Blocchi stradali per Br del caso Moro sparatoria, un agente in fin di vita

Blocchi stradali per Br del caso Moro sparatoria, un agente in fin di vita Segnalato a Cosenza Giustino De Vuono, ricercato per via Fani Blocchi stradali per Br del caso Moro sparatoria, un agente in fin di vita Irruzione in una villa, ma nessuna traccia dell'ex legionario calabrese - Più tardi due «500» non si fermano a un posto di blocco - Una delle vetture è stata bloccata dopo un drammatico inseguimento e un conflitto a fuoco - Fermati due pregiudicati, tre sono fuggiti COSENZA — Giustino De Vuono, l'ex legionario calabrese accusato di avere preso parte alla strage di via Fani e al sequestro di Aldo Moro, è probabilmente riuscito a fuggire ancora una volta alla cattura. La trappola gli era stata tesa a pochi chilometri da Scigliano, il suo paese di origine, in seguito ad una segnalazione arrivata alla Digos di Cosenza secondo la quale il presunto brigatista si trovava nascosto in una villetta nei pressi di Campora San Giovanni, sul litorale tirrenico Un centinaio di agenti della questura di Cosenza e del commissariato di Paola hanno circondato la zona e poco dopo le 4 di ieri mattina hanno fatto irruzione nel villino nel quale si sarebbe dovuto trovare anche la compagna dell'ex legionario. Ma di De Vuono non c'era traccia: la casa era abitata da una famiglia. Sembrava finita 11, con tante scuse della polizia, ma quasi contemporaneamente lungo una stradina che costeggia il fiume Savuto, a poca distanza da Campora San Giovanni, due Fiat 500 hanno tentato di forzare uno dei numerosi posti di blocco che erano stati istituiti ai confini tra' la provincia di Cosenza e quella di Catanzaro e lungo la litoranea tirrenica. Gli agenti hanno intimato l'alt ma le due utilitarie hanno accelerato la marcia: una delle vetture è precipitata in una scarpata e i due individui che erano a bordo si sono dileguati. I due individui che occupavano l'auto finita nel burrone prima di dileguarsi hanno sparato contro gli agenti ferendo gravemente alla testa un appuntato della Digos cosentina. Sabbato Mastroberardino. di 51 anni, che dopo essere stato ricoverato all'ospedale di Lamezia Terme è stato trasportato con un elicottero dei carabinieri all'ospedale di Messina e sottoposto ad un difficile intervento chirurgico. Le sue condizioni sono però apparse disperate. La polizia ha tratto in arresto il conducente della utilitaria che era riuscito a forzare il blocco stradale e nella tarda mattinata anche un secondo pregiudicato nella sua abitazione di Falerna, una località vicina a Campora San Giovanni. Il primo, un diffidato dalla polizia, si chiama Luciano Veltri, 20 anni, il secondo è Luigi Coccimiglio. 21 anni. Sia il Veltri che il Coccimiglio non sembrano infatti ap¬ partenere al grosso giro mafioso, anche se non è da escludere che Giustino De Vuono sia tenuto in buona considerazione dalla «'ndrangheta» lametina, quella che probabilmente egli conosce maggiormente. Tiratore scelto, elemento molto spavaldo, pericoloso, Giustino De Vuono dal 1958 al 1963 è stato nella Legione straniera, nel 1975 fu spiccato contro di lui ordine di cattura per il sequestro e' l'assassinio dell'industriale Saronio. Fuggito dal carcere di Mantova, il suo nome è stato associato a molte imprese delle Brigate rosse. Resta adesso da accertare se la «soffiata» arrivata alla Digos di Cosenza l'altro ieri fosse esatta. Gli inquirenti sono convinti dell'attendibilità della «fonte» e ritengono che forse De Vi!ono si trovasse nascosto insieme con la sua donna in un'altra abitazione di questo tratto di litorale pieno di villini e di enormi condomini gran parte rimasti, vuoti alla fine di agosto. Per tutta la giornata di ieri il comprensorio del Savuto è stato presidiato dalla polizia mentre gli agenti del commissariato di Paola agli ordini del dottor Antonio Cappelli, molto temuto dalla mala della zona, hanno controllato la superstrada tirrenica e le zone vicine. Elio Fata Misteriosa telefonata l 5 Cosenza. scattata al momento del suo arresto nel 1975 (Ansa