La più grande commessa d'informatica firmata in Europa

La più grande commessa d'informatica firmata in Europa La più grande commessa d'informatica firmata in Europa Contratto Olivetti (50 miliardi) con le Casse di Risparmio danesi Il gruppo di Ivrea ha battuto i maggiori concorrenti mondiali - De Benedetti conferma i negoziati con Andahl e Memorex - Il confronto con il sindacato DAL NOSTRO INVIATO IVREA — Contestato all'interno dal sindacato, Carlo De Benedetti continua a mietere successi sui mercati internazionali. La settimana scorsa, a Francoforte, ha rinegoziato in termini vantaggiosissimi un prestito di 60 milioni di dollari. Ieri ha firmato ad Ivrea il maggior contratto della storia del gruppo: è una maxi-commessa da 60 milioni di dollari (circa 50 miliardi di lire), che prevede la fornitura di 6000 terminali al Consorzio delle Casse di Rismparmio danesi, un colosso che con i suoi 1300 sportelli costituisce una delle più estese reti di servizi bancari di tutta la Scandinavia. Il maxi-contratto è stato firmato, al settimo piano del palazzo degli uffici Olivetti con un brindisi allo champagne, e costituisce anche, come ha sottolineato De Benedetti una-delle maggiori commesse di informatica sinora siglate in Europa-; una commessa che l'Olivetti s'è aggiudicata battendo tutti i colossi mon diali del settore. Il contratto, che è anche il primo atto ufficiale da quan do Bruno Visentini è tornato alla presidenza della Olivetti, è molto più grosso della fornitura prevista dalla «lettera d'intenti» firmata nel marzo scorso: essa prevedeva infatti una fornitura di 4000 terminali per circa 40 milioni di dollari. In seguito però ai -.rapporti sviluppatisi in questi ultimi mesi, all'appressamento dei risultati di gestione conseguiti dall'azienda e in particolare all'opera di risanamento e rilancio compiuta dall'ing. De Benedetti', come ha detto il presidente del Consorzio danese, Kjeld Christensen, il contratto è cresciuto fino ad assumere la dimensione attuale e lo stesso De Benedetti non esclude che la commessa possa ancora crescere nel tempo. Il sistema, del quale l'Olivetti si è aggiudicata la fornitura, dice una nota della società, può essere «considerato uno dei più significativi e avanzati esempi a livello mondiale di elaborazione distribuita nel settore bancario» ; verrà installato a partire dal 1981 in sostituzione di un precedente parco di 2500 terminali forniti dalla svedese Datasaab; in pratica rappresenta «l'ossatura delle apparecchiature che formano il nucleo di base della linea di sistemi d'informatica Olivetti pergliAnni Ottanta*. Firmato a pochi giorni dalla dichiarazione di apertura delle ostilità d'autunno da parte della Firn, il maxi-contratto con le Casse svedesi è soltanto uno dei punti sui quali De Benedetti intende rilanciare il gruppo di Ivrea sui mercati mondiali. Risanata finanziariamente (l'incidenza degli oneri finanziari è passata dal 10,5% del '77 all'8,8% nel '78; per il '79 dovrebbe scendere all'8,1%), irrobustita da due aumenti di capitale, l'Olivetti è oggi una società in forte ripresa: guadagna quote sui mercati internazionali, l'anno prossimo tornerà probabilmente a dare il dividendo. Il gruppo insomma torna a fare sentire la sua voce sui mercati mondiali, tanto che De Benedetti può parlare tranquillamente, da posizione di forza, nei negoziati avviati con la Memores e la Andahl Corporation. Con la Memores la Olivetti ha già firmato due accordi e sta perfezionandone un terzo, in base al quale costruirebbe una macchina elettronica di quella ditta. Con la Andahl, invece, la più agguerrita concorrente della Ibm sul fronte dei grandi calcolatori, le trattative sono avviate da mesi. «Conquesto gruppo — ha detto ieri De Benedetti — non è escluso che si possa arrivare ad un'intesa, ma ci vuole tempo. Soprattutto non abbiamo fretta, dicono, anche perché al tavolo delle trattative oggi siamopiU forti di loro-. A diciassette mesi dal suo ingresso alla Olivetti, De Benedetti si sente quindi ormai solido sulla plancia di comando e può delineare, con maggior respiro, quella che sarà la strategia del gruppo (non solo finanziaria) per gli Anni Ottanta. Una strategia che non piace al sindacato (la Firn te> me soprattutto per l'occupazione; in meno di 18 mesi, per dimissioni volontarie, hanno lasciato il gruppo oltre 4500 dipendenti; altri 8-9 mila dovrebbero andarsene entro l'83) e sulla quale, a fine mese, si aprirà l'atteso confronto d'autunno. «Da parte nostra — ha ribadito ieri De Benedetti — non vogliamo lo scon tro, ma preferiamo parlare di un incontro. L'abbiamo detto sin dal primo momento, quando, in marzo, la Firn, in pieno contratto metalmeccanico, ha deciso di aprire questa verten za parallela». Le parti s'incontreranno il 27 e De Benedetti, in quell'oc casione, potrà giocare più di una carta. Compresa quella del maxi-contratto firmato ieri, che per la prima volta vede il gruppo fornire «locat computer» in forma cosi massiccia. In pratica «un sistema globale» che sarà in grado di svolgere in modo integrato non solo l'elaborazione dei dati, ma anche 11 trattamento automatico del testi e che a Ivrea definiscono «un raro esempio di quello che sarà l'ufficio del futuro». Cesare Roccati

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