Approvato dal governo il rinvio delle norme contro l'inquinamento
Approvato dal governo il rinvio delle norme contro l'inquinamento Approvato dal governo il rinvio delle norme contro l'inquinamento DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — I termini per l'applicazione della legge contro l'inquinamento delle acque di scarico, la cosiddetta legge Merli, sono stati prorogati dal governo fino al 31 dicembre di quest'anno. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri ieri approvando un decreto legge che «dispone la riapertura e la proroga» dei termini stabiliti dalla legge n.319. tenuto conto dei suggerimenti del Parlamento. I termini per le industrie e le imprese agricole per realizzare la depurazione delle acque di scarico scadevano il 30 giugno scorso. Un decreto legge del governo Andreotti. che doveva prorogare questi termini, decadde a causa dell'ostruzionismo del partito radicale. II nuovo decreto è diverso dal precedente e introduce una innovazione importante: i Comuni che dovranno realizzare gli impianti di depurazione delle acque previsti dalla legge potranno ottenere dalla Cassa depositi e prestiti mutui ammortizzabili in 35 anni «fi cui onere è interamente assunto a carico dello Stato-. Le imprese industriali e agricole, aggiunge 11 decreto, possono utilizzare le agevolazioni finanziarie già previste dalla vigente legislazione. Ma i titolari di imprese che usufruiscono della proroga concessa fino al 31 dicembre per installare impianti di depurazione «sono tenuti a corrispondere il triplo della somma dovuta a norma dell'art. 18 della legge 319-. Questo, per evitare che la proroga diventi un premio per gli inadempienti, avvantaggiati rispetto alle imprese che invece hanno rispettato i termini della legge. Il Consiglio dei ministri ha approvato anche un disegno di legge che in pratica sostituisce la discussa legge Merli e la integra tenendo conto dei suggerimenti giunti da diverse parti nel corso della sua applicazione. Secondo stime della Commissione Lavori pubblici della Camera dei deputati, l'industria italiana avrebbe finora avviato meno della metà degli investimenti richiesti per adeguare gli scarichi ai limiti imposti dalla legge Merli. Nel settore agricolo i ritardi sarebbero ancora più gravi.
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