L'Urss vuole ridurre gli sprechi (molti) più autonomia e incentivi per le aziende di Daniel Vernet

L'Urss vuole ridurre gli sprechi (molti) più autonomia e incentivi per le aziende La revisione dei meccanismi economici, dibattito e realtà L'Urss vuole ridurre gli sprechi (molti) più autonomia e incentivi per le aziende MOSCA — Il dibattito era cominciato due anni fa con una serie di articoli del capo della redazione economica della Pravda, Valovoi, che mettevano in causa il sistema di gestione dell'economia sovietica. La discussione pubblica si era esaurita rapidamente; ina è probabile che sia proseguita tra i dirigenti del partito poiché di tanto in tanto comparivano sui giornali articoli che lasciavano pensare che l'adozione di decisoni incontrasse qualche difficoltà. Le misure annunciate alla fine di luglio con la pubblicazione di una risoluzione del comitato centrale del pcus sul «miglioramento della pianificazione e il rafforzamento dell'influenza dei meccanismi economici sull'aumento dell'efficienza della produzione e della qualità del lavoro» non costituiscono, a rigore, una «riforma». Si tratta, dicono 1 dirigenti sovietici, di miglioramenti che si collocano nella linea della riforma del 1965. Ma le difficoltà alle quali ci si propone di porre rimedio non sono nuove; sono le stesse già Invocate nel '65 per giustificare la riforma. La differenza sta nel fatto che in 15 anni le difficoltà hanno avuto la tendenza ad aggravarsi. Fondamentalmente l'Urss non è riuscita a passare dalla crescita estensiva alla crescita intensiva che doveva esse¬ re assicurata dal decimo piano quinquennale 1976-1980. n sistema, cosi come funziona ora, non permette l'integrazione del progresso tecnico nell'apparato produttivo. Il presidente dell'amministrazione del piano (Gosplan), Baibakov, lo ha riconosciuto a mezze parole spiegando la risoluzione del comitato centrale. A medio termine l'Urss si troverà ad affrontare problemi energetici che, anche se non acuti come quelli dell'occidente, la obbligano a una gestione più razionale delle proprie risorse. Inoltre è certo che gli obiettivi del decimo piano non saranno completati. Ora non si tratta d'intaccare l'onnipotenza del piano, né di distruggere la piramide dei plani annuali, quinquennali, decennali e ventennali che si inseriscono l'uno dentro l'altro come bambole russe, né di sottrarre al Gosplan le sue prerogative. Le autorità vogliono piuttosto migliorare il funzionamento del piano, il coordinamento tra i settori e le regioni e rafforzare la partecipazione dei livelli medi e inferiori alla preparazione delle decisioni. In questa prospettiva i «complessi territoriali di produzione» (che consentono una concentrazione orizzonatale) e le unità di produzione (concentrazione verticale) dovrebbero veder rafforzato il loro ruolo. Le unità di produzione erano 3670 nel '77 e raggruppavano circa un terzo delle imprese. «Entro due o tre anni — afferma la risoluzione — conviene comple- tare la formazione delle unità di produzione come unità di base con autonomia contabile in tutta l'industria». Non è facile individuare i punti di forza di questo testo. Si possono comunque distinguere sei temi principali. 1. Sarà messo a punto un nuovo sistema d'indici per controllare l'attuazione del piano. Al posto del prodotto lordo come base di calcolo sarà usata la produzione netta (valore aggiunto) che permette, scrive Kossighln «di misurare in modo più preciso l'apporto di ogni impresa, di ogni unità di produzione, di ogni settore, all'aumento del prodotto nazionale». 2. Per facilitare lo smaltimento della produzione saranno stabiliti accordi quinquennali tra imprese industriali e imprese commerciali. Questo per mettere fine alla situazione attuale in cui un'impresa considera raggiunto il proprio obiettivo con la fase della produzione, anche se poi questa resta invenduta. 3.1 vari indici serviranno a calcolare i fondi di incentivazione delle imprese che, a loro volta, determineranno i salari e le quote sociali. Le incentivazioni materiali (premi, facilitazioni, ecc.) saranno aumentate ma Kossighln ritiene di dover aggiungere che non si abbandoneranno per questo gli incentivi «morali»: migliore organizzazione del lavoro, appello alla disciplina e all'emulazione sociale. 4. La risoluzione del comitato centrale prevede il rafforzamento dell'autonomia contabile delle imprese. 5. Dal prossimo anno dovrebbero essere posti dei limiti agli organici delle imprese; queste nel '78 occupavano due milioni di persone in più di quelle previste dal piano. Non si tratta di creare disoccupazione, né di facilitare i licenziamenti come chiedono alcuni capi d'impresa ma, in un primo tempo, di incoraggiare l'industria ad aumentare la produttività e a ridurre gli effettivi prevedendo che i lavoratori cosi liberati potranno essere assorbiti in settori dove la manodopera è insufficiente. 6. H sesto tema viene ripetuto come un leit-motiv in tutti i discorsi dei dirigenti sovietici: bisogna concentrare gli investimenti su un piccolo numero di cantieri e privilegiare la modernizzazione delle imprese esistenti. Daniel Vernet Copyright Le Monde v per l'Ilalia La Stampa

Persone citate: Baibakov

Luoghi citati: Mosca, Urss