Mennea 10"01: batte l'europeo di Borzov di Giorgio Barberis

Mennea 10"01: batte l'europeo di Borzov Sui 100 metri nella riunione pre-Universiade in Messico, stavolta era in funzione il cronometraggio elettrico Mennea 10"01: batte l'europeo di Borzov Dopo l'exploit «inutile» sui 200, l'azzurro ha ribadito la sua ottima forma, malgrado un avvio non perfetto - 10"07 il limite precedente - Ora tre occasioni per il «mondiale» dei 200 DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CITTA' DEL MESSICO — La rivincita di Pietro Mennea contro il cronometraggio manuale che l'aveva privato di un primato, almeno italiano, sui 200, è stata immediata: nel secondo dei due meetings pre-Universiade, Pietro Paolo ha corso i 100 metri in I0"01, migliorando di 6/100 il limite europeo stabilito da Borzov in occasione dell'Olimpiade di Monaco del '72 con 10"07. Mennea non è partito molto bene, ha caracollato per circa 40 metri prima di trovare il giusto assetto di corsa, poi è andato via in splendida progressione facendo apparire come fermo Lazzer che gli correva al fianco e che alla fine ha chiuso col personale di 10"27 (ancora meglio in altra serie Grazioli con 10"26, mentre Caravani segnava 10"37). La facilità con cui Mennea è arrivato sul filo non ha fatto pensare subito ad una prestazione record: ma sono bastati pochi attimi con Barra, il segretario della Fidai, che dal campo comunicava 1 tempi riscontrati dal cronometraggio manuale (9"81, 9"82. 9"83) perché fosse chiaro a tutti che probabilmente era stato stabilito il nuovo primato continentale. E difatti poco dopo è arrivata la comunicazione ufficiale: 10"01 con un vento favorevole ampiamente entro i margini consentiti, e cioè di 0.9 metri al secondo. Critico come sempre, il prof. Vittori ha confermato subito dopo l'impressione dei cronisti, e cioè che Mennea non aveva corso al meglio, che altrimenti avrebbe potuto ottenere qualcosa di meno nel riscontro cronometrico avvicinando ulteriormente il limite mondiale di Hines, ottenuto su questa stessa pista nell'Olimpiade del '68. con 9"95. Il tempo di Mennea è il terzo di tutti i tempi, superiore, oltre al limite mondiale, al 9"98 ottenuto da Léonard a Cali due anni fa. Adesso il problema maggiore per l'azzurro sembra essere legato al riuscire a conservare la tranquillità nei prossimi cinque giorni, quanti lo separono dalle batterie dei 200, visto che è deciso a correre soltanto questa gara dell'Universiade: che sia in forma non è una sorpresa e altrettanto che abbia raggiunto la maturità atletica per ottenere un grandissimo tempo. Piuttosto non ci si aspettava che esplodesse subito a simili livelli sin dalla prima gara, i 200 dell'altro ieri, dove è stato gabbato dalla mancanza del cronometraggio automatico. ! Mennea, al proposito, aveva saputo soltanto dopo l'arrivo che il suo tempo non sarebbe stato comunque valido come primato. Ma non si è afflitto troppo, dimostrandosi autocritico sul modo in cui aveva corso: «Penso di poter fare molto meglio — aveva detto, aggiungendo riferito ai 200 dell'Universiade —. Batterie, semifinale e finale rappresentano altrettante occasioni per cercare un grosso tempo, sperando che non siano le condizioni atmosferiche a condizionare la mia prova». L'obiettivo primario resta il limite di Borzov. ma chiaramente Mennea fa anche un pensierino abbastanza consistente al 19"83 di Tommie «jet» Smith, il primato mondiale stabilito undici anni fa su questa stessa pista. E Pieretto lo fa capire seppur con un discorso indiretto: «Non capisco perché qualcuno possa pensare che Mennea — dice — potrebbe chiudere dopo queste gare. Ha un programma per il prossimo anno che riguarda l'Olimpiade e, a meno che non vengano meno certe motivazioni, non pensa di vemrvxme.no Quale non viene precisato, ma è fin troppo ovvia la risposta. Tecnicamente Vittori dice soprattutto della curva, della necessità di passare ai 100 com'è accaduto l'altro ieri, in 10"50, cercando di evitare sbandate. «Può anche passare in 10"40 — aggiunge il prof. — ammesso che sia maggiormente determinato nei primi 50 metri». E spiega: «In allenamento sui 50 lanciati Pietro riesce a correre in curva in 10"42-10"43 sema alterare la propria traiettoria. Se ci riesce anche qui può venir fuori qualcosa di veramente grosso». Al che, comunque, Mennea tiene a precisare che ben. differente è il discorso-gara da quello allenamento. Essendo diverso il clima della gara. Aspettiamo dunque l'azzurro nei 200 dell'Universiade. cosi come gli altri italiani cui l'aria (rarefatta) messicana ha indubbiamente giovato, permettendo a molti di ottenere il record personale, seppur manuale. Cosi Caravani ha ottenuto 20"6, Grazioli 20"9, Zorn 21"6. Giorgio Barberis

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Messico, Monaco