Pertini fra gli italiani di Monaco dopo rincontro con Josef Strauss

Pertini fra gli italiani di Monaco dopo rincontro con Josef Strauss Si conclude oggi la visita del Presidente in Germania Ovest Pertini fra gli italiani di Monaco dopo rincontro con Josef Strauss Ha definito «franchi, leali e cordiali» i colloqui dei giorni scorsi - Con il leader bavarese discussi problemi internazionali e rapporti con i lavoratori italiani - Stamane il pellegrinaggio alla tomba del fratello Eugenio - A Belgrado dall'I 1 al 14 ottobre MONACO — Il presidente della Repubblica Pertini lascia oggi la Germania per rientrare a Roma con «un'ottima impressione per l'accoglienza calorosa- che gli è stata riservata dai dirigenti e dal popolo tedeschi: lo ha detto egli stesso nel corso di una conferenza stampa, la prima da quando è al Quirinale, tenuta ieri pomeriggio per fare una prima rapida sintesi della settimana passata tra Bonn, Berlino e Monaco. Oggi, prima di lasciare la Baviera, Pertini andrà a Flossemburg per raccogliersi sulla tomba del fratello Eugenio, uccìso dalle «SS». Il presidente ha riepilogato i temi discussi nei suoi colloqui con il collega Karl Carstens, con il cancelliere Schmidt e con i dirigenti dei partiti politici Brandt, Kohl, Genscher e ieri con Strauss: temi internazionali (in particolare della cooperazione politica europea), temi economici (come le prospettive di un maggior flusso di investimenti tedeschi nel Mezzogiorno d'Italia), temi dell'emigrazione. I colloqui sono stati definiti «franchi, leali e cordiali- dal presidente Pertini, il quale — provocato dalla domanda di un giornalista — ha escluso di servirsi di tali aggettivi per diplomazia: «Chi mi conosce sa che io sono sincero anche in politica. Questi aggettivi rispecchiano perfettamente il mio pensiero. Da parte mia non c'è stata alcuna riserva mentale, e neppure nei miei collaboratori-. Con la visita in Germania il presidente della Repubblica si riprometteva innanzitutto di favorire una maggiore cor° ensione tra italiani e tedeschi, a tutti i livelli e su tutti i piani; egli torna a Roma con la convinzione di aver raggiunto lo scopo. I dirigenti tedeschi sono apparsi sensibili a tutti i quesiti posti loro dal Capo dello Stato italiano: quelli di portare il Mezzogiorno e le altre regioni dell'Italia sfavorite economicamente ai livelli delle zone più ricche d'Europa e di favorire l'inserimento degli emigrati nella realtà tedesca. In mattinata Pertini aveva incontrato il presidente del governo bavarese Franz-Josef Strauss. che è il cancelliere ombra della democrazia cristiana tedesca. Strauss ha salutato Pertini. con un cordiale «Benvenuto presidente, come sta?-, pronunciato in italiano, e l'ha accompagnato al «Prinz Karl Palais», sede del governo del libero Stato di Baviera, dove si sono svolti i colloqui. Nel colloquio, durato tre quarti d'ora, sono stati affrontati temi di ordine internazionale e in particolare quello dell'energia. Strauss ha ricordato la recente visita a Monaco del principe saudita Fahd e ha detto di aver potuto constatare nei suoi incontri con diversi esponenti del mondo arabo che sino a quando esisterà il problema palestinese l'Occidente non potrà sottrarsi alle pressioni esercitate dagli arabi in materia di approvvigionamenti petroliferi. E' quindi necessario, secondo Strauss, diversificare le fonti di energia puntando soprattutto sul carbone e sull'energia nucleare. Pertini ha risposto di essere d'accordo sull'impiego dell'energia nucleare solo a condizione che essa non costituisca «un suicidio-. Il presidente non si è limitato a esprimere l'auspicio di una soluzione del problema medio-orientale ma ha sottolineato, insieme con il diritto di Israele a frontiere libere e sicure, quello dei palestinesi ad un loro Stato. Molta parte del colloquio è stata dedicata ai problemi dei lavoratori italiani che sono particolarmente numerosi in Baviera e in particolare a quello dei figli degli emigrati. Strauss ha illustrato l'orien¬ tamento del governo bavarese, di creare scuole italiane per evitare — ha detto — che i ragazzi italiani perdano ogni contatto con la cultura e la lingua italiana, cosa che li metterebbe a disagio al momento del rientro. In fine di mattinata il presidente aveva visitato la M.A.N. (Machinenwerke — Augsburg — Nuernberg), un'industria meccanica di Monaco dove si fabbricano autocarri e dove, su 17 mila operai, 1500 sono italiani. L'accoglienza a Pertini è stata particolarmente calda. Il presidente è passato lungo la catena di montaggio. soffermandosi a stringere la mano e a parlare con gli operai. Ha poi pranzato nella mensa aziendale. Gli sedevano accanto due lavoratori italiani. Mula e Giannesi, membri della commissione interna dell'azienda. Oggi il presidente conclude la sua prima visita ufficiale all'estero. Ne seguirà subito un'altra in Jugoslavia, dall'11 al 14 ottobre, dove Pertini rivedrà un «vecchio amico-, il maresciallo Tito, al quale — ha detto — lo legano «i ricordi di una lunga e intransigente lotta comune contro il fascismo-. Monaco di Baviera. Il presidente Pertini con Franz Josef Strauss (Telefoto Associated Press)