Chi ricorda i profughi del Vietnam? di Alfredo Venturi

Chi ricorda i profughi del Vietnam? Tre settimane dopo Chi ricorda i profughi del Vietnam? r o I -l i ! DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VENEZIA — Il grido d'allarme è partito proprio di qui. dalla maestosa Ca' Corner che domina il bacino di San Marco, dove un lunedi d'agosto tre navi da guerra scaricarono 902 scampati al dramma indocinese. Quello fu un giorno di bei discorsi, di impegni, di promesse, di lacrime facili all'italiana. La missione umanitaria della Marina riesumava un antico vezzo retorico, mentre i profughi contemplavano increduli questa Europa che gli si presentava con i colori e gli splendori di Venezia. E adesso tre settimane sono passate, e siamo al grido d'allarme. Che ne facciamo dei profughi indocinesi? La questione viene posta a Ca' Corner, che è la sede dell'amministrazione provinciale veneziana. E' una questione di concretezza: sul problema dei profughi le belle parole non bastano più, bisogna occuparsene sul serio. Il bel gesto della squadra navale che salpa verso i naufraghi attende ancora la sua laboriosa digestione burocratica. «Per i novecentodue profughi è finita l'emergensa — dice Lucio Strumendo — ma le prospettive rimangono incerte». Comunista, insegnante di lettere, Strumendo presiede dal 1975 la Provincia di Venezia. E' stato lui, nella sua qua! lità di presidente del comitato i di coordinamento per gli aiuti al profughi vietnamiti, che ha rilanciato il problema al Paese distratto. La fase dell'emergenza. I spiega, significava salvare i naufraghi, raccogliere i profughi, portarli'in Italia, sistemarli provvisoriamente. Ciò che è stato fatto, dalla Marina militare, dalla Croce Rossa, sotto il coordinamento del' commissario straordinario Zamberletti. Proprio in questi giorni per i profughi raccolti a Sottomarina, a Padriciano, ad Asolo e a Cesenatico è finito l'isolamento sanitario. Dopo la quarantena, i primi contatti con la popolazione, il vero impatto con il Paese. La seconda fase dell'operazione viet, dice Strumendo, prevedeva la costituzione in ogni provincia di comitati di coordinamento. Lo scopo: predisporre le condizioni per l'inserimento definitivo dei profughi, di questi portati dalla Marina e di altri diversamente arrivati, nella nostra società. «Si tratta di trovar case,, posti di lavoro, servisi sociali come quello scolastico, e cosi via». Ebbene: non tutte le province hanno attivato i loro comitati, alcune non l'hanno nemmeno costituito. «Ho l'impressione — dice Strumendo — che a parte Venezia, che ospita 304 profughi nel suo territorio, le altre province direttamente coinvolte nel problema, e poche altre, non ci sia in giro troppa sensibilità». Di qui la decisione di lanciare un appello al Paese: perché si sappia che in materia di profughi vietnamiti il più resta da fare, e perché si sappia dove rivolgersi per contribuire a questa impresa che il Paese si è accollato. E' stata anche lanciata una sottoscrizione. Poiché è f inita Alfredo Venturi (Continua a pagina 2 In ottava colonna)

Persone citate: Lucio Strumendo, Zamberletti

Luoghi citati: Asolo, Cesenatico, Europa, Italia, Venezia, Vietnam