Dodici persone circondate dal fuoco nel night, unica vittima l'attentatore
Dodici persone circondate dal fuoco nel night, unica vittima l'attentatore Momenti di terrore al «Pink Pussycat» di Reggio Emilia Dodici persone circondate dal fuoco nel night, unica vittima l'attentatore I clienti si sono salvati perché il proprietario del locale è riuscito a sfondare a spallate una porta - Un calabrese di ventidue anni l'incendiario - Fermato il presunto complice DAL NOSTRO CORRISPONDENTE REGGIO EMILIA — Quella che doveva essere una spedizione punitiva da parte di un gruppo di calabresi nei confronti di una discoteca nei pressi del campo sportivo, il «Pink Pussy Cat», si è trasformata in tragedia: un giovane è morto divorato dalle fiamme dopo che aveva appiccato il fuoco all'ingresso della sala. Il suo corpo semicarbonizzato è stato scoperto dai vigili del fuoco appena spento l'incendio. La vittima è stata identificata per Giuseppe Vasapollo. 22 anni, da Cutro (Catanzaro). I vigili hanno trovato un fustino da detersivo di circa sei litri che conteneva ancora benzina. Le fiamme sono state appiccate la scorsa notte alle 24, nell'ingresso del locale. La discoteca, che si trova nello scantinato, è stata subito invasa dal fumo. Nel locale c'erano dodici persone che hanno vissuto momenti di terrore. La loro fuga era bloccata perché le porte di sicurezza si trovano di fianco all'uscita principale dove c'era il fuoco. Il proprietario del locale, l'ex cantante reggiano Remo Lugli, ha sfondato a spallate una porta di servizio chiusa dall'esterno e tutti sono fuggiti all'aperto. In un primo momento gli inquirenti avevano pensato a un'azione del racket delle tangenti, ma poi il ritrovamento del cadavere li ha messi su un'altra pista. La vittima era già nota alla polizia ed è stato relativamente facile risalire al suo presunto complice: Paolino Lagrotteria, 21 anni, che abi- ta in una frazione di Cutro. Il giovane è stato fermato quale indiziato di strage. Secondo gli investigatori, i due si sarebbero recati nella discoteca per compiere un'azione di ritorsione e avrebbero cosparso di benzina l'ingresso del locale approfittando della momentanea assenza del personale di servizio. Il Vasapollo. che si era nascosto nella toilette, non ha fatto in tempo a fuggire ed è stato circondato dalle fiamme. Pare che dietro i due giovani vi sia un mandante che è stato lungamente interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica. Si tratta di Franco Carlo Siepe, 29 anni, da Rosarno di Catanzaro. Sembra che questi due sere fa fosse stato rimpatriato dalla questura con foglio di via obbligatorio per una vicenda accaduta al «Pink Pussy Cat» dove si sono già verificati episodi di violenza. Secondo il gestore, già da diverse settimane un gruppo di calabresi disturbava i clienti e non pa¬ gava le consumazioni. Tra essi pare siano sempre stati visti la vittima e gli altri due giovani rintracciati dalla polizia. L'incendio è senza dubbio, da inquadrare in un atto di ritorsione da parte dei calabresi per uno sgarro ricevuto. Il fenomeno degli immigrati cutresi a Reggio Emilia suscita da diverso tempo non poche preoccupazioni. Si tratta di una colonia di circa cinquemila persone che attraverso parenti od amici riescono a trovare lavoro soprattutto nel settore delle ceramiche e dell'edilizia. Diversi calabresi sono stati rimpatriati per violenza e rissa. Sull'episodio della scorsa notte il sindaco di Reggio, Benassi, ha dichiarato che deve essere energicamente combattuto il contegno di alcuni reggiani o immigrati che siano, i quali introducono, nei rapporti fra le due comunità con atti riprovevoli sotto ogni punto di vista, elementi di turbamento. j ^
Persone citate: Benassi, Franco Carlo, Giuseppe Vasapollo, Paolino Lagrotteria, Pussy, Pussycat, Remo Lugli, Vasapollo
Luoghi citati: Catanzaro, Cutro, Reggio, Reggio Emilia, Rosarno
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