bach, Giorgio Balmas
Luoghi citati: Torino
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