Vance tratta con Dobrynin sulle truppe russe a Cuba

Vance tratta con Dobrynin sulle truppe russe a Cuba Cominciati i colloqui sulla crisi militare Vance tratta con Dobrynin sulle truppe russe a Cuba NEW YORK — La questione della presenza di truppe sovietiche a Cuba è stata discussa ieri al Dipartimento di Stato in un incontro che il segretario Cyrus Vance ha avuto con l'ambasciatore sovietico Anatoly Dobrynin. Non si hanno ancora notizie sullo svolgimento del colloquio. Ma le ripetute affermazioni dei funzionari americani di non voler drammatizzare pubblicamente le singole fasi di questa «mini-crisi» diplomatica, in corso da una decina di giorni, fanno ritenere che Vance non si sia discosta- to dalle direttive annunciate venerdì dal presidente Carter. Queste prevedono la preferenza per un'azione diplomatica «ferma» e tentativi per cambiare lo «status quo». In quest'ultima espressione, volutamente vaga allo scopo di non provocare irrigidimenti nella controparte, si cela naturalmente una chiara preferenza americana per il ritiro delle truppe da Cuba. Questi soldati, circa tremila appartenenti a un'unità da combattimento, non posseggono, come ha detto Carter, mezzi e capacità di azione offensiva. La loro presenza è stata scoperta solo recentemente ma, dice ancora l'amministrazione, potrebbe risalire a parecchi anni fa. Alla domanda di un giornalista se i servizi di informazione avessero commesso interferenze, il direttore della Cia Stansfield Turner ha risposto ieri: 'Assolutamente no. Siamo fieri di quanto abbiamo fatto». Continuano intanto le critiche del senatore Church, che capeggia la commissione Affari esteri del Senato. In un'intervista al New York Times, egli ha affermato che se l'amministrazione non rispondesse adeguatamente ai sovietici, incoraggerebbe 'Ulteriori iniziative avventurose» del Cremlino nell'America Latina; ha espresso la convinzione che con la loro iniziativa i sovietici stiano 'mettendo alla prova il senso di determinazione degli Stati Uniti». In un'altra intervista alla rete televisiva Cbs egli ha poi detto: 'Penso che debbano ritirarsi. Solo questa può essere una conclusione soddisfacente». La rivista Aviation Week scrive dal canto suo nel suo ultimo numero che le truppe sovietiche si trovano a Cuba al duplice scopo di proteggere gli apparati di spionaggio elettronico e le due squadriglie di «Mig-23» di cui l'Urss dispone sull'Isola. « Cuba è per i russi quel che l'Iran era per gli Stati Uniti fino al giorno della defenestrazione dello Scià», aggiunge Aviation Week, secondo la quale i sovietici hanno piazzato a Cuba missili difensivi terra-aria Sam-3. ma si servono soprattutto di aerei da intercettazione tattica per mantenere tutto intorno all'Isola, con l'ausilio di un'estesa rete radar- (Ansa)

Persone citate: Anatoly Dobrynin, Church, Cyrus Vance, Dobrynin, Stansfield Turner