Solo la pioggia può frenare Mennea di Giorgio Barberis

Solo la pioggia può frenare Mennea Dopo l'europeo sui 100, c'è il primato dei 200 nel mirino dell'azzurro aU'Universiade Solo la pioggia può frenare Mennea A Città del Messico il tempo volge al brutto nelle prime ore di ogni pomeriggio, quelle in cui si correranno martedì e mercoledì semifinale e finale - «Vuol dire che il record lo farà in batteria» commenta Vittori -1 pericoli di una lunga attesa DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CITTA' DEL MESSICO — A sette anni da quando, all'Arena di Milano, ottenne i suoi primati europei, entrambi con cronometraggio manuale (10" netti sui 100 e 20"2 sui 200, nel giro di 24 ore, il 16 e 17 giù-' gno), Pietro Mennea è ritornato in possesso del limite continentale della distanza più breve, cancellando il prestigioso nome di Valéry Borzov. L'Impresa di Mennea è tanto più rimarchevole in quanto Pietro non ha offerto una prova ottimale, impiegando almeno 40 metri per trovare l'assetto ideale di corsa, per poi prodursi in una progressione davvero incredibile, bellissima a vedersi perché apparentemente senza sforzo. Il risultato cronometrico ha forse stupito per la facilità con cui è stato ottenuto, ma certamente non sorprende, specie dopo l'esibizione — così si può chiamarla, visto che mancava il cronometraggio automatico — del giorno precedente sui 200. Anche questa volta, comunque, Mennea ha dovuto vivere qualche attimo di timore per l'ipotesi che il risultato ottenuto potesse anche non venire omologato: una frase mal interpretata del direttore di riunione, infatti, ha fatto temere che la gara anche questa volta si fosse svolta senza tutti i crismi della regolarità. Neppure Mennea riesce ad indicare con precisione quale vantaggio rappresenti il correre ai 2240 metri di quota di Città del Messico. Si limita ad osservare che -il recupero dopo la gara è leggermente piùdifficile», mentre in corsa «te differenze non sono così sensibili, almeno in apparenza-. Adesso per l'azzurro si tratta di far passare i cinque lunghi giorni che lo separano dalle batterie dei 200 dell'Universiade, in programma per lunedi alle 11,30 locali (19,30 italiane), cui seguiranno il giorno successivo le semifinali (alle 15,40 locali) mercoledì la finale (ore 15,15). Vittori ha programmato per lui un lavoro leggero il primo giorno, cioè ieri, resistenza e velocità oggi, ancora resistenza con grosso carico per domani ed infine due giorni di riposo, com'è uso fare prima degli appuntamenti importanti. Un menu studiato e non certo lasciato al caso, che tuttavia non garantisce di preservare la carica psicologica: c'è infatti il pericolo che Mennea pensi troppo al grosso risultato che può ottenere sui 200. E' Mennea stesso che valuta questa possibilità: «Spero proprio di non logorarmi troppo: la voglia è molta e stimola a far bene, ma qualche volta può anche rappresentare un perìcolo». Una osservazione realistica, cui se ne unisce un'altra legata alle condizioni meteorologiche: ogni giorno, quasi con cronometrica precisione, i pomeriggi vengono bagnati da tutt'altro che salutari acquazzoni. Questo avviene, in generale, tra le 15,30 e le 16, cioè assai vicino all'ora in cui Mennea dovrà correre tanto la semifinale quanto la finale. A questo punto il ricordo di Praga, dove il clima fu rigidissimo, rappresenta un poco piacevole precedente, che offre lo spunto per nuovi timori che Vittori cerca di contenere sibilando a denti stretti: -Vuol dire che Pietro cercherà di dare tutto nella batterìa-. Così ogni mattina si finisce per consultare il cielo nella speranza che attraverso lo smog filtrino promettenti raggi di sole: quasi un rito, che si ripete come quello di guardare le strade nella speranza che il traffico sia miracolosamente meno .caotico. Giorgio Barberis M B Mennea e Borzov azzurro attacca il 20" del sovietico

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Città Del Messico, Milano, Praga