Le 2 infermiere di Genova tollegarono Brigate rosse e Aiione rivoluzionaria?

Le 2 infermiere di Genova tollegarono Brigate rosse e Aiione rivoluzionaria? Le indagini della magistratura Le 2 infermiere di Genova tollegarono Brigate rosse e Aiione rivoluzionaria? GENOVA — Si sono appresi ieri mattina negli ambienti di palazzo di giustizia i nomi delle due donne genovesi arrestate nell'ambito dell'inchiesta su «Azione rivoluzionaria» condotta dai magistrati fiorentini Vigna e Chelazzi. Si tratta di Pasqualina Mazzeu, 23 anni, e di Rachele Monaco, 25 anni, entrambe infermiere presso l'ospedale regionale di S. Martino. Le due giovani erano state accompagnate da Genova a Firenze, lunedi scorso, dai carabinieri del nucleo speciale di Dalla Chiesa, per essere' ascoltate come testi. Poi sarebbero rientrate a Genova, ma ieri il magistrato le ha fatte arrestare per falsa testimonianza e favoreggiamento. Attualmente si trovano rinchiuse rispettivamente nelle carceri di Firenze e di Lucca. I magistrati fiorentini hanno emesso ordine di cattura anche per due giovani toscani già detenuti. Massimo Marconcini, un anarchico in carcere a Pisa, e Silvio Fastelli, pisano, coinvolti nelle indagini su «Azione rivoluzionaria». Secondo i magistrati Vigna e Chelazzi gli arresti dei due giovani in Toscana e delle infermiere genovesi dimostrerebbero l'esistenza di collegamenti tra «Azione rivoluzionaria» e «Brigate rosse». Dopo l'arresto, avvenuto i primi di settembre, dell'anarchico pisano Massimo Marconcini, per favoreggiamento del cileno Juan Soto Paillicar, la sua posizione si è aggravata ed in carcere è stato colpito da un secondo ordine di cattura per associazione sovversiva. Dello stesso reato è chiamato a rispondere Walter Pezzoli, di 22 anni di Rho (Milano), sulle cui tracce gli inquirenti sono arrivati dopo aver trovato addosso al Marconcini la chiave di un appartamento a Milano frequentato dallo stesso Pezzoli. In questo alloggio sono stati rinvenuti documenti ed indicazioni di luoghi che confermerebbero collegamenti tra ■Azione rivoluzionaria» e le ■Brigate rosse», in particolare operanti a Genova. Tra i nomi che gli inquirenti hannoscoperto in agenda vi è anche quello di Mauro Guatelli, brigatista, arrestato a Genova la scorsa primavera ed in possesso di un documento di Azione rivoluzionaria». L'indagine ha portato all'arresto delle due infermiere genovesi che durante l'interrogatorio hanno detto di non conoscere Walter Pezzoli e Mauro Guatelli, mentre risulterebbe il contrario in quanto la casa delle infermiere sarebbe servita per incontri proprio fra esponenti di «Azione rivoluzionaria» e delle «Brigate rosse». Sulla base di queste ultime indagini, inoltre, è stato accertato che il sindacalista Guido Rossa è stato ucciso con due pistole differenti. La prima è un'automatica 7,65 con la quale è stato ferito alle gambe il segretario amministrativo della de genovese, Giancarlo Dagnino, la seconda è una calibro 9 con la quale è sicuramente stato freddato l'ex funzionario della Digos, Esposito, a Genova. Questa calibro 9 apparterrebbe a un «killer» forse un tiratore scelto di Torino. r. s.