Mentre i colossi della petrolchimica continuano gli scarichi di Francesco Santini

Mentre i colossi della petrolchimica continuano gli scarichi Mentre i colossi della petrolchimica continuano gli scarichi Augusta: sconosciuto il veleno che semina la morte nel mare I ricercatori del laboratorio di Siracusa non sono stati in grado di identificarlo, si attendono i risultati del ministero della Sanità - Intanto la città è divisa, soltanto il sindaco sembra più che mai deciso a fermare gli stabilimenti che inquinano DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE AUGUSTA — Per la rada di Augusta s'apre un periodo d'incertezza: una sostanza sconosciuta semina la morte nelle acque e i ricercatori del laboratorio provinciale annunciano la resa. Le apparecchiature di Siracusa non sono in grado di stabilire che cosa avvelena il mare. «E' uno nuova diossina — dicono — la definiamo sostanza X». Dei trenta parametri indicati dalla tabella C della legge Merli, gli strumenti in dotazione al laboratorio provinciale riescono a individuarne soltanto quattro. Per il resto ci si è rivolti all'Istituto Superiore di Sanità, ma dagli specialisti romani non è venuta una parola certa. Alcuni risultati si avranno tra due settimane: è però probabile che una nuova équipe debba arrivare da Ro¬ ma per ripetere i prelievi e iniziare ulteriori campionature. L'attuazione della normativa anti inquinamento sarà forse prorogata dal Parlamento, ma il pretore di Augusta dichiara: «Sin quando la legge Merli è in vigore, io la faccio rispettare». Poi riflette: • Certo, non voglio essere utopico, se si deciderà una proroga, che sia finalizzata. Qui nessuno si deve lasciar prendere dall'isterismo ecologico». Il pretore Condorelli divide la sua posizione da quella del sindaco della città. Placido Santanello promette di bloccare i colossi della petrolchimica indossando la fascia tricolore dinanzi agli ingressi degli stabilimenti, Condorelli ribatte: •Siamoconcreti». Il magistrato non è d'accordo. Con più realismo, affer- a a o ma: •Dobbiamo pretendere un intervento immediato di controllo sui tassi di inquinamento e batterci perché questi valori decrescano, non per un giorno o una settimana, mai per sempre». Respinge la qualifica di pretore d'assalto: «Il pragmatismo — afferma — è più utile, l'attenzione deve essere costante perché se nulla s'è fatto in venti anni è ora che la classe politica prenda atto di questa realtà particolarmente drammatica e intervenga». Gli interessi romani sono lontani. Ieri il sindaco ha tentato di mettersi in contatto con il ministero della Sanità. Santanello ha chiesto del ministro, poi della segreteria. Nessuno ha risposto. Ha tentato con il capo di gabinetto e con il suo vice. S'è dovuto accontentare di una segretaria per ricordare il telegramma •spedito a sua eccellenza, perché venga ad Augusta dove la situazione s'è fatta pesante». Placido Santanello non si dà per vinto ma teme che la riunione di sabato sia boicottata anche a livello provinciale. Ha invitato il presidente della giunta regionale, arriverà, forse, l'assessore alla Sanità. Con il presidente della Provincia, ha fatto fatica a convincerlo: « Turi — diceva al telefono — siamo della stessa "componente", non puoi mancare». La «componente» è la potentissima corrente di Gullotti, ma il sindaco Santanello sta perdendo «gli amici». «Il potere ha sempre bisogno di acquiescenza — dichiara — e io non mi arrendo». Poi ha telefonato alla prefettura di Siracusa. •Tentano di scavalcarmi — dice —, il prefetto ha convocato una sua riunione per lunedì, nel suo ufficio, e qui ad Augusta non vuol venire». In città la tensione non decresce. Adesso si parla della sostanza «X» che uccide i pesci e la paura fa disertare i banchi di vendita nelle diciotto pescherie del porto. La moria ha elementi costanti. Gli animali sono colpiti alle branchie. Una materia, gelatinosa attacca gli organi respiratori, li dipinge di un colore bruno, produce infine lacerazioni profonde. Nelle ultime quattro tonnellate raccolte tra il pontile della vecchia cementeria e punta Cugno, le «alacce» avevano tutte lo stesso squarcio sul ventre. Il pretore, che oggi ha dissequestrato la petroliera giapponese «Sunshine Leader», ha convocato per l'inizio, della settimana il direttore dello stabilimento «Esso Rai- sFmcdldbrsdcdtsloesA son». All'ingegnere Gennaro Fusillo, indiziato di reato, il magistrato domanderà un controllo sui tempi di fermata degli stabilimenti colpiti dall'ordinanza della capitaneria di porto. 'Il programma di blocco — dice il pretore — sarà depositato dalla Esso entro sabato; nominerò un collegio di periti per accertare la necessità dei tempi richiesti, non dovranno farla troppo lunga». Intanto dai colossi della petrolchimica continuano gli scarichi in rada. Sessanta milioni di metri cubi affluiscono ogni anno nel porto megarese e, dice il ricercatore Stella, •fanno del nostro mare la pattumiera d'Italia». Sulla sostanza «X» non si pronuncia. Afferma però che il mercurio e 11 piombo sono in percentua-' li altissime. «Non è un fenomeno dì eutrofizzazione ad uccidere i pesci — afferma —, non è la crescita smisurata delle alghe a colpire, ma l'inquinamento altissimo dell'atmosfera e del mare». Il sindaco, l'altro giorno, lo ha ascoltato con interesse. •Arriva il greggio, parte la benzina — commenta Santanello — e a noi resta il fumo». I sindacati tacciono. La Montedison annuncia 250 assunzioni e l'interesse della città si divide. Un urbanista di Udine, Sebastiano Cacciaguerra, chiamato ad Augusta, spiega: • Una comunità di pescatori, di mastri calafati, di scalpellini, di agricoltori — dice — è stata travolta in vent'anni da un fronte industriale di 7 chilometri. Sempre, in passato. Augusta ha rappresentato una piazzaforte da dominare, ora si è iniziato il rigetto». Francesco Santini

Persone citate: Condorelli, Cugno, Gennaro Fusillo, Gullotti, Placido Santanello, Sebastiano Cacciaguerra

Luoghi citati: Augusta, Italia, Siracusa, Udine