Una riunione a Venezia per la Biennale-Arti visive

Una riunione a Venezia per la Biennale-Arti visive Una riunione a Venezia per la Biennale-Arti visive Riuniti i rappresentanti dei Paesi invitati - Il padiglione italiano accoglierà 20 "personali,, di artisti degli Anni 70 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — I rappresentanti dei Paesi stranieri invitati a partecipare alla Biennale-Arti visive sono riuniti da ieri a Venezia per un incontro, il secondo, che si propone di gettare le basi della mostra che avrà luogo, com'è noto, il prossimo anno. Proprio queste riunioni sono una dimostrazione che la vitalità di questo tanto maltrattato ente veneziano è quanto mai gagliarda: le dimissioni più o meno polemiche di alcuni dirigenti non l'hanno intaccata minimamente e, come fanno notare i responsabili dell'ente culturale veneziano, «qui si continua a lavorare di buona lena». Dopo l'indiscutibile successo della Mostra del Cinema di quest'anno, già si punta, dunque, alle manifestazioni per l'80. Del programma non si sa ancora un granché: solo per il padiglione Italia è prevista una mostra suddivisa in quattro «momenti»: presenze più significative di autori degli Anni Settanta; documentazione storica dell'arte tra il 1967 e il 1972; personali di 15-20 artisti sempre operanti negli Anni Settanta; opere di giovani e giovanissimi per studiare la possibile prelezione futura dell'arte italiana negli ultimi anni. All'incontro erano presenti commissari» di Argentina, Australia, Austria, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Colombia, Finlandia, Francia, Repubblica Federale di Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Iraq, Israele, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Egitto, Romania, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Ungheria e Venezuela; mancano Russia e Cina, ma nessuno ha saputo dire perché. La riunione è stata aperta da una breve relazione del presidente Galasso che ha illustrato in linea generale come sarà la rassegna delle arti visive del prossimo anno. Il responsabile del settore arti visive, Luigi Carluccio, ha fornito aluni dettagli rispondendo anche alle domande dei giornalisti presenti. Comunque nella giornata di ieri la riunione non ha affrontato temi di fondo, limitandosi a precisare una serie di elementi di carattere organizzativo. Durante la riunione è stato preso in esame anche il problema non indifferente del decentramento nelle varie mostre e del collegamento fra i settori della Biennale. Si cerca, in particolare, di fare in modo che decentramento non significhi, come è accaduto in parte in passato, soltanto perdita di tempo e feroci dolori ai piedi per coloro che dovevano recarsi in vari punti della città per seguire tutte le mostre. Tra i dirigenti della Biennale, oltre a Galasso e a Carluccio, erano presenti il segretario generale Sisto Dalla Palma, due membri del consiglio direttivo, Luigi Rugghi e Vladimiro Dorigo e due membri della commissione arti visive, Achille Bonito Oliva e Flavio Caroli. E' chiaro che per ora. con i programmi tutti da fare, sarebbe assolutamente prematuro voler dare un giudizio su quelle che saranno le mostre del prossimo anno. Val la pena di ricordare, a questo proposito, una dichiarazione fatta da Galasso all'indomani delle «scandalose» dimissioni di Meccoli e Maldonado: «Di fronte alla Biennale — aveva detto Galasso — stanno problemi di vario ordine. Sono problemi che dipendono in larga parte dalla dimensione internazionale dell'ente e dalla fase di rilancio organizzativo e culturale che essa attualmente attraversa per cui si impone che non si giudichi in maniera prevenuta e che si riferisca ai dati di fatto di manifestazioni ancora in fase di preparazione e sulle quali è avventato pronunciare giudizi. Ma proprio per ciò sono necessari contributi rigorosi e costruttivi ben diversi da gesti che nella loro perentorietà non possono andare al di là del clamore polemico». Gigi Bevilacqua