A Teheran il governo chiude l'ufficio dell'agenzia di stampa americana «Ap»

A Teheran il governo chiude l'ufficio dell'agenzia di stampa americana «Ap» Quattro redattori espulsi per «notizie false sul Kurdistan» A Teheran il governo chiude l'ufficio dell'agenzia di stampa americana «Ap» TEHERAN — Il governo iraniano ha ordinato ieri la chiusura dell'ufficio di Teheran dell'agenzia di stampa americana Associated Press e l'espulsione dei due corrispondenti e di altri due giornalisti che vi si trovavano temporaneamente. L'agenzia Pars, citando una dichiarazione di Ali Behzadnia, responsabile per la Stampa Estera del ministero per l'Orientamento, ha detto che l'ufficio è stato chiuso perché diffondeva notizie distorte e faziose sul Kurdistan. I quattro giornalisti sono Philip Dopoulos. capo dell'ufficio Ap di Atene. Thomas Kent, capo dell'ufficio di Mosca. Nicholas Tatro, capo del¬ l'ufficio del Cairo, e sua moglie Earleen, giunti recentemente a Teheran. Behzadnia ha dichiarato che i due Tatro lavoravano a Teheran non ufficialmente. Dopoulos ha invece sostenuto che i due si trovavano nella capitale ufficialmente ed avevano ottenuto un accreditamento di tre settimane firmato dello stesso Behzadnia. E' stato inoltre ordinato a due dipendenti iraniani àeW'Ap di troncare ogni rapporto con l'agenzia. Behzadnia ha dichiarato che l'ufficio di Teheran delì'Associated Press rimarrà chiuso fino a quando l'agenzia non provvederà a inviare un nuovo corrispondente, che. dovrà essere accreditato. A Mahabad, la città curda conquistata lunedi, l'esercito e i «guardiani della rivoluzione» si sono divisi i compiti: questi ultimi sono entrati nella città che pattugliano senza sosta mentre l'esercito controlla le vie di accesso; su tutte le alture circostanti sono stati dislocate unità corazzate. Secondo alcune testimonianze, donne e bambini di Mahabad avrebbero seguito i militanti del Partito democratico del Kurdistan iraniano (Pdki, proscritto) in ritirata verso il loro ultimo bastione, il villaggio di Sardacht, in una regione montagnosa ai confini con l'Iraq. L'agenzia di stampa sovietica Tass ha smentito «categoricamente» le voci diffusesi in Iran su una presunta «partecipazione» di Mosca alla rivolta del Kurdistan. L'agenzia afferma: «In seguito agli avvenimenti nel Kurdistan iraniano alcune influenti personalità ed organi di stampa iraniani hanno fatto dichiarazioni su una "partecipazione" dell'Urss a tali avvenimenti. Il quotidiano Kayhan International è giunto ad affermare che aerei sovietici hanno sorvolato di notte il Kurdistan paracadutando armi e munizioni per i ribelli ". La Tass è autorizzata a smentire categoricamente queste dichiarazioni e le notizie falsificate di Kayhan International che non hanno alcun fondamento e sono pure invenzioni». (Ansa)

Persone citate: Pars, Philip Dopoulos, Thomas Kent