Carbonizzato nell'auto tra i campi

Carbonizzato nell'auto tra i campi Macabra scoperta all'alba alla periferia di Gassino, in collina Carbonizzato nell'auto tra i campi Orribile «esecuzione» o drammatico suicidio? - Il perito settore eseguirà questa mattina l'autopsia per tentare di chiarire il mistero e scoprire se si tratta di un uomo o di una donna - Della macchina è identificabile unicamente il numero di matricola del telaio: sul cadavere c'erano solo una catenella di metallo con un crocifisso e la fibbia d'acciaio dei pantaloni Macabra scoperta nelle campagne di Gassino. Ieri mattina nei pressi della cascina «Tondenito» un guardacaccia ha trovato su un'auto distrutta dalle fiamme il corpo carbonizzato di una persona. La vìttima dovrebbe essere un uomo di giovane età, ma non è escluso che sia una donna. I carabinieri di Chivasso e il pretore, dott. La Gam-. ba, hanno in mano pochissimi elementi per spiegare il mistero. Oggi sarà fatta l'autospia. I resti sono stati trovati verso le 8 in trada Bardassano, a circa 500 metri dalla provinciale Torino-Chieri. Li ha visti la guardia Serafino Fioccati: tra la cenere e le lamiere contorte era ben visibile uno scheletro umano adagiato fra i sedili anteriori e posteriori. Ha telefonato ai carabinieri: «Hanno ucciso un uomo, poi l'hanno bruciato. Deve essere accaduto tutto questa notte perché la carrozzeria è ancora calda-. L'auto, una -a 112», era stata notata alcuni minuti prima dai contadini della zona,. Dicono: ■ Troviamo spesso auto bruciate, non è uno spettacolo inconsueto. Sono i ladri che dopo averle smontate le bruciano. Tempo fa c'erano decine di carcasse». Un agricoltore di Gassino: «Il comune era stato costretto ad intervenire ed a chiudere tutte le strade che portavano alle cascine abbandonate». L'utilitaria prima di prendere fuoco è stata spinta od è finita nel fosso, si è adagiata sul fianco sinistro restando sollevata con le ruote anteriori e posterio ri destre. L'incendio che ha di strutto la carrozzeria e reso lrri conoscibile il corpo dello scono sciuto si è propagato anche agli arbusti. Le fiamme hanno cancellato tutto risparmiando solo il numero di matricola del telaio della A 112 (000062) e la catenina di metallo con una croce che la vittima portava al collo. Fra la ce- nere è stata recuperata anche la fibbia della cinghia. Il maresciallo del nucleo investigativo di Chivasso, Cau dice: «Sono i soli elementi che abbiamo in mano. Forse ci potrà aiutare il numero del telaio, ma ci vorranno parecchie ore prima di risalire all'ultimo proprietario' dell'utilitaria. La catenina dice poco se non viene riconosciuta. La si può acquistare per mille liresu qualsiasi bancherella». Due le ipotesi formulate dagli inquirenti. L'uomo è stato vitti¬ ma di un'agghiacciante esecuzione e poi bruciato, oppure si è ucciso. La prima naturalmente è più attendibile per una serie di circostanze emerse durante il sopralluogo. Omicidio. Il corpo carbonizzato è stato trovato adagiato accanto ai sedili posteriori con la testa appoggiata contro la fiancata mentre i sedili anteriori erano sollevati come se qualcuno li avesse alzati per far entrare un cadavere. Inoltre le porte erano chiuse (la chiave non è stata trovata né nel cruscotto né fra la cenere) e per aprirle i carabinieri hanno dovuto adoperare un palanchino per sbloccare le serrature. C'è poi il particolare molto importante di una scatola di fiammiferi -Minerva, trovata accanto alla A 112 e una chiazza di benzina fra la ghiaia che fa sorgere questo interrogativo: «Gli assassini dopo avere ucciso l'uomo hanno succhiato il carburante dal serbatoio e l'hanno versato nell'interno?». Lo stesso luogo in cui è stata tcrscds•dgsarp trovata l'auto e l'ora presunta in cui ha preso fuoco fanno pensare ad un assassinio. Gli sconosciuti hanno scelto una zona poco frequentata e praticamente deserta di notte. Poi c'è la circostanza dell'auto nel fosso. Dicono gli investigatori: •Possiamo supporre che il guidatore sia stato aggredito e magari ucciso mentre percorreva la strada, altrimenti che bisogno avevano di spingerla contro la riva erbosa? C'è finita perché il pilota ha perso il controllo?». Suicidio. C'è un precedente nella provincia di Torino e che può essere incluso fra le suppo-i sizioni. Nel mese di aprile un commerciante di Avigliana, Donato Cerato, 29 anni, si era ucciso in una discarica di Reano dopo avere cosparso di benzina il suo corpo e l'auto su cui si trovava. Anche in questo caso si era pensato ad un'atroce delitto ma 24 ore dopo i carabinieri con molta sorpresa scoprirono che si' era tolta la vita con i 20 litri di Super, che aveva acquistato in un distributore della zona. La parola è adesso al perito settore. Esaminando l resti carbonizzati potrà dire se lo sconosciuto prima di essere avvolto dalle fiamme era stato ucciso o tramortito. In serata si è diffusa un'ipotesi che non trova per ora conferma: l'uomo carbonizzato potrebbe essere Enrico Levati, il medico dell'ospedale di Ivrea condannato durante il processo delle Brigate rosse e scomparso' di casa due giorni fa. I carabinieri per ora lo escludono perché la catenina metallica non è stata riconosciuta dalla moglie. Emanuele Monta Nell'interno della «A 112», divorata dalle fiamme, i carabinieri hanno recuperato solo la catena della vittima e la fibbia dei pantaloni

Persone citate: Enrico Levati, Gassino

Luoghi citati: Avigliana, Chivasso, Reano, Torino