Traffico convulso nella città appiedata Presi d'assalto i sanitari della mutua di Francesco Bullo

Traffico convulso nella città appiedata Presi d'assalto i sanitari della mutua Lo sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici ha provocato il caos Traffico convulso nella città appiedata Presi d'assalto i sanitari della mutua Code negli ambulatori per ottenere la giustificazione dell'assenza dal lavoro - Il sindacato: ' «Atteggiamento da condannare» - Plebiscitaria la protesta: solo 7 tram fuori dai depositi Traffico paralizzato, lunghe code di automobili in centro come in periferia soprattutto nelle ore di punta, posteggi stracolmi e vetture lasciate in zone vietate. Insomma, il caos. Torino ieri, in seguito allo sciopero dei mezzi pubblici, è stata per 24 ore la città dell'auto in ogni senso. L'adesione alla giornata di protesta secondo i sindacati è stata plebiscitaria («solo sette, tra tram e autobus, sono usciti dai depositi- hanno confermato i responsabili dell'Atm). Il servizio, sospeso domenica a mezzanotte, riprendrà solo questa mattina. Le ragioni della protesta sono note: gli autoferrotranvieri hanno incrociato le braccia per sollecitare il nuovo contratto di lavoro scaduto da nove mesi e per appoggiare la piattaforma rivendicativa presentata da Cgil. Cis, Uil. In essa si chiede un aumento da 9 a 13 mila lire mensili e una riforma della busta-paga che preveda un uguale trattamento fra tranvieri di città diverse. Altri punti riguardano l'attuazione del «piano nazionale trasporti», la riduzione a cinque degli scatti di anzianità, la riforma delle gestioni aziendali. Su questo pacchetto di richieste le trattative con Federtrasporti. Intersind, Fenit e Anac dovrebbero riprendere in settimana e, se non ci saranno risultati apprezzabili, i sindacati hanno in programma per settembre altre due giornate di agitazione di dodici ore ciascuna. Lo sciopero, che ha carattere nazionale e interessa centocinquantamila dipendenti delle aziende di trasporto pubblico, ha provocato particolarmente a Torino e in cintura un grave disagio alla cittadinanza: taxi presi d'assalto, gruppi di persone che si mettevano d'accordo sul percorso per ridurre la spesa e l'attesa («mediamente abbia mo lavorato il doppio di una giornata normale* hanno detto i tassisti di una cooperativa), au mento del traffico privato e del¬ le contravvenzioni per posteggio abusivo («non è che i vigili siano stati più "cattivi" — hanno spiegato al Comando — siamo tornati alla normalità del servizio dopo aver smaltito ferie e recuperi relativi al superlavoro del periodo elettorale*), ritardi negli uffici e nelle fabbriche con un'impennata dell'assenteismo. Alla Fiat le «assenze per malattia» sono state del 15-17 per cento, contro una media normale del 13-14 per cento. Hanno raggiunto punte del 18 per cento a Mirafiori (Presse e Meccani¬ ca), del 20 a Rivalta Carrozzerie e alle Fonderie di Torino. Il «mal di tram» ha provocato code negli ambulatori mutualistici (in cintura più che a Torino) mettendo in difficoltà i medici. «Sono situazioni che alterano il rapporto di fiducia sanitario-paziente — ha detto il dott. Olivetti, segretario dell'Ordine dei medici —. A chi chiedeva candidamente un giorno di riposo perché non poteva andare a lavorare, la risposta dei colleghi è stata "no". Ma non tutti i "malati" hanno capito che per il me- dico la scelta era tra un malinteso senso di solidarietà da un lato e, dall'altro, il rischio di una denuncia per falso ideologico più concorso in truffa. Più difficile dare una risposta corretta a quanti accampavano mal di testa, nevralgie, notti insonni o indigestioni. Non è sempre facile stabilire chi è veramente indisposto e chi vuole evitare di perderelapagadi ungiorno*. Un atteggiamento, quello della «mutua facile», condannato anche dal sindacato. «L'assenteismo in queste occasioni è comprensibile — dice il segretario provinciale della Uil, Corrado Ferro — ma non giustificabile. Chi ricorre a questo espediente non vuole motivare un'assenza, ma farsi pagare la giornata: non possiamo essere d'accordo. «Diverso il problema del disagio provocato alla cittadinanza dallo sciopero dei tranvieri. Contro chi è attuato? si chiedono molti. Rispondo con un'altra domanda: quale forma di lotta avrebbero i tranvieri, se non lo sciopero, per far rispettare i loro diritti?*. Nessuno per ora ha inventato risposte alternative, ma cresce il numero dì quelli che vorrebbero una regolamentazione o un'autoregolamentazione dello sciopero per i servizi pubblici. Francesco Bullo

Persone citate: Corrado Ferro, Olivetti, Rivalta Carrozzerie

Luoghi citati: Cis, Mirafiori, Presse, Torino