L'Italia bloccata dagli scioperi I sindacati: «Ho» ci fermeremo» di Gian Carlo Fossi
L'Italia bloccata dagli scioperi I sindacati: «Ho» ci fermeremo» L'agitazione del pubblico impiego per la scala mobile L'Italia bloccata dagli scioperi I sindacati: «Ho» ci fermeremo» Tre milioni e mezzo di lavoratori hanno sospeso ieri ogni attività: niente treni, uffici chiusi, disagi negli ospedali - Manifestazioni indette da Cgil, Cisl e UH in molte città - Gli autonomi accusano: «Il governo ci discrimina» ROMA — Treni bloccati, poste e telegrafi fermi, ospe dali e mutue di malattia nel caos, sospese tutte le attività dei ministeri, degli enti locali, del parastato, dei monopoli e dell'Anas per lo sciopero at tuato ieri da oltre tre milioni e mezzo di pubblici dipendenti a sostegno della vertenza sul la scala mobile, la chiusura dei vecchi contratti, la legge quadro dell'amministrazione dello Stato. I disagi sono stati notevoli soprattutto nelle fer- rovie e negli istituti pubblici di cura, rilevante il danno economico in ogni settore, gravi i riflessi sul funziona mento di alcuni organismi previdenziali, ad esempio l'Inps, elle già registrava ri- tardi incredibili nella liquidazione e nella riliquidazione delle pensioni. Si parla di una perdita di molte decine di miliardi per mancati introiti, ma ben più pesanti appaiono le conseguenze della paralisi dell'apparato pubblico se si considerano le molteplici ripercussioni nei più diversi comparti produttivi ed economici inevitabilmente interessati alla regolarità dei servizi. Il ciclone, che ha investito il pubblico impiego, non si è però esaurito con l'azione attuata ieri dalla Federazione Cgil-Cisl-Uil e da alcune organizzazioni autonome, come la Cisas, l'Unsa, la Confail. la Cisnal. la Dirstat e l'associazione dei dirigenti ospedalieri aderenti alla Cida: anche oggi ci saranno consistenti ritardi nel traffico ferroviario per l'astensione del personale «autonomo» addetto alle stazioni, ai depositi e ai passaggi a livello. Il 20—dopo due giorni di assemblee di due ore — le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse in se- j guito alla agitazióne simulta-1 nea dei dipendenti docenti e ! non docenti, confederali e au-: tonomi. altre manifestazioni ' articolate di singole categorie , sono in programma a breve scadènza. Ma non è tutto. Si delinea la possibilità di uno sciopero; «veramente generale», con la! partecipazione del pubblico impiego, dell'industria, dell'a- : gricoltura e dei servizi, se non viene risolta al più presto la questione del settore pubbli-: co. «La posta in gioco — ha detto il segretario confedera-1 le della Cisl Delpiano, parlando a Milano — è molto alta: il sindacato deve esercitare la massima inisiativa mobilitando, se necessario, anche i settori dell'industria, dei servisi e dell'agricoltura. Gravi reI sponsabilità si assume chi ceri ca strumentali lungaggini: in j questo caso la nostra lotta sa! rà sempre più aspra e dura». Questo motivo è stato rij preso da un altro segretario I confederale della Cisl, Ciani caglini. in un affollato comi' zio a Genova. «Lo sciopero geì nerale del pubblico impiego — ina affermato — non resterà I un fatto isolato: la lotta; verrà j continuata e intensificata con ha solidarietà e la partecipatone effettiva di tutti i settori privati*. \ E Benvenuto, segretario i generale della Uil. a Roma: ì «Cadere nella trappola dei ! rinvìi e delle diiasioni, che j hanno pesato come una male\disione sul pubblico impiego ì vanificandone le lotte, è un re'; gaio che non intendiamo più I fare a nessuno. Per questo ci [saranno altri scioperi, altre j giornate come questa, e forse ancor più incisive». Analoghi propositi si rac: colgono fra i sindacati auto| nomi, che ieri sera sono stati 1 ricevuti a Palazzo Vidoni dal j ministro per la Funzione pubjblìca Giannini. La Cisal, la l Unione dei sindacati autono| mi. i sindacati autonomi della scuola (Snals), il sindacato autonomo dei ferrovieri mi- nacciano un secco inasprimento della vertenza e agitazioni «particolarmente dure» se il governo dovesse mostrare maggiore disponibilità nei confronti dei sindacati confederali «usando due pesi e due misure e negando di fatto una reale contrattasione con i sindacati autonomi che sono maggiormente rappresentativi». Quindi: ulteriori sospensioni del lavoro nelle scuole, nelle ferrovie, negli uffici dello Stato e del parastato, nelle attività degli enti locali e negli ospedali. Si aggiunge al quadro, certamente non rassicurante per i prossimi giorni, lo sciopero annunciato per lunedi prossimo. 17 settembre, degli autoferrotranvieri confederali a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto: per ventiquattro ore si fermeranno tram, autobus, metropolitane, traghetti lagunari, autolinee in concessione. i Sindacati e partiti concen- j trano l'attenzione sulla ver- ì tenza del pubblico impiego e j sulle pensioni. Il direttivo della Cgil ha sottolineato ieri come l'estensione della trimestralizzazione della scala mobile a tutti i dipendenti pubblici sia «un fondamentale obiettivo di equiparasìone e di unità di tutto il mondo del lavoro» e come si debba, nello stesso tempo, affrontare il grave problema della inefficienza operativa e della inT tempestività degli interventi dell'apparato pubblico. L'esecutivo della Cisl, che ieri si è occupato di pensioni, oggi i prende posizione sulla questione del pubblico Impiego. La direzione del pri considera giusta la richiesta dei pubblici dipendenti per un uguale trattamento di contingenza rispetto al settore privato, ma per tutti i settori reclama la modifica del sistema di scala al fine di evitare l'accelerazione del processo inflazionistico: la frequenza degli scatti di scala mobile do- j vrebbe essere allungata an ì che per i privati, j Gian Carlo Fossi
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