Ora lo Sme risulta più stabile Favorite le nostre esportazioni

Ora lo Sme risulta più stabile Favorite le nostre esportazioni I mercati hanno reagito bene alle decisioni di Bruxelles Ora lo Sme risulta più stabile Favorite le nostre esportazioni La rivalutazione del marco del 2% rende più convenienti i prezzi delle merci italiane sul mercato tedesco - Pandolfi: «Un successo della cooperazione tra Paesi europei» ROMA — I mercati hanno | reagito con sufficiente tranquillità alla decisione dei mi- | bistri finanziari e dei gover- ; natori delle Banche centrali di modificare i rapporti di cambio tra le monete aderenti al Sistema monetario europeo. Il nervosismo che nei j giorni scorsi ha caratterizzato le operazioni, se non scom- \ parso, si è attenuato in attesa di verificare su quali basi si ; muoverà la collaborazione tra ; i partecipanti allo Sme e tra j questi e le autorità monetarie americane per un maggior sostegno al dollaro. Sui comportamenti hanno I certamente giocato le dichia- | razioni rilasciate dai vari ministri finanziari. Il ministro del Tesoro italiano. Pandolfi. ha voluto sottolineare come la riunione sia stata «un succes- I so nella cooperazione tra i Paesi aderenti allo Sme. in presenza del primo riallineamento dei tassi centrali bilaterali». Per quanto riguarda la lira. Pandolfi ha aggiunto che «la posizione della moneta italiana non è stata discussa e quindi la sua quotazione rimane quella che risulta dall'andamento dei mercati». Il ; ministro del Tesoro ha voluto, ] comunque, ricordare la necessità che tra i Paesi comunitari si sviluppi una politica comune nei confronti del dollaro, «la cui crisi rimane sullo sfondo anche per i problemi che riguardano le divise dello Sme». In linea con quanto detto da Pandolfi. anche le dichiarazioni del ministro delle Finanze francese. René Monory. e del presidente della Banca centrale tedesca. Otmar Emminger. Per Monory, domenica si è giocato in anticipo rispetto alle forze della •.pecL'.lazione «evitando di attendere che altre pressioni esterne intervenissero a disti .bare maggiormente il Sistema. In ogni caso — ha aggiunto il ministro — lo Sme nel complesso ha mostrato di ben funzionare. Adesso, si tratta di vedere in che modo sarà possibile un sostegno globale al dollaro, fermo restando che la tenuta della moneta americana è un problema che riguarda prima di tutto i governanti statunitensi». Più articolata e in un certo senso ottimista l'analisi di Emminger: «Quantodeciso — ha detto il presidente della Bundesbank — dovrebbe essere sufficiente a garantire tranquillità per parecchio tempo. Già in passalo si è insto come piccoli ritocchi dei corsi monetari risultino utili. Ritengo che il peggio ria passato e che, almeno per la Germania, è probabile die il tasso di inflazione cominci a rallentare, già da dicembre, salvo avvenimenti imprevisti dall'estero quale un nuovo aumento dei prezzi del petrolio». Fin qui, le valutazioni di ordine politico fornite dai ministri economici e dai governatori. Sul piano più operativo, invece, il giudizio su quanto deciso a Bruxelles riflette il comportamento di chi quotidianamente si trova ad operare sui mercati dei cambi. L'amministratore delegato per l'estero del Banco di Roma. Alessandro Alessandrini, fa notare, infatti, che «malgrado le buone intenzioni più volte ufficialmente manifestate di non procedere a continue modifiche delle parità, il mercato da almeno due settimane aveva reso inevitabile una revisione delle distanze tra monete forti e deboli del Sistema». In altri termini, gli andamenti delle monete, alimentati da spinte speculative, hanno in qualche misura anticipato la decisione dei ministri. «Questa, quindi —, continua Alessandrini — non fa che riflettere in maniera sia pure parziale le indicazioni del mercato. Piuttosto, ciò che va rilevato è che un elemento nuovo è venuto ad introdursi nella filosofia dello Sme: le parità, cioè, possono essere influenzate non soltanto dagli indici di scostamento tra le varie economie dei Paesi aderenti al Sistema monetario, ma anche dal diverso comportamento del dollaro in rapporto alle monete dello Sme, quel dollaro che nelle impostazioni iniziali era stato trascurato». Per quanto riguarda i riflessi sulla lira. Alessandrini sottolinea come «le decisioni assunte non abbiano alterato la sua stabilità di fondo. Sono ovvie, peraltro, le interconnessioni tra tale stabilità nell'ambito Sme e il corso liradollaro, il cui livello, per la sua rilevanza sulle nostre ragioni di scambio, non può non essere costantemente seguito con responsabile attenzione». Sulla stabilità della lira concordano tutti. Luigi Coccioli. presidente dell'Istituto San Paolo di Torino, fa rimarcare come «l'aggiustamento, da valutare sul piano generale in modo positivo, intervenuto a Bruxelles, non ha messo in discussione la posizione della nostra moneta. Infatti, i primi sei mesi di operatività dello Sme hanno visto la lira "tenere" molto bene e confermare il proprio buono stato di salute. I riflessi, poi. della manovra decisa dai ministri finanziari e dai governatori delle Banche centrali sono senz'altro positivi. Se si pensa che circa il 20 per cento delle nostre esportazioni è diretto verso la Germania Federale, è evidente il beneficio che produrrà per i nostri esportatori la rivalutazione del marco». In questa chiave, anche li giudizio di Vittorio Barattieri, direttore generale per il commercio con l'estero: «Il deprezzamento marginale sul marco avrà degli effetti benefici sul nostro export verso la Germania. Possiamo dire che si ristabiliscono in questo modo, sia pure parzialmente, i margini di competitività erosi, in questi ultimi mesi, a causa del nostro elevatissimo tasso di inflazione». Natale Gilio I cambi della lira dall'ingresso nello Sme a oggi 12marzo 16agosto 24 settembre MONETE Dollaro 843,70 819,50 806,75 TERZE Franco Svizzero 504,00 494,27 511,66 MONETE Fiorino Olandese 421.09 407.16 414,45 CEE Franco Belga 28,71 27,94 28,64 Franco Francese 197,07 192,21 194,73 Sterlina 1722,45 1814,13 1741,92 Marco Tedesco 455,11 447,32 457,30

Luoghi citati: Bruxelles, Germania, Germania Federale, Roma, Torino