Amori e tradimenti di Dacia Maraini

Amori e tradimenti Un Oblomov donna, con finale a sorpresa Amori e tradimenti Esther Tusquets: «Lo stesso mare di ogni estate», ed. La Tartaruga, pag. 210, lire 5.000. Dalla Spagna ci viene un libro succoso, iridato e sensuale anche se di una sensualità che evoca continuamente e coscientemente la morte. Ce lo propone quella raffinata casa editrice che è La Tartaruga. Lo stesso mare di ogni estate di Esther Tusquets racconta la storia di un Oblomov donna che per amore delle piccole golosità quotidiane rinuncia ai grandi slanci di un amore sublime. Proprio come Oblomov che all'amore della dolcissima e spinosa fidanzata che gli richiede travaglio e partecipazione preferisce le braccia infarinate della cuoca, tanto più vicina e comoda (per toccarla basta aprire una porta e poi il suo odore di spezie e di lievito ha un sapore struggentemente famigliare casalingo). Così quando questa immaginosa e torpida Arianna (nata nella ricchissima e minacciosa borghesia dei Minotauri di Barcellona) incontra l'amore dolcissimo e soave di una giovane -ondina-, che la strappa per qualche giorno alle sue pigre abitudini, sprofondandola in un pozzo difelicità oscure, decide improvvisamente di rinunciare a questo incanto per accettare l'attenzione volgare del marito regista di film commerciali che la riempie di rose rosse e di baci fìnti, le offre ville, gioielli, viaggi e un ozio lussuoso e mortale. Arianna ci racconta che la sua rinuncia è una forma di autopunizione «tradisco per tradirmi, perdo per perdermi»; e tut to ciò è cominciato dopo l'orribile tradimento di Teseo, il giovane rivoluzionario allegro e strafottente, colui che aveva osato sfidare l'autorità tirannica di Minosse insegnandole che «tutto si può cambia¬ re», ma poi l'aveva abbandonata (suicidandosi) proprio nel momento della massima felicità amorosa sull'isola deserta della disperazione. Da allora «ho rinunciato a volare — non ho più voglia di farmi crescere le ali» dice Arianna. Ma in realtà abbiamo l'impressione che la sua rinuncia sia dovuta a qualcosa dì più profondo e misterioso che non il tradimento di Teseo, un disamore di sé forse, una incapacità di credersi e quindi stimarsi comune a tante donne. Infine la vediamo, dopo lo speculare atroce tradimento, ma questa volta compiuto da lei nei confronti della giovane amica innamorata e fiduciosa, assistere alla preparazione dei bagagli di quest'ultima, incapace di dire una parola, presa da un irresistibile «senso di sollievo». Proprio come Oblomov quando rinuncia ad una offerta vantaggiosa pur di non fare la fatica di rispondere ad una lettera. Solo che qui la commedia è trasformata in tragedia da un sottile quanto funereo moralismo di fondo. «Ora potrò tornare a sprofondare senza problemi in questo dormiveglia che è la mia vita, scrive Arianna, mentre uno zombi ammaestrato mi sostituirà con efficacia nelle cene di gala, alle prime cinematografiche, nelle notti d'amore Una prosa ricca di immagini, di metafore, delirante e turgida, sapientemente profumata e spumeggiante con echi della sontuosità lorchiana e qualcosa della puntigliosa assillante attenzione per i piccoli sussulti dei sensi di Virginia Woolf. Un romanzo apparentemente dilatato, pigro, informe, in realtà costruito solidamente, retto da una struttura tradizionale con tanto di suspense e di finale a : sorpresa. Dacia Maraini

Persone citate: Esther Tusquets, Virginia Woolf

Luoghi citati: Barcellona, Spagna