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Gridano «Dietro front» al testimone e poi uccidono l'uomo che è con lui Spietata esecuzione di due killer nelle campagne nuoresi Gridano «Dietro front» al testimone e poi uccidono l'uomo che è con lui NUORO — Un operaio della Forestale è stato assassinato da due killer mascherati in una imboscata in località «San Cosimo» nelle campagne di Lanusei, centro del Nuorese ad ottanta chilometri dal capoluogo. La vittima è il guardiano del vivaio della Forestale, Dario Murgia, 47 anni, nativo di Gairo (Nuoro), sposato e padre di quattro figli. Alle 7,15 Murgia, insieme al capo squadra Onorato Caredda, attendeva l'arrivo degli altri operai al vivaio quando i malviventi, mascherati con passamontagna scuri, sono sbucati da dietro un muretto imbracciando uno il fucile da caccia, l'altro una pistola. Rivolto al Caredda uno degli assassini ha gridato: « Voltati, voltati!» e non appena il capo squadra si è girato l'individuo armato di fucile ha sparato due volte suL Murgia freddandolo. Constatato che per il compagno di lavoro ormai non c'era più nulla da fare Cared¬ da si è precipato a bordo di una motoretta a Lanusei, distante da «San Cosimo» circa sette chilometri, lanciando l'allarme ai carabinieri. Nella zona sono subito confluiti reparti dell'Arma ed agenti di polizia che hanno compiuto una minuziosa perlustrazione. La battuta non ha dato esiti. Sul luogo dell'omicidio si sono quindi recati il sostituto procuratore della Repubblica di Lanusei, Claudio Lo Curto. ed il medico legale Salvatore Angoletta. Dopo le constatazioni di legge il cadavere di Murgia è stato rimosso e trasportato all'obitorio di Lanusei. Nell'agosto dello scorso anno Dario Murgia, ex emigrato rientrato nel 1975 in Sardegna e da soli due mesi guardiano nel vivaio della Forestale, era stato arrestato per aver esploso alcuni colpi di fucile a pallini contro il macellaio Giovanni Piroddi. La sparatoria era stata l'epilogo di una serie di litigi tra l'operaio ed il macellaio che, affittuario di un alloggio al piano terra di uno stabile di proprietà del Murgia (il quale risiedeva con la famiglia al piano superiore dello stesso caseggiato), si era rifiutato di lasciare l'abitazione. Raggiunto in varie parti del corpo dai pallini Giovanni Piroddi era stato ricoverato in ospedale mentre il feritore, scarcerato dopo due mesi di detenzione, era stato rinviato a giudizio per tentato omicidio. Nel frattempo è anche andata avanti la causa di sfratto intentata dall'operaio nei confronti dell'inquilino conclusasi recentemente con sentenza favorevole per il proprietario dell'abitazione ed in seguito alla quale il macellaio ha dovuto lasciare l'alloggio. Non è stata invece ancora definita l'altra vicenda giudiziaria che vedeva il guardiano della Forestale — assassinato ieri mattina — imputato di tentato omicidio nei confronti dell'ex affittuario.