Riporre con cura le tende e le verande esterne dei mezzi

Riporre con cura le tende e le verande esterne dei mezzi Riporre con cura le tende e le verande esterne dei mezzi Quando la grande corsa al sole delle vacanze s'è conclusa, le tende del campeggiatore e quelle in dotazione dei caravan come terrazze coperte cadono in letargo. In poche parole, essi finiscono in un ripostiglio in attesa di un weekend o di una nuova tornata di vacanza. E' il nostalgico momento della naftalina, un rito che sanziona decisamente la fine di un periodo di gioia. Per questo riposo forzato della tenda, il campeggiatore deve adottare poche ma ferree cautele. Necessarie se vuole evitare muffe antipatiche o usure altrimenti obbligatorie. Tela, paleria, picchetti e spilloni sono le voci che vanno controllate con pignoleria. Infatti è proprio la tela che può soffrire di muffa (non ha importanza se è sintetica, la malattia colpisce ugualmente); la paleria, ossia l'insieme dei tubi che si montano a incastro per tenere su la tenda, può ossidarsi. A loro volta, i picchetti e gli spilloni vanno «studiati* a fondo perché potrebbero essere incrinati o spuntati. Stando alle statistiche dei campeggiatori, sono proprio i picchetti gli oggetti che maggiormente subiscono l'usura. Basta un colpo di martello male dato o uno «scontro» con un terreno ostico a piegarli e a lederli. Il più delle volte, il campeggiatore ripone la tenda senza controllarli: una leggerezza che si sconta l'anno successivo Il modo migliore per eseguire un controllo radicale è quello di impiantare la tenda in uno spazio vicino a casa (o dove si può trovare) e osservare ben bene la funzionalità di quella che è stata definita felicemente la «casa in valigia». La paleria. Come s'è già detto, anch'essa ha bisogno di una drastica cura prima del riposo invernale. Bisogna infatti evitare ogni pericolo d'ossidazione specialmente per quelle tende reduci da un soggiorno marino (dove la salsedine corrode tuttii metalli). Per evitare le ossidazioni basterebbe spalmare di grasso i pali, ma ciò andrebbe a scapito della tenda con il rischio di macchiarla. Allora è preferibile intervenire con carta vetrata leggera (numero zero o doppio zero) per eliminare le striature verdi che denunciano il processo d'ossidazione. Dopo lo strofinio della carta vetrata si sciacquerà tutta la paleria con acqua dolce, asciugandola poi con un panno. Ma prima di riporre i pali, attenzione. Essi andranno spalmati di un sottile strato di silicone Il tessuto. Anche questa è una voce importante della tenda e il campeggiatore deve averne assolutamente cura, Catino, telo inferiore e superiore, pareti vanno riportati a nuovo prima dell'immobilizzo invernale. L'operazione non è difficile. Dopo aver montato la tenda e averla ben tesa, si toglierà con una spugna umida ogni traccia di polvere dalle pareti e di erba o di sabbia dal catino. Nel caso di un campeggio in zona marina bisognerà essere ancora più pignoli. Con una scopa di saggina si dovrà eliminare dall'intero tessuto ogni traccia di salino che senz'altro s'è accumulato in ogni dove. Una successiva operazione sta nel controllo delle cuciture. E non va trascurata. Infatti dalla cucitura dipende la funzionalità e l'impermeabilità della tenda: nel caso di imperfezioni occorre rivolgersi al proprio artigiano di fiducia. Altro controllo da espletare è la supervisione degli attacchi dei nastri: ossia di quelle parti che sostengono gli anelli per i picchetti. Va pure vista la guarnizione metallica che finisce a contatto con un elemento della paleria. Dopo queste operazioni necessarie sarà bene passare uno strato di grasso al silicone sulle chiusure lampo, per evitare che si blocchino con l'inattività. Infine, un prezioso accorgimento: nel riporre la tenda si devono assolutamente evitare le doppie pieghe che potrebbe provocare uno sfibramento del tessuto (anche se è sintetico). Tanti piccoli ma utili interventi che eviteranno sicure imprecazioni al campeggiatore al momento della partenza per le vacanze dell'anno successivo. | «,

Persone citate: Catino