La scuola elementare dopo il libro «Cuore»

La scuola elementare dopo il libro «Cuore» La scuola elementare dopo il libro «Cuore» Ester De Fort: «Storia della scuola elementare In Italia», voi. I, Dall'Unità all'età giolittiana. ed. Feltrinelli, pag. 242, lire 8000. «Oggi primo giorno di scuola...», quando riaprono le elementari, i nonni ricordano la prima pagina del Cuore di De Amicis, il libro che per l'enorme diffusione (vendette un milione di copie fra il 1886 e il 1923) e per l'abile cifra ideologica narrativa e sentimentale fu il vangelo laico di più generazioni. Oggi qualche brillante scrittore si diverte a farne quasi un diabolico antivangelo, ma confrontandolo coi risultati di questa Storia, scritta dalla De Fort con molta scorrevole chiarezza (pur dopo anni di ricerche e con ampia base documentaria). Cuore si conferma, mi pare, l'espressione ideologica della più avanzata dirigenza borghese dell'epoca sui problemi delja scuola elementare. Ne cogliamo i termini nel capitolo terzo e conclusivo della De Fort. La scuola dal "basso", fra le cose migliori e parte essenziale del libro. I maestri, per molto tempo raccogliticci e umiliati economicamente, periodicamente sospettati di avvelenare i fanciulli con idee sovversive, solo dal 1885-86ebbero uno status giuridico ed economico tale da sottrarli alle forme più avvilenti di dipendenza (dagli amministratori comunali) e di povertà: gli altri sostanziali progressi avrebbero tardato ancora venticinque anni. Cosi fu lentissimo e faticoso il progresso negli altri fattori strutturali della scuola elementare, proporzionalmente sacrificata in confronto ai gradi superiori e più elitari dell'insegnamento nell'intervento finanziario dello Stato. Che a sua volta privilegiava altri aspetti della vita nazionale, sicché la scuola era la prima a subirne i tagli nei periodi di magra e tardi se ne avvantaggiava nella congiuntura favorevole' Interessante il raffronto fra l'epopea della scuola elementare vissuta dal «paese reale» e l'ampia esposizione, nella parte centrale del libro, della stessa storia a livello di classe politica ed élites culturali. Si evidenzia un aspetto significativo nell'evoluzione della Sinistra storica: c'è all'inizio un'impennata progressista soprattutto con la legge Coppino del 1877 sull'istruzione elementare obbligatoria, gratuita e laica, che fu l'intervento più incisivo, se pure lento nei suoi effetti; ma ben presto comincia un cauto ripiegamento, che già ai tempi dell'ultimo Depretis tende anche all'appeasement con i cattolici. C'è negli Anni 80 l'acquisizione durevole del positivismo pedagogico: ma negli Anni 90 certi spunti nazionalisti del ministro Baccelli prefigurano future involuzioni reazionarie. Nel vasto pelago della maggioranza liberale non mancano i deputati (l'on. Sperino nel '77, l'on. Bonavoglia nell'86) che deprecano la scuola perché svoglia i fanciulli dal lavoro... E l'Estrema Sinistra? Vivaci, ma poco coerenti e incisive le sollecitazioni dei radicali per lo sviluppo delle scuole elementari; i socialisti interverranno più tardi, e del resto questo proble¬ ma resterà per loro in secondo piano in confronto ad altri. Da parte dei repubblicani contano soprattutto i solitari interventi di Arcangelo Ohisieri. Molti impararono da lui, fra gli altri Salvemini. Anche De Amicis gli dovette il suggerimento da cui nacque il Cuore.

Persone citate: Arcangelo Ohisieri, Baccelli, Bonavoglia, Coppino, De Amicis, Depretis, Ester De Fort, Salvemini

Luoghi citati: Italia