Il salto non è solo Simeoni di Giorgio Barberis

Il salto non è solo Simeoni Di Giorgio, Raise, Bruni (e Cerri) verso i 2,30 Il salto non è solo Simeoni L'atteso primato italiano' del salto in alto è venuto eia-1 morosamente l'altra sera a Bologna con il contemporaneo exploit dei tre atleti maggiormente candidati a migliorare il 226 di Di Giorgio, siglato in apertura di stagione: Raise, lo stesso Di Giorgio e Bruni, nel breve volgere di una decina di minuti, si sono superati risultando infine appaiati tutti a 2£7 che può essere ottimo viatico alla chiusura della stagione pre-olimpica. Il triplice record ha un unico parziale precedente in Italia che risale al 7 aprile del '62 quando Zamparelli e Galli ottennero nella stessa gara il primato nazionale con 2,03 ma trova, fuori dei nostri confini, ben più clamoroso riscontro nella gara svoltasi il 9 giugno di quest'anno ad Eberstadt, in Germania, con tre tedeschi occidentali (Thranhardt, Mogenburg e Nagel) volati contemporaneamente oltre i 2,30. Gli stili adottati dai tre azzurri sono differenti: Oscar Raise (nativo di Gassino Torinese, 27 anni compiuti proprio il giorno del record, tesserato dall'Iveco Torino, allenato da Locateli!) e Massimo Di Giorgio (udinese ventunenne delle Fiamme Oro, seguito da Anzil), saltano con il fosbury mentre Bruno Bruni (ventiquattrenne di San Vito del Tagliamento, gareggia per la Snia Milano, guidato da Palmarin) adotta il ventrale. Tutti e tre, nel corso della stagione, avevano già attaccato a più riprese il record italiano: il primo a valicare i 227 è stato Di Giorgio, superatosi così quest'anno di sei centimetri, al terzo primato nazionale. Quindi è stato Raise (vincitore della gara per minor numero di tentativi), la cui miglior misura fino allo scorso anno era un 224 indoor (a suo tempo anche limite italiano). Infine, proprio all'ultimo tentativo, anche Bruni ha incrementato di un centimetro il 226 con il quale dal febbraio scorso è primatista al coperto. Difficile, adesso, dire chi dei tre (non dimentichiamo che in Italia ci sono altri ottimi talenti della specialità, primo fra tutti Cerri) saprà migliorarsi ancora anche se l'età—e la notevole maturazione dell'ultimo anno — potrebbero indicare in Di Giorgio il più probabile italiano per primo oltre i 2,30. A meno di un anno da Mo¬ sca, il triplice 227 di Bologna premia comunque tutto un settore che il quasi stratosferico 2,34 di Yashchenko (anche lui con grossi problemi tuttavia, operato quindici giorni fa di menisco) tiene lontano dal primato assoluto e che pure nel mondo è inferiore soltanto ai tedeschi ovest, unici a poter vantare un numero superiore agli azzurri di saltatori oltre i 225 in questa stagione. Giorgio Barberis Tre primatisti, tre modi differenti di superare l'asticella: in alto, a sinistra, Raise. Al suo fianco Bruni. Infine Di Giorgio

Luoghi citati: Bologna, Gassino Torinese, Germania, Italia, Torino