Grida d'allarme per il Duomo di Orvieto Si sgretola, rischia di finire in rovina

Grida d'allarme per il Duomo di Orvieto Si sgretola, rischia di finire in rovina Per il dissesto della rupe e forse anche i terremoti Grida d'allarme per il Duomo di Orvieto Si sgretola, rischia di finire in rovina ROMA — -Il duomo di Orvieto è interessato da un processo di dissesto architettonico che ha già causato alcuni danni e che solo se fermato in tempo può evitarne la rovina, sia pure in un futuro non prossimo. Secondo le risultanze della commissione mista tecnico-scientifica per la rupe di Orvieto tale fatto non viene preso in considerazione per cui non è previsto alcun intervento nella sona prossima al duomo*. Il grido di allarme è dell'architetto Giovanni Ioppolo. incaricato del corso di restauro dei monumenti antichi presso la Scuola nazionale di architettura di Roma, uno studioso con varie esperienze in materia anche internazionali. Ioppolo è -fortemente preoccupato- per la sorte del duomo di Orvieto, dopo aver letto le conclusioni, rese note il 10 agosto scorso, dalla commissione. -Tale preoccupazione — ha detto — nasce dalla moderna concezione che il restauro deve essere effettuato all'inizio e non nelle ultime fasi del dissesto, sia nell'interesse della salvaguardia del monumento sia per ridurre le ingenti spese necessarie per questi interventu. Il documento della commissione, redatto dai nove esperti di vari enti, si esprime solo a favore di un progetto di consolidamento esterno della rupe mediante fitte chiodature e del rifacimento della rete idrica e fognaria della città. Lo stato fessurativo della rupe, si legge nella relazione, non si estende anche all'interno e quindi è «eccessivamente precauzionale- il progetto di un suo consolidamento massiccio, come è stato invece proposto da quasi tutte le nove ditte incaricate di redigere progetti di risanamento della rupe. Tali conclusioni non solo non sembrano in grado di prefigurare soluzioni al dissesto geologico della rupe di Orvieto, «ma — ha sottolineato Ioppolo — sono completamente distaccate dalla questione del dissesto in atto del duomo*, il cui colonnato di destra, quello volto verso la zona dissestata, presenta già lesioni profonde e sintomi di movimento iniziale testimoniato dalla rottura delle re¬ centi biffe di vetro poste all'interno della chiesa a destra del grande arco antistante il transetto. -Potrebbe certamente essere stato un terremoto — ha precisato lo studioso — la causa di tale situazione, ma certamente il dissesto della zona ne aggrava le conseguenze*. La ristrutturazione della rete idrica e fognaria della città se da un lato è un intervento utile, dall'altro non sembra sufficiente. Tutte le ditte interessate, infatti, individuano nella cattiva regimazione delle acque reflue il motivo determinante dello stato fessurativo che si estende molto in profondità. La rupe di Orvieto, secondo molti studiosi, è un blocco tufaceo che poggia su un basamento argilloso lievemente inclinato. Le acque piovane o di scarico, penetrando attraverso le fessure del tufo, giungono fino al basamento corrodendolo e determinando con il tempo una traslazione di tutto il complesso. Se questa ipotesi è vera non si deve quindi parlare di frane, ma di smottamento.

Persone citate: Giovanni Ioppolo, Ioppolo

Luoghi citati: Orvieto, Roma