Si cerca un peperone tardivo per non intasare il mercato di Bruno Pusterla

Si cerca un peperone tardivo per non intasare il mercato Se ne producono in Italia 4 milioni di quintali Si cerca un peperone tardivo per non intasare il mercato Una «giornata di studio» a Carmagnola - Suggerita la pacciamatura CARMAGNOLA — Lo studio e l'approfondimento dei problemi della coltura del peperone ed i risultati di una se-rie-di—sperimentazioni -pro1 mòsse dal'Conìùne di Carmagnola con la collaborazione della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino, hanno dato vita ad un interessante incontro tecnico, di una certa utilità per gli orticoltori. La produzione nazionale di peperoni interessa 17.500 ettari con una produzione globale di oltre 4 milioni di quintali, pari ad una media di 218 quintali ad ettaro. Il Piemonte si colloca al quinto posto fra le regioni produttrici con il suo 7% rispètto all'intera produzione nazionale (1240 ettari investiti e 285 mila quintali di produzione). Particolare attenzione «La Giornata di studio» di Carmagnola ha riservato alle qualificate relazioni tecniche presentate. Il prof. Basoccu, dell'Istituto di Scienze delle Coltivazioni dell'Università di Torino, entrando nel merito della tecnica colturale, ha rilevato come essa si sia meno evoluta e razionalizzata rispetto ad altre produzioni orticole. Il relatore ha quindi consigliato l'utilità della pratica della pacciamatura in un piano di intervento colturale coordinato con l'irrigazione, la concimazione ed i trattamenti fitosanitari. Sui problemi varietali e del seme la professoressa Quagliotti, dell'Istituto di Produzione delle sementi, ha rimar¬ cato anche in questa occasione l'importanza, ai fini dei risultati.eppnomicorproduttivi, dell'impiego di sementi altamente selezionate "quali quelle offerte oggi dal mercato francese. L'esponente del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha richiamato l'attenzione dei produttori di peperone, in tema di infezioni virotiche, sull'importanza della prevenzione (disinfezione del terreno, trattamenti afidici ed eliminazione delle piante infette). Secondo gli studi presentati buoni risultati sono ottenibili adottando olii minerali a concentrazione 1-2% in epoca molto vicina al trapianto. Sulla difesa dai parassiti vegetali ed animali si sono intrattenuti i professori Ugolini e Mancini dell'Osservatorio delle Malattie delle Piante, relazionando sui metodi di prevenzione e di lotta contro afidi ed insetti terricoli, specie le «nottue». Nuovo nemico del peperone si sta presentando anche la piralide che penetrando all'interno della pianta e della bacca (frutto) ne deprezza la qualità oltre ad aprire la strada ad altre malattie fungine. Secondo consolidate sperimentazioni i terribili attacchi da «phytophtora capsici». «verticillium dhaliae» e «botritis» sono favoriti da concimazioni non razionali (particolarmente con eccesso di azoto), da irrigazioni troppo frequenti e da fattori pedoclimatici. I mezzi di lotta — è stato ribadito all'incontro tecnico — sono preventivi con disinfezione e sterilizzazione del terreno con fumiganti. Nessuna novità di rilievo riguardo alla meccanizzazione nella raccolta del peperone; attenzione particolare impone invece la programmazione della maturazione di questi ortaggi. E' infatti nei mesi di luglio ed agosto che l'offerta si presenta massiccia rispetto a una domanda limitata, se si considera che il periodo coincide anche con quello di chiusura feriale delle industrie conserviere. II problema del domani è dunque quello di puntare su produzioni anche tardive che garantiscano l'offerta fino ad autunno inoltrato. Bruno Pusterla

Persone citate: Basoccu, Mancini, Quagliotti, Ugolini

Luoghi citati: Carmagnola, Italia, Piemonte, Torino