Imbarazzo dietro l'ironia di Mosca sulla presenza di sue truppe a Cuba di Daniel Vernet
Imbarazzo dietro l'ironia di Mosca sulla presenza di sue truppe a Cuba Imbarazzo dietro l'ironia di Mosca sulla presenza di sue truppe a Cuba NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MOSCA — Dopo tre giorni di silenzio l'agenzia sovietica Tass ha risposto con sarcasmo al senatore americano Church, che la scorsa settimana ha denunciato la presenza di una brigata russa a Cuba. «E' successa una cosa curiosa — scritte la Tass — Frank Church è riuscito a vedere senza strumenti ottici quello che i servizi americani non erano riusciti a scorgere prima di lui con sofisticate apparecchiature. Che vista lunga». Questo tono divertito maschera però un certo imbarazzo. Inutile cercare nel dispaccio dell'agenzia la smentita o la conferma della presenza di soldati sovietici nell'isola. La Tass cerca soltanto di dare al lettore l'impressione che si tratti di pura invenzione, parlando di «fantasmi russi» e di «voci speculative», ma non dice che la notizia è falsa. Al senatore Usa rimprovera soprattutto di aver scelto la vigilia della Conferenza dei non allineati per sollevare la questione. E' forse una coincidenza? No certamente, dice la Tass citando (Humanité, organo del pc francese: «Non è un caso. Era necessario servirsi di voci speculative sulle truppe sovietiche a Cuba per ingannare i delegati di questo vertice internazionale e attenuarne l'orientamento antimperialista». Un'altra coincidenza: la prima reazione sovietica a uso «esterno» (viene pubblicata soltanto dalla Tass e none ripresa dalla stampa) è giunta proprio nel momento in cui si apriva all'Avana la conferenza dei capi di Stato e di governo. E difficilmente Mosca poteva non reagire, anche se in modo ambiguo, ad una notizia che rafforza le tesi di quei Paesi non allineati che si preoccupano per le posizioni di Cuba e degli alleati dell'Urss. Daniel Vernet Copyright U- Monde e per l'Italia I .a Stampa
Persone citate: Church, Frank Church
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